KULT Underground

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Intervista con Quintessenza

10 min read
NEI GIARDINI DIBABILONIA
L’opera rock deiQUINTESSENZA
 
Il disco ha le sue origini nel 2000, pocodopo l’uscita della band dallo studio di registrazione con il demo-cd daltitolo Venere. L’idea iniziale era quella di dedicarsi alla stesura diun disco che racchiudesse 4 brani legati ad ogni elemento e il titoloprovvisorio di questo progetto era Transumananza. Varie vicissitudinipoi hanno portato la band a cambiare il proprio percorso creativo e a comporrealtri due dischi (PharmakonCosmogenesi) prima di arrivarealla stesura definitiva di Nei giardini di Babilonia. Durante questoperiodo la band ha fatto nuove esperienze che hanno portato ad un cambio dimentalità a livello compositivo e che hanno portato la band ad investigaresempre di più nelle origini del Progressive, ritornando quindi ai movimentiprog degli anni Settanta. Durante questi 10 anni il gruppo non ha mai smesso dipensare al lavoro lasciato in sospeso, ma non si verificavano mai le condizioniper la sua realizzazione e il progetto veniva sempre rimandato a tempi futuri.Nel frattempo il tutto lentamente si arricchiva giorno dopo giorno di nuoveidee e così nacque anche il testo del quinto elemento al quale si aggiunse poiil testo che dà il titolo all’album. A quel punto i tempi erano maturi permettersi a lavoro e dopo 8 anni (dalla stesura dei primi testi) i Quintessenzahanno iniziato a lavorare intensamente a questo disco. La sua natura di OperaRock è stata chiara fin da subito e quindi nacque l’idea di coinvolgere altriartisti che, attraverso la loro voce, potessero accrescere il valore delprodotto discografico. Il libretto prese lentamente una forma definitiva e lemusiche vennero create e modellate in base alle esigenze della storia che vieneraccontata in questa Opera. Storia originale, scritta dal cantante della bandDiego Ribechini e che viene raccontata per esteso in un racconto che è inclusonei contenuti speciali del cd. Il racconto parla della caduta e dell’ascesa di unuomo qualunque che viene trasportato dalla propria anima in un mondoimmaginario (Babilonia), dove un guardiano lo attende per iniziarlo al viaggioche deve intraprendere. Il protagonista farà così un percorso all’interno deiGiardini di Babilonia che lo condurrà a scavare nel fondo del suo io piùintimo, che lo aiuterà a liberarsi definitivamente delle proprie paure e chegli permetterà di ascendere ad una vita nuova.
 
Biografia
Laband toscana si forma nel 1995 con il nome di X-Rated in un vero e propriogarage, con lo scopo di suonare brani originali mischiandoli a cover di PearlJam, Nirvana, Guns n’Roses ed altri gruppi “in voga” in quegli anni. Dopo brevetempo, agli inizi del 1996, si aggiunge Gabriele alle chitarre, il gruppocambia nome e continua a comporre (all’epoca in inglese e sullo stile deigruppi già menzionati) e suona per i locali della zona iniziando pian piano ariscuotere i primi veri applausi per alcuni brani originali; cambia ancoraformazione e nome fino a quando a cavallo fra il 1997 ed il ’98 incide un primodemo-cd dal titolo Q, il primo lavoro sotto il nome di Quintessenza. Sitratta per lo più di rock all’italiana, con influenze che venivano da bandnostrane come Negrita, Litfiba, Timoria ed altri, ma già all’interno di alcunibrani si iniziava ad affacciare la propensione per qualcosa di diverso, di piùcostruito armonicamente e melodicamente, di più “progressive”. Nel 1999 nasceil progetto Venere, il primo demo cd che la band registra interamente instudio impiegandovi una decina di giorni, che è stato un po’ il battesimo alprogressive rock/metal per i Quintessenza. Lavoro, si è detto, forse nonassolutamente privo di influenze evidenti (talvolta si è parlato quasi di”citazioni” da altri gruppi come i Dream Theater) ma di buona fattura e bensuonato, un bel primo biglietto da visita insomma. Nel 2003 subentra nel gruppoun nuovo elemento, Alessandro Santoni, che sostituisce Federico dello Sbarbaalle batterie e porta all’interno del gruppo una ventata di creatività edentusiasmo che evolve nella stesura ed incisione (nel 2004) di Pharmakon,una sorta di avvicinamento del gruppo ai concept album tipici del progressivecon una nota di colore stavolta meno dipendente da band contemporanee ma chedeve di più al progressive del passato. Si pensi all’utilizzo del Chapman Sticksuonato da Federico Razzi già in precedenza molto legato allo stile dei KingCrimson. La parentesi però si chiude abbastanza in fretta, quando perdifferenti vedute il gruppo torna sui suoi passi riaccogliendo Federico delloSbarba alla batteria. La voglia di suonare progressive però non è passata,anche se si ripresenta la grinta del metal nella composizione enell’arrangiamento dei brani. Nasce così nel 2006 Cosmogenesi, un vero eproprio concept album sul quale il gruppo lavora appena qualche mese,impaziente di inciderlo e cercare un primo contratto discografico. Leaspettative vengono addirittura superate in quanto l’etichetta discografica (Videoradio)si presenta prima della fine delle registrazioni di alcuni dei brani di Cosmogenesi,offrendo un contratto non vincolante al gruppo e lanciando Cosmogenesinei negozi e sulle riviste tra dicembre 2006 e gennaio 2007. Le recensionifioccano e l’album piace molto. Dopo la seconda uscita dal gruppo di Federicodello Sbarba, la band attraversa un periodo difficile nel quale non compone,non suona e non prova, ma è alla costante ricerca di un nuovo batterista chetrova solo alla fine del 2008 in Francesco Bruchi. Con lui, rinvigoriti dinuovo spirito compositivo, iniziano le stesure del concept album NeiGiardini di Babilonia, lavoro stavolta interamente autoprodotto che ècostato un anno tra composizione, arrangiamento, registrazione ed editing e cheha visto la luce nel settembre del 2010. Qui decisamente si può parlare diconcept: si tratta di un’ora di materiale che si intreccia tra narrazione emusiche, recitazione e canto, collaborazioni (tra le quali Elena Alice Fossidei Kirlian Camera) ed aggiunta di strumenti classici come il flauto traverso.Insomma, un disco tutto da ascoltare senza la paura di annoiarsi.
 
