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Breaking Bad – Il gioco da tavolo

6 min read
gioco per 3-8 persone
Autori: Antoine Morfan, Thomas Rofidal
Editore: Pendragon Game Studio (www.pendragongamestudio.com)
 
Nel caso in cui siate appena tornati da dieci anni di eremitaggio in Tibet, sappiate che Breaking Bad non è solo un oscuro modo di dire di una piccola zona nel sud della Virginia (qualcosa tipo “fare il diavolo a quattro”, con accezione peggiorativa), ma è soprattutto una serie tv che nell’arco di cinque stagioni (dal 2008 al 2013) ha vinto qualunque premio sia stato ideato per il piccolo schermo, grazie ai suoi punti di forza: la regia, la sceneggiatura, e le interpretazioni dei personaggi (di sicuro spessore). Ed è da questa serie che questo gioco prende spunto, mettendo i giocatori nei panni di otto personaggi impegnati a infrangere la legge (o farla rispettare) cercando di arricchirsi producendo e spacciando metanfetamina (e infatti la chimica ha un ruolo principale, sia nella serie, che nel gioco); notare che, per rimanere “politically correct”, in tutto il regolamento di questo gioco non viene mai citata né la parola metanfetamina né la parola droga, e viene sempre fatto riferimento a ciò che si produce (e si vende) con le parole “cristalli” o “blue sky”. Ma vediamo nel dettaglio come è stato realizzato il gioco.
La scatola è di dimensioni medie (sul coperchio campeggia il famoso camper con una bella fumata azzurra), e contiene:
– quattro plance fazione,
– otto plance personaggio,
– vari mazzi di carte,
– segnalini di cartoncino,
– gemme di plastica azzurre (la famigerata metan… blue sky),
– il regolamento.
I materiali sono di qualità discreta (siamo nella norma, nulla di eclatante), per quanto riguarda la grafica le plance fazione sono un po’ scialbe, mentre le carte ripropongono varie situazioni dalla serie televisiva, e contribuiscono a ricrearne l’atmosfera. Notare che le carte vanno rigorosamente imbustate, per evitare che si rovinino. Dato che esiste una edizione in italiano, conviene puntare su questa versione per far giocare tutti, anche quelli che non sono molto pratici con l’inglese (e suppongo che la versione in questa lingua possa contenere anche qualche termine in slang e quindi poco chiaro per chi ne ha una conoscenza scolastica).
La preparazione è molto rapida, innanzitutto vanno attribuiti i personaggi, avendo l’accortezza di sceglierli tra tutte le fazioni (giocando da tre a cinque, ci dovrà essere un personaggio della DEA, mentre da sei a otto dovranno essere scelti tutti e due). I giocatori potranno vestire i panni di otto personaggi della serie, scelti tra due per ognuna delle quattro fazioni: Walter White e Jesse Pinkman per Heisemnerg, Gus Fring e Mike Ehrmantraut per Los Pollos Hermanos, Tuco e i gemelli Salamanca per il Cartello di Juarez, Hank Schrader e Steve Gomez per la DEA. Notare che se ci sono tutti e due i personaggi di una fazione, questi giocheranno come squadra, vincendo o perdendo insieme.
Ogni giocatore prende la plancia personaggio relativa, assieme ai segnalini per i punti vita e i cristalli indicati sulla scheda stessa; sempre sulla scheda sono indicate le carte che formano la mano iniziale di ogni giocatore (ogni fazione pesca dal proprio mazzo). Si posizionano le plance fazione al centro del tavolo, mettendo di fianco a quelle per i criminali i relativi laboratori, poi si sceglie casualmente il primo giocatore e si può iniziare.
Nel proprio turno ogni giocatore esegue due azioni, dopodiché ne può eseguire una terza scartando due cristalli, due carte, oppure perdendo un punto ferita. Le azioni possibili (che possono essere anche ripetute più volte) sono:
– pescare una carta,
– giocare una carta, applicandone gli effetti, e scartandola,
– usare un’abilità speciale del personaggio (se è indicata come azione),
– giocare una carta chimico sul laboratorio della propria fazione (solo criminali), o su un laboratorio di un’altra fazione (dopo aver stretto un accordo), producendo immediatamente i cristalli indicati,
– produrre cristalli da un chimico presente su un laboratorio (solo criminali),
– rimuovere un proprio chimico o un chimico alleato da un proprio laboratorio (solo criminali),
– vendere cristalli, spostandone uno dalla propria plancia a quella della propria fazione (solo criminali).
