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Intervista con Domenico Cataldo

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COMUNICATO STAMPA
 
Giunge al terzo lavoro il giovanechitarrista Domenico Cataldo: è il suo primo album per la prestigiosa Videoradiodi Beppe Aleo, ma anche il primo tassello di un nuovo percorso musicale,più elaborato e aperto a numerose influenze. The Way Out èun disco di fusione tra il rock-jazz, il progressive e l’art-rock,il funky e l’acustico: completamente scritto e suonatodall’autore – con la partecipazione di Samuele Dotti al piano – è unviaggio in sette brani dal forte impatto espressivo. Il musicista di originecampana, residente e operante a Cantù (CO), ha un lungo percorso di chitarristain numerose band (LPS, Infinity, La Quintaumentata etc.) e dal 1998 halanciato la sua discografia solista con Pay Attention.Proprio da questo lavoro, Domenico ha rielaborato i brani Pay Attentione Awaiting, presenti in veste rinnovata nel nuovo The WayOut. Come nel precedente lavoro Eventi ciclici, il rockfirmato da Cataldo è prettamente chitarristico ma non per questomonocorde o poco espressivo: al crocevia tra numerose influenze, con unanetta preponderanza per la composizione progressive e fusion, i settebrani mostrano anche i riferimenti a grandi e amati chitarristi come JoeSatriani, Steve Morse e John Petrucci. Contestualmente al lancio del nuovodisco, Domenico ha organizzato il nuovo progetto live Domenico CataldoRising Prog, che esordirà dal vivo il 22 ottobre a Fino Mornasco(CO).

Domenico Cataldo:
musiche, arrangiamenti, missaggio,
chitarre elettriche, acustiche, basso, programmazioni.

Samuele Dotti:
pianoforte

Info:

Domenico Cataldo Official Web Site:
http://www.domenicocataldo.it   

Domenico Cataldo Official MySpace:
http://www.myspace.com/domenicocataldo 

Videoradio:
http://www.videoradio.org

Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com 

DOMENICO CATALDO
BIOGRAFIA

Domenico Cataldo nasce il 13 maggiodel 1974 a Cercola (NA), si trasferisce prima a Roma e poi a Cantù (CO) all’etàdi 7 anni. Inizia da adolescente lo studio della chitarra, inizialmente vieneispirato da The Edge (U2), Mark Knopfler (Dire Straits), EricClapton, Jimi Hendrix, Santana, analizzandone gli stili anchecon l’aiuto di qualche lezione privata. In seguito approda allo studio disonorità più distorte ma ugualmente raffinate, Joe Satriani, Steeve Vai,John Petrucci (Dream Theater), Vernon Reid (Living Colour).Approfondisce lo studio della chitarra iscrivendosi qualche anno dopo al CPMdi Milano, dove si avvicina allo studio del Jazz, contemporaneamentesi esibisce con svariati gruppi, primi tra tutti i Vinicious ed i RedWine, nei locali della zona di Como e Milano. Nel 1997, con lo scopo dimigliorare la sua posizione, partecipa inizialmente ad uno stage nel villaggioValtur di Nicotera Marina (CZ) dove grazie ad esibizioni davanti ad un pubblicopiù cospicuo e sotto la guida di formatori acquisisce maggiori conoscenzeconcernenti il performing.
Rientrato da questa esperienza vienecontattato dalla formazione milanese degli Ultima Stirpe con la qualepartecipa nel 1998 al festival Emergenza Rock, qualificandosialla semifinale nord-Italia al Palaconcerti Acquatica di Milano. Nellostesso anno, terminato il cammino con la band incide il primo disco solista PayAttention, che lo vede emergere con due brani propri strumentali,ottenendo recensioni favorevoli e passaggi radiofonici da testate edemittenti locali e nazionali, compresa un’inclusione nei palinsesti ucraini.Nel contempo viene contattato dagli LPS (Laboratorio Progettazione Sonora),amici di vecchia data, e con questa formazione si iscrive nuovamente, nel 1999ad Emergenza Rock, vincendo la finale interprovincialeComo-Varese-Bergamo, tenutasi al B52 a Milano, e ripresentandosi di dirittoalla semifinale nord-Italia presso il Propaganda. Resta con gli LPS fino al2003 realizzando il primo CD del gruppo Memorie dal Sottosuono.
Di fondamentale importanza nel 1999l’incontro con Massimo Ghianda, tastierista, arrangiatore e anch’eglicompositore, col quale fonda gli Infinity: inizia così la stesura aquattro mani dei brani che andranno a formare il cd The Voice Of TheLandscape, nel quale Cataldo oltre ad essere un compositore di musichesi scopre anche autore di testi. Il progetto vede l’uscita nel maggio 2004,anno nel quale inizia la promozione dello stesso, il lavoro ottiene eccellenti recensionigiornalistiche e passaggi in palinsesti radiofonici in varie partid’Italia, alcuni brani sono tuttora in onda. Dal 2001 fino a Febbraio 2005 hafatto parte de La Quitaumentata, formazione che ha proposto dal vivo branidell’America Latina, grazie a questo progetto ha avuto modo di approfondireanche l’approccio al linguaggio e alle espressioni tipiche di quelle terre e diquesto genere che offre una vastità enorme di spunti.
Nel 2006 ha partecipato al contest BolognaMusic Festival accedendo alle semifinali nazionali proponendo materialeproprio. Esercita inoltre dal 1995 attività di insegnamento a titoloprivato. Il 2008 vede l’uscita di Eventi ciclici, secondo discosolista presentato dal vivo in varie occasioni. Nel 2009 avvengono un a seriedi collaborazioni tra cui una performance dal vivo con Angelo Ravasini deileggendari Corvi, la composizione delle musiche che fanno da sottofondo alfilmato di presentazione della Ditta Pixel di Firenze, e la stesura di lezionionline di teoria musicale per il portale Arquen.net. Nel 2010 esce TheWay Out, terzo disco solista pubblicato dalla Videoradio di BeppeAleo.

Discografia:

PayAttention – 1998

Eventiciclici – 2008

TheWay Out – 2010

 
Davide
Ciao Massimo. “The way out” è undisco di indubbia qualità, di grande capacità tecnica e di bella inventiva.Vorrei saltare le solite domande su notizie già rese pubbliche dai comunicatistampa e scorrere con te i titoli del tuo lavoro.

Domenico
Ciao Davide, un saluto a te e a tutti inostri amici lettori. Ti ringrazio innanzitutto per gli apprezzamenti positivicirca il mio ultimo disco “The way out”, del quale elenco i titoli dei settebrani che lo compongono:
1 Limbo
2 Pay Attention
3 Awaiting
4 Land of desire
5 The way out
6 I’m searching for a new identity
7 Finally I can see the universe

Davide
Oggi, in letteratura, si dà moltaimportanza all’incipit. Come si suol dire: chi ben comincia… Nei giorni scorsil’American Book Review ha scelto i cento migliori incipit della letteraturamondiale, assegnando il primo posto a “Chiamatemi Ismaele” del Moby Dick diMelville. Spesso la musica progressive è associata a racconti, come fossero unasorta di romanzo in musica. È quel che ho pensato con il brano d’apertura di”The way out”, Limbo, che si può definire un’introduzione, un incipitappunto. Quali sono i migliori incipit e in quali dischi progressive dellastoria secondo te, e perché? Inoltre, perché hai iniziato riferendoti al mondodell’irrealizzato per sempre, senza gioia e senza pena, il limbo per l’appunto?