Formazione:
 
GabrieleMoretti: chitarre
DiegoRibechini: voci
FedericoRazzi: basso e Stick
FilippoFantozzi: tastiere
FrancescoBruchi: batteria e percussioni
 
Discografia:
 
Pharmakon (autoproduzione,2004)
Cosmogenesi (Videoradio, 2006)
NeiGiardini di Babilonia(Quintessenza, 2010)
 
Comunicato stampa di Synpress44 (Donato Zoppo eFrancesca Grispello)
 
INTERVISTA
Davide
CiaoQuintessenza… Bab-El  ovvero la Porta degli Dei? Gli dei sono al fondodel nostro viaggio dentro noi? Potreste riassumere il senso narrativo delviaggio musicale “Nei Giardini di Babilonia”?
 
Quintessenza
Lascelta dell’ambientazione, come sottintende la tua domanda, non è casuale. Ilviaggio intrapreso dal protagonista del nostro concept è appunto dentro sestesso, un simbolico ritorno all’Eden (non a caso i greci chiamavano”paradision” i giardini di Babele), dovrà quindi affrontare i suoi demoni e seguirela via che lo porterà ad una nuova coscienza di sé e, perchè no, dell’Universoche lo circonda… Il tutto, nel suo svolgimento, è assimilabile ad un sogno.Il protagonista attraverserà i Giardini che rappresentano gli Elementi, sottola silenziosa guida del custode, ma anche della sua anima; si sa che la menteumana tende ad associare le paure e le sfide con cose che conosce e che puòpersonificare, troverà il male dentro di se ma anche il bene, che associerà alDiavolo e a Dio, per ritrovare finalmente se stesso.
 
Davide
Perchéla suddivisione in capitoli secondo le case dei pianeti? E perché secondo portedai colori che ricordano gli stadi alchemici? Dalla rubedo inizialedella Casa di Marte alla porta nera (come opera al nero o nigredo) finoall’alba di un nuovo giorno… È questo l’alba di un nuovo giorno, Oro dellacoscienza divina unita al rosso della coscienza materiale? Ossia… oppure no?
 
Quintessenza
Ilprotagonista affronta in effetti una trasformazione, come in alchimia, un po’come Alice nel paese delle meraviglie che, per poter affrontare ciò che sitrova davanti a lei, ad ogni passaggio deve diventare piccola piccola o piùgrande. Questo cammino simbolicamente inizia al tramonto e finisce all’alba,come un sogno che alla fine forse si avvera…
 
Davide
Evolveree rigenerare se stessi, solve et coagula: quali differenze e analogiecon Pharmakon e Cosmogenesi?
 
Quintessenza
Èun viaggio che per noi è iniziato quasi per caso con Pharmakon, un Concept chedescrive l’Eden, la perfezione immutabile di ciò che c’era prima dell’uomo edin qualche modo fa scorgere ciò che verrà… Quel lavoro è solo un abbozzo ma èstato di ispirazione per comporre i successivi. Cosmogenesi affronta appunto lacreazione, in un parallelo tra Macro e Micro-cosmo, l’universo e i 4 elementida una parte l’uomo coi suoi sentimenti dall’altra. Nei Giardini… è appunto laconclusione di tutto questo, un cammino a ritroso che riporta l’uomo all’Edenin cerca di quella perfezione che ha perduto.
 
