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Finestre e balconi – Luigi Panzardi

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Pubblicato tramiteUnibook.com
Poesia
Pagg. 115
Prezzo € 14,56 

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Già il titolo, con quel fiorire diaperture, più o meno ampie, sui muri di palazzi evoca vie di fuga, ma anche dicontatto, dalle realtà opprimenti di una società che sembra aver smarrito i piùelementari, nonché primordiali, concetti di esistenza. 
La visione del mondo che ha l’autore non èpessimista, o di rigetto, ma drasticamente di chiusura, nella consapevolezzache il farne parte non dipende da lui, presente nella materialità corporea, manon partecipe, membro di un consesso senza alcuna volontà di esserlo.
Per quanto questo libro si componga di piùraccolte, con tematiche e modi espressivi anche diversi, spaziando dal versolibero al sonetto, inscindibile appare il pathos che ha condotto la mano allascrittura.
Il risultato può essere un grido lancinantecome in Sonetti di guerra, oppure una desolata rassegnazione come in Smarrimentiurbani, ma la filosofia del poeta è sempre la stessa, una disillusione chetende a svellere dal suo ruolo abituale la materia inerte, la carne,carrozzeria del corpo, per permettere all’IO di subentrare nella realtà di ognigiorno, contestandola, rifiutandola, una voce forte lanciata all’umanità da unafinestra o da un balcone, un lamento per una vita non più accettata e dallaquale c’è la disperata ricerca di una via d’uscita, nel presupposto, logico,che debba essere necessariamente condivisibile.
Così l’identificazione dell’uomo Panzardicon il poeta Panzardi non è più solo un artificio, una finzione cheartisticamente serva allo scopo di rappresentare un pensiero, bensì è  unosfogo e al tempo stesso un ritratto impietoso della propria inquietudine, chepoi è quella di un’umanità sempre più confusa, vagante senza meta nella nebbia,perché ormai priva di quel senso di orientamento interiore costituito da valoridi cui si è persa la memoria.
Finestre e balconi sul mondo e dal mondo,squarci sulla propria anima sbigottita, ma soprattutto un grido forte, intenso,benché silenzioso, quasi l’urlo di Munch si potrebbe dire, una disperatarassegnazione per una vita che poco a poco perde il suo ieri, non s’accorgedell’oggi e ignora cosa sia il domani.

Luigi Panzardi  è nato a SanGiorgio Lucano in provincia di Matera il 27 maggio 1942 e vive a Taranto. Hapubblicato, oltre a questa,  due raccolte di poesie intitolate Parolebianche e Istanze e sogni, nonché una raccolta di racconti(Addiidi un rosso inconscio).

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