KULT Underground

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Break TV

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(racconto selezionato dalla giuria per In Xanadu 2 – sezione prosa)

 

Play:

[Una giornata vuota. Priva di colore. Quando si è distaccati tutto diminuisce di volume. Persino i discorsi retorici e piatti che escono dalla bocca, facendo dibattiti su storie inutili, come un copione recitato per l’ennesima volta.

Privo di luce e spazio, mi muovo per la casa recintata dal sole.

Pareti bianche e finestre semichiuse. La musica del silenzio in autoplay.

Stanze prive di movimento. Avvertii tutto il peso della casa, una diversa sfumatura di silenzio che usciva da ciascuna stanza.

Aprii la finestra. Il bianco solare del sole riscaldò il finto e indietreggiante paesaggio circostante.

Inquadratura di me alla finestra. Morbidamente, l’inquadratura si allarga rivelando la completa solitudine della palazzina.

Rivelando una palazzina bianca, parallelepipeda, come una figura di geometria, senza tetto, come una scatola, una scatola con una sola apertura per la finestra. Intorno il nulla del prato.

Inquadratura che si allarga ancora di più.

L’unica struttura in mezzo ad un immenso e non scrutabile campo di erba luminosa di verde finto. Di quel verde spietato e senza tempo.

Di quel verde che si compra in tubetti, di quel verde artificiale dei disegni fatti con i pennarelli dai bambini.

Chiusi la finestra e l’inquadratura risucchiò velocemente lo spazio tornando nell’edificio.

Il bioritmo si fermò.

E l’enorme scatola da gioco di Andy si chiuse nelle sue mani.

Immemore di un mondo mai vissuto.

Inconsapevole di vivere un mondo che non gli appartiene.] Stop. Eject cd.

Decompressione immagini in corso…

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