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I Klingon: questi sconosciuti

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I Klingon: questi sconosciuti

I PREFISSI

In Klingon essi rappresentano principalmente chi o cosa sta eseguendo una azione (generalmente sono di uso mono sillabico) ma anche chi è oggetto di quest’ultima, vengono usati per indicare entrambi i significati e ne esistono di due tipi.

* Il primo è quello che indica soggetto e oggetto, come l’italiano “io

vedo”, il prefisso e il verbo non variano mai è l’unione dei due

che crea le forme desiderate.

io – te        qa
io – lui/loro    vI
io – voi        sa
tu – me        cho
tu – lui/loro    Da
tu – noi        ju
egli – me        mu
egli – te        Du
egli – noi        nu
egli – voi        lI
noi – te        pl
noi – lui        wI
noi – voi        re
noi – loro    DI
voi – me        tu
voi – lui/loro    bo
voi – noi        che
essi – me        mu
essi – te        nI
essi – lui        lu
essi – noi        nu
essi – voi        lI

ESEMPIO:

cholegh    tu mi vedi
chelegh    voi ci vedete
Dulegh    egli ti vede
vIlegh    io lo vedo – io li vedo
Dalegh    tu lo vedi – tu li vedi
bolegh    voi lo vedete – voi li vedete
mulegh    egli mi vede – essi mi vedono
nulegh    egli ci vede – essi ci vedono
lIlegh    egli vi vede – essi vi vedono

Inoltre esistono dei prefissi per indicare la persona che sono i seguenti:

io    ji    tu    bl    noi    ma    voi    Su

Per la terza persona sia singolare che plurale non esiste il prefisso ed il verbo rimarrà nella sua forma originale; i sovracitati vanno usati nelle frasi del tipo SuQong (voi dormite) ed anche nel caso di azioni vaghe o generiche del tipo maSop (mangiamo) non riferite ad un oggetto.

* Il secondo tipo serve a formare gli imperativi e trasforma l’azione

in un comando; rimane invariato sia in caso di singola persona

che per più persone, l’unica eccezione sono quei verbi in cui

l’azione successiva non esiste, tipo il comado “dormi”. Di

seguito sono dati tali prefissi.

Oggetto:        nessuno    me    lui    noi    loro
Soggetto:    Tu    yI        Hl    yI    gho tI
Voi    pe        Hl    yI    gho tI

ESEMPIO:

yIQong    dormi
peQong    dormite
HIqIp    colpiscimi – colpitemi
yIbej    osservalo – osservali
ghotoD    liberaci – liberateci
tIbuQ    minacciali – minacciateli

Esiste anche un suffisso che indica “se stesso” cioè egh, in questo caso “ucciditi” diventa yIHoHegh (uccidi te stesso) e per il plurale peHoHegh (uccidetevi).

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LE DOMANDE

Nel linguaggio Klingon ci sono domande a cui basta rispondere con HIjà
(si) o con un ghobè (no) per riconoscerle il vostro interlocutore finisce sempre la domanda con il suffisso ‘a’ (visto nella lezione scorsa) l’uso è quindi molto intuitivo, soprattutto per coloro che hanno preso dimestichezza.
Per tradurre la domanda “Mi hai capito?” bisogna usare il prefisso tu/me cho aggiungendoci il verbo yaj (capire) ed unire il suffisso, quindi la domanda risulterà come “choyaj’a’” lo stesso vale per “Avete fame?” che verrà formato da bo (voi/lui-loro) aggiunto a ghung (fame) risultando “boghung’a’”, a questo tipo di domande si risponde come sovracitato.

Le altre domande sono composte da parole tipo “Quando” oppure “Dove”, qui sotto trovate il loro corrispettivo in Klingon.

* chay’        Come?
* ghorgh    Quando?
* nuq        Cosa?
* nuqDaq    Dove?
* qatlh        Perche?
* ‘ar        Quanto? Quanti?
* ‘Iv        Chi?

Nel caso di “Chi?” o “Cosa?” l’interrogativo si trova all’interno della domanda in posizione centrale, mentre negli altri casi la domanda si trova sempre all’inizio della frase; per spiegarsi meglio: se è il sogetto a ricevere la domanda e a dover rispondere, la parola occuperà la posizione di soggetto (cioè seguente al verbo), se invece
è l’oggetto a dover rispondere, allora la parola si troverà davanti al verbo.
Osservate quindi le frasi costruite con le parole legh (vedere) e yaS
(ufficiale).

* yaS legh ‘Iv
* ‘Iv legh yaS

Entrambe significano “Chi vede l’ufficiale?” ma nel primo caso l’ufficiale è l’oggetto dell’osservazione mentre nel secondo caso è l’ufficiale a dover rispondere su quello che sta osservando, la stessa cosa succede con nuq.