Domenico
Hai detto bene, Limbo è l’introduzione adun racconto che accompagna in musica l’intero album. A tal proposito perfornire un quadro più completo del discorso che ho voluto trattare, mi sembraopportuno dire che il lavoro oggetto della nostra “chiacchierata” vuole essereil seguito di Eventi Ciclici, disco che lo precede, poichè con Eventi Ciclicianalizzo i corsi e i ricorsi sia storici che del microcosmo della vita umana,mentre in The way out ho cercato una sorta di elevazione e liberazione daquesto luogo comune, da ottenere con il perseguimento di una nuovaconsapevolezza, che nella nostra epoca è più che mai necessaria. Limbo siinserisce proprio in quella sorta di “terra di nessuno”, segnatadall’immobilismo che succede all’ennesima disillusione, all’ennesimodisincanto, il limbo secondo me su questo piano dimensionale è rappresentatodall’apatia e dalla rassegnazione, vuoti dai quali è vitale riemergere. Daumile musicista 36enne mi sento molto piccolo rispetto ai cosiddetti mostrisacri del progressive, ad esempio i Pink Floyd, e quindi parlando di incipitstorici di altrettanto storici concept albums che dire di “Speak to me” di”Dark side of the moon”… lo cito perchè le sonorità accompagnano etestimoniano le argomentazioni espresse, ed in questo i Pink Floyd eranomaestri. Aldilà dei significati, di quest’intro e della totalità del concept,mi colpisce l’inizio per eccellenza, ovvero la nascita, di fronte alla quale mipongo una serie di domande circa i misteri che racchiude, e di fronte allaquale si alimentano speranze, sogni, una vita che inizia è totalmente”scrivibile”.

Davide
Pay attention“… A cosa dovremmotutti fare più attenzione secondo te?

Domenico
All’eccellnza, si dovrebbe fare attenzionea moltissime cose in più ambiti, ma restando nel messaggio che intendo lasciarein questo pezzo direi proprio all’eccellenza, alle persone che hanno un verovalore e che sono portatrici di esempi di alta consistenza, è bene fare propritali esempi e seguirli per migliorare. Ritengo che nella società di oggi, anchea causa di messaggi deleteri che ci vengono trasmessi, si tende a divinizzareil mediocre, mentre colui che è dotato di un certo spessore, vuoi perconoscenze, vuoi per capacità anche innovative, e soprattutto, vuoi per unasensibilità molto sviluppata, viene sovente isolato o addiritturacolpevolizzato per non essersi chinato al cospetto di quella sorta di divinitàchiamata omologazione. Gli esempi sono molteplici, si possono trovare in tuttii settori, dal microcosmo della vita di tutti i giorni alle attività di piùalto respiro, l’arte, l’informazione, la politica… insomma cari lettori, vene prego… riconosciamo e valorizziamo l’eccellenza, possiamo trarne giovamentotutti!

Davide
Awaiting“… Beati coloro checoltivano la voluttà dell’attesa (Jean Josipovici, scrittore francese). Se ogginon sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza (Antonio Bello,scrittore e vescovo italiano). Cos’è invece per te l’attesa?

Domenico
L’anticamera del sogno in via direalizzazione. Ovviamente non basta restarsene fermi e aspettare, occorrelavorare per raggiungere un traguardo, raggiunto il quale necessità un nuovopercorso e un nuovo obiettivo da porsi, operosità e attesa viaggiano sempre insimbiosi, anche se quest’ultima spesso porta a pensare ad uno stato di inerzia,è una forma di movimento.

Davide
Land of desire“. La prima nobileverità dei buddhisti è che la vita consiste di sofferenza. La seconda è che soffriamoa causa del desiderio, in quanto le cose della vita che sono fugaci,temporanee, illusorie. La terza è che per liberarsi dalla sofferenza occorreeliminare ogni desiderio… Segue l’ottuplice sentiero. Cos’è per te ildesiderio?

Domenico
Il desiderio è il propellente che ci spingeverso la realizzazione, il pensiero positivo che ci incita. Prima parlavamo diapatia, di rassegnazione, ecco, l’assenza di desideri causa proprio questistati. Tutti noi invece miriamo alla felicità, all’amore… ma per ottenere ciòla base sta proprio nei sogni, nei desideri, che se sanno viaggiare oltrel’effimero, ci aiutano ad essere uomini.