Al termine del proprio turno vanno scartate le carte in mano in eccedenza se sono più di sei e il turno passa al prossimo giocatore in senso orario.
La partita termina quando una fazione criminale ha venduto il numero indicato di cristalli (dodici se c’è solo un personaggio oppure diciotto se ce ne sono due), oppure quando la DEA riesce a sequestrare tutti i laboratori in gioco, e quindi i relativi personaggi vincono la partita. È anche possibile vincere se una fazione rimane l’unica in gioco, con tutti gli altri personaggi eliminati o in prigione.
I criminali possono stringere alleanze mandano un chimico in un laboratorio di un’altra fazione, quando un personaggio produce cristalli, un personaggio della fazione alleata ne ottiene uno gratuitamente. Questa alleanza può essere annullata in qualunque momento, con l’azione di rimuovere o spostare un chimico. E se con le buone maniere non si arriva all’obiettivo prefissato, si può passare alle maniere forti, utilizzando una carta “Sparatoria” si inizia uno scambio di “cortesie” con un avversario, che dovrà rispondere con la stessa tipologia di carta, e si continua così fino a quando chi non può replicare perderà un punto ferita.
Alcune carte delle fazioni criminali hanno un prerequisito che deve essere rispettato per poterle giocare, ovvero ci deve essere il numero indicato di cristalli sul proprio personaggio o sulla propria fazione (denominato livello di pericolo). Per la DEA c’è un concetto analogo, dato che potrà giocare determinate carte solo sui criminali che hanno raggiunto un certo livello di pericolo, con effetti vari, come sequestrare (e quindi eliminare) i laboratori o a mandare in prigione un personaggio (chi è in prigione non potrà fare nulla nel proprio turno, solo pescare tre carte sperando che una di queste sia “Better Call Saul!”, che lo farà uscire).
Un aspetto particolare di questo gioco è che un personaggio può essere eliminato (quando perde l’ultimo punto vita) e quindi uscire definitivamente dal gioco (un concetto comune nei giochi degli anni ’80 ma poco comune, o apprezzato, ai giorni nostri); chi ha eliminato il personaggio riceverà i suoi cristalli, e se non rimangono personaggi di una fazione verrà eliminata anche la sua plancia e i relativi laboratori.
Alla prova del tavolo questo gioco risulta essere molto competitivo, il genere è quello del “take-this”, ovvero spesso ci si troverà a giocare carte contro gli avversari per penalizzarli, e se i giocatori delle tre fazioni criminali possono talvolta mettere da parte le animosità per stringere un’alleanza, il giocatore della DEA può vincere soltanto osteggiando gli avversari in qualunque modo.
Le abilità speciali dei personaggi sono molto particolari, e tagliate su misura per creare l’atmosfera della serie, anche se alcune non sembrano molto equilibrate: ad esempio considerate che se il giocatore che interpreta Tuco incrocia lo sguardo con un altro giocatore, gli può rubare una carta, è molto appropriato per il personaggio, ma sembra un potere debole se confrontato con quello di Hank, che guadagna un’azione extra per un personaggio oltre il livello di pericolosità 3.
Tutto sommato, direi che il miglior approccio sia quello di giocarlo con un po’ di leggerezza, sia per il fatto che il livello di casualità non permette una strategia più approfondita, sia per non recriminare sulle azioni altrui (soprattutto quando ci viene giocata contro la carta Ricina). Il gioco permette di far giocare un buon numero di persone (da tre a otto, ma quattro è il numero minimo per veder giocare tutte e quattro le fazioni), anche se con molti giocatori ci sarà il problema dei tempi di attesa tra un nostro turno e il successivo. Dato che solo in quattro o i otto ci sarà un bilanciamento nel numero dei giocatori per fazione, se lo giocate in un numero differente cercate di bilanciare le abilità speciali dando quelle più potenti ai giocatori singoli nella fazione.
L’ultimo difetto? Se non conoscete la serie ben difficilmente questo gioco potrà appassionarvi, dato che non coglierete i vari riferimenti e vi rimarrà solo la natura caotica dei vari scambi di colpi. Se invece siete dei fan di W.W. e soci, non potete farvi sfuggire questo titolo, e sarà una nuova occasione per rivedere tutti i personaggi e i luoghi che vi hanno appassionato (e magari rimettere mano al cofanetto della serie).

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