Cominciamo ora con gli esempi da ‘ar, la frase “Quanto carburante abbiamo ancora?” viene tradotta in nIn ‘ar wIghaj dove nIn significa
“carburante” e wIghaj “lo abbiamo”.
“Quanti Romulani sono scappati?” si tradurrà Haw’ pù romuluSngan ‘ar dove Haw’ pù significa “loro sono scappati”, di seguito sono riportati alcuni esempi sulle altre domande.

* ghorgh Haw’ pù yaS    Quando è scappato
l’ufficiale?
* qatlh Haw’ pù yaS        Perché è scappato
l’ufficiale?
* chay’ Haw’ pù yaS    Come è scappato l’ufficiale?

Infine per tradurre frasi del tipo “Siamo tutti d’accordo, non è vero?” si usa il verbo qar che quantifica l’accuratezza, più il suffisso interrogativo ‘a’. La parola così formata viene posta subito dopo il verbo oppure alla fine della frase, entrambe le frasi seguenti sono la esatta traduzione di “Il capitano conosce l’informazione, giusto?”

De’ Sov qar ‘a’ HoD
De’ Sov HoD qar ‘a’

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LE ESCLAMAZIONI

Abbbiamo già visto precedentemente che ad alcune domande si risponde con un HIjà oppure con ghobè.
Questi due possono essere espressi in modo diverso, in modo più generico, ad esempio lù o luq significano “Si, d’accordo lo farò” mentre Qò significa “No, non lo faccio, mi rifiuto”, Hà esprime una specie di “Andiamo avanti” maj, majQà indicano rispettivamente le espressioni “Bene” e “Molto bene” usate per esprimere soddisfazione specie di un lavoro ben fatto.

Un’esclamazione particolare che mai uscirà dalla bocca di un Klingon è quella di wejpuH che significa “Affascinante” ma attenzione che viene usata solo in modo dispregiativo, pItlh significa “Fatto!” nel senso di “Finito, terminato, tutto a posto”, toH viene usato come “Bé”,
“Così”.

Apparentemente le esclamazioni di rabbia e le invettive sono diventate una vera e propria arte tra i Klingon, non è ancora chiaro il significato, né l’uso appropriato di tali invettive, ma esiste sicuramente una divisione tra gli epiteti che si usano con e soprattutto contro le persone.

EPITETI        INVETTIVE
* petaQ        Qu’ vatlh
* toDSaH    ghay’ chà
* taHqeq    baQù
* yIntagh    Hù tegh
* Qavpatlh

Di seguito un’altra parte del dizionario Italiano – Klingon
(ottenibile anche in formato TXT semplicemente cliccando).

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M

Macchinario        mIqtà madre            SoS mai                not malattia            rop male            ‘oy’ manager            vù wI’ mangiare            Sop mano            ghop mantello            ngup marito            loDnal maschio            loD matrimonio        tlhogh mattina            po medicina            Hergh medico            Qel mente            yab mento            woS meraviglioso        Dun metallo            baS meteora            chunDab mezzanotte        ramjep

N
naso            ghIch nativo            Sung nave            Duj navigare            chIj nemico            jagh nero            qIj nessuno            pagh neve            peD nobiltà            chuQun noi                maH non ancora        wej nonna            SoSnI’ nonno            vavnI’ notte            ram nova            puyjaq numero            mI’ nuovo            chù nuvola            ‘eng

O
obbedire            lob obiettivo            DoS obliterare        Sang occhio            mIn oceano            bIQ’à offendersi        qeH ombra            QIb onda            yu’egh onore            batlh opinione            vuD opzione            DuH orario            rep orbita            bav organizzazione        DIvI’ origine            mung originale            Daq orlo            HeH ospedale            ropyaH osso            Hom ostaggio            vub ottenere            chav ovunque            Dat

P
pace            roj padre            vav pancia            chor pantaloni            yopwaH parola            mù partner            qoch pavimento        rav pelle            DIr percentuale        vatlhvI’ pericolo            Qob persuadere        pon pettegolezzo        joS phaser            pù pianeta            yuQ piede            qam pietra            nagh pigiama            nIvnav plastica            mep pomeriggio        pov possedere        ghaj possibile            DuH poppa            ‘o’ pranzo            megh predica            SoQ pregare            qoy’ prestare            noj presto            tugh privilegio            DIb problema            qay’ produrre            lIng progetto            jInmol promettere        lay’ prua            ‘et pugnalare        DuQ pugno            rò punire            Hup pupilla            lur puro            watlh puzzare            HèSò

Q
qualche volta        rut qualcosa/qualcuno    vay’ qualificato        ‘um qualunque cosa        vay’ questo            net quello            ‘e’ qui                naDev

Antonio Corradi

alias

Toky K’Taris

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