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Time (T’aime?) (2)

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Time (T’aime?) (2)

Si allontanarono lentamente da quel locale, non preoccupandosi di quello che potevano pensare i partecipanti della festa e tanto meno dell’esito che questa potesse avere.
Sentivano solo il vento gelido di quella notte d’inverno ed avevano l’impressione che prima o poi questo li potesse passare da parte a parte. Lui si guardò intorno e il chiarore della luna gli permise di ammirare quella distesa di neve che sembrava coprire l’infinito.
Lei si strinse a sè e si chiese come si sarebbe evoluta la serata. I due si guardavano ma non dicevano nulla come se ognuno aspettasse l’iniziativa dell’altro.
“Adesso vorrei tanto stringerla a me” pensò lui, ma era come bloccato e non sapeva da cosa. Improvvisamente, uscirono dalla bocca di lei queste parole “Ci deve essere un parco a pochi metri di distanza…”
Non ci fu bisogno che lei finisse la frase. Si avviarono verso quel parco con lei davanti e lui che la seguiva silenziosamente.
Dopo pochi metri arrivarono a destinazione. Il parco non era molto grande, ma grazie al manto della neve che avvolgeva ogni cosa, ed al chiarore della luna, sembrava così magico. Soprattutto quel laghetto ghiacciato, che brillava come se fosse un enorme specchio.
Entrambi non sapevano se era quel paesaggio che sembrava incantato o il loro stato d’animo particolare di quella notte a farli sentire come se fossero in un altro mondo.
Era in attesa di qualcosa. Erano invasi dalla speranza che accadesse un “avvenimento magico”, “paragonabile” al paesaggio che si presentava loro davanti.
Lui si girò verso di lei per dirle qualcosa, ma non fece in tempo ad aprire bocca che sentì un rumore alle sue spalle.

Enrica Barbieri

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