Davide
The way out“: un’uscita di cosaverso cosa? Che cosa rappresenta per te la musica in termini di “fuga” (o dicosiddetto “escapismo”), e cosa invece il fatto che di sola musica non sempre enon tutti si può vivere? Sei contro quale realtà nei confronti della qualeun’artista prova disagio?

Domenico
Verso una nuova dimensione umana, untentativo di uscita dal vortice della ciclicità degli eventi che descrivevo neldisco precedente, e dalle consuetudini e gli schemi che rappresentano dellevere e proprie gabbie. Personalmente ritengo che la musica non sia daconsiderare una fuga, bensì uno strumento di elevazione e di acquisizione diuna maggior sensibilità per interfacciarsi meglio con il proprio mondointeriore, con gli altri e con l’universo di cui si è parte integrante.
Venendo alla musica come professione,premetto che è giusto che tutti possano fare musica, chiunque deve avere lapossibilità di accedervi e sentirsela propria, nel suonarla, nel proporla enell’ascoltarla, è però altrettanto normale che non tutti si possa vivere disola musica, ciò che non trovo giusto è che non sempre questo concetto viaggiadi pari passo con la meritocrazia, vi sono una moltitudine di musicisti diqualità superlative che non si vedono riconosciuti nella loro professionalità,e che molto spesso sono costretti a considerarla come “secondo lavoro”nonostante gli anni di studio e di sacrifici. Purtroppo qui in Italia lasituazione è, oserei dire drammatica, la musica dai più è relegata al semplicehobby o svago, e purtroppo questa concezione da parte dei fruitori, rappresentaun ostacolo per gli addetti ai lavori.

Davide
I’m searching for a new identity“.L’identità è il modo in cui l’individuo considera e costruisce se stesso comemembro di un gruppo, nonché il modo in cui le norme di quel gruppo consentono aciascun individuo di pensarsi, muoversi, collocarsi e relazionarsi rispetto ase stesso e agli altri. Cercare una nuova identità a volte può significare soloun adeguamento maggiore a quelle norme (quindi in questo senso si ha semmai unamaggiore perdita di identità nel significato di unicità, diversità opeculiarità). Oppure è un desiderio non realizzabile senza intervenire sullenorme stesse, dal momento che per modificare delle norme, un intero o una partedi sistema, non basta un individuo soltanto, ma occorre un evento popolare,storico. Cercare una nuova identità quindi implica sovente anche un cambiamentodi cultura e di luogo. Tu come stai cercando una nuova identità, se il titolo èda riferirsi autobiograficamente, oppure cosa volevi indicarci?

Domenico
Mi riferisco ad un desiderio dirinnovamento, quante volte nella nostra vita ci è capitato di dire o pensare”qui serve un cambiamento radicale” oppure “c’è bisogno di una sterzata”? Trovoche un rinnovamento periodico sia necessario come le nostre cellule che sirigenerano di continuo, ci aiuta a vivere meglio con noi stessi e a guardare ilmondo che ci circonda o il gruppo a cui apparteniamo con occhi diversi e daangolazioni differenti, indipendentemente dal maggiore o minor adeguamento allesue regole. Occorre anche precisare che, l’umanità intera al momento si trovain un punto di svolta, anche se sembra non volersene accorgere, quindi a mioavviso il mondo intero in qualità di civiltà e macro-gruppo deve ripensare unaserie di consuetudini e di metodi di approccio alla realtà che se trascinateancora per lungo tempo rischiano di portare all’annichilimento

Davide
Finally I can see the universe“…Quale universo hai visto, intuito e indicato o narrato infine nel titolo enelle note di questo bellissimo finale? Una volta visto o  compreso l’universo,cosa ne pensi rispetto