Davide
Orfeo9 è stata la prima opera rock italiana, ma in genere la si dimentica e sicitano sempre produzioni anglo-americane come principale riferimento. Anzituttoperché avete scelto questa forma di narrazione musicale? Cioè, vi piacerebbeportarla in teatro? 
 
Quintessenza
Cipiace unire generi musicali diversi come anche diverse forme di espressioneartistica e sicuramente il musical ed il teatro ci affascinano molto. Stiamovalutando anche la possibilità di allestire uno spettacolo a metà tra ilconcerto e il musical, per noi sarebbe un’esperienza stimolante e cipermetterebbe di proporci anche ad un pubblico diverso da quello dei concertirock. Ci piacerebbe inoltre proporci su Second Life, stiamo lavorando anchealla realizzazione di uno spettacolo da proporre agli utenti di quell’affascinanterealtà parallela, questo ci permetterebbe di rendere appieno le atmosfere diquesto lavoro.
 
Davide
Laquintessenza di cosa?
 
Quintessenza
Ilnome si ispira alla definizione alchemica della Quintessenza, quellasostanza/etere che dà la vita alla materia inerte (Terra, Acqua, Fuoco e Aria),ciò che di solito chiamiamo Anima o Spirito. L’alchimia, come la magia e lareligione sono tematiche che si presentano spesso nei nostri testi, in generemolto introspettivi e dedicati alla spiritualità ed alla ricerca interiore.
 
Davide
Laquintessenza è anche un’ipotetica forma di energia, introdotta per spiegare lerecenti osservazioni astronomiche che mostrano un universo in accelerazionenella sua espansione. Se l’accelerazione dovesse continuare le galassie siallontaneranno le une dalle altre in modo tale che il loro spostamento verso ilrosso sarà così grande da rendere difficile la loro osservazione e l’universoapparirà oscuro. In scenari più spinti, il risultato finale sarà ildisgregamento di tutta la materia nell’Universo. La nuova teoria della finedell’Universo è stata chiamata il Big Rip. Stiamo più corti coi tempi:cosa temete o sperate del mondo nel 2050?
 
Quintessenza
Menopolitica e più rock & roll.
 
Davide
Videfinireste un gruppo di avantgarde metal? O come vi riassumereste al profanodi generi e sottogeneri?
 
Quintessenza
Igeneri musicali sono di solito più utili a chi la musica l’ascolta che a chi laproduce, che invece non si dovrebbe far condizionare troppo dalle etichette.Noi di solito ci definiamo “Progressive” per l’attitudine ereditata dai grandidegli anni ’70 (Banco, PFM, Area, King Crimson) a mettere insieme Pop, Rock,anche Metal, Jazz e tutto ciò che ci passa per la testa, con parti strumentalielaborate ma sempre attenti a ricercare melodie orecchiabili e riconoscibili.
 
Davide
Ilcommercio della musica è in crisi, la musica no. Come risolvere questacontraddizione?
 
Quintessenza
Sicuramenteè da ripensare tutto il mondo della produzione e distribuzione musicale che,trascinato dall’avanzamento tecnologico, si sta allontanando dalla vendita deisupporti fisici (Cd, Dvd). C’è un ritorno al vinile e comunque moltiappassionati acquistano ancora i Cd dei loro idoli, la stragrande maggioranzadelle persone che ascoltano musica però preferisce scaricarla da internet, c’èperciò bisogno di regolamentare questo nuovo mercato per permettere a chiproduce musica di farsi sentire e di riuscire a vivere del proprio lavoro e, achi la musica la ascolta, di avere a disposizione una vetrina con un’ampiascelta musicale a prezzi ragionevoli.
 
Davide
Cos’èper voi la raffinatezza tecnica o meno nell’uso degli strumenti, a prescinderedai generi suonati?
 
Quintessenza
Credoche la tecnica sia importante in quanto essa è il mezzo che ti permette direalizzare ciò che hai in testa. Avere tecnica senza doti compositive o viceversati rende incompleto…
 
Davide
Esulla strumentistica? È la fine del mondo, c’è un’astronave pronta a partireper salvare chi e cosa si può. Voi siete tra quelli che possono e avete pochiminuti per salvare non più di uno strumento musicale a testa. Qualiscegliereste, avendo qualunque illimitata cosa da scegliere?
 
Quintessenza
Forseun i-pad… uno strumento che apre infinite possibilità o magari semplicementeuna chitarra acustica e delle percussioni…
 
Davide
Cosafarete domani, quanto meno entro il 2050? 
 
Quintessenza
Almomento, dopo più di un anno speso nella composizione e realizzazione di “Neigiardini..” ci vogliamo dedicare ai live; come accennato prima, in futuro speriamodi riuscire a portare questo lavoro anche nei teatri o comunque in situazionidiverse dai concerti nelle piazze o nei locali, così da coinvolgere anche quelpubblico che di solito non si avvicina spontaneamente al rock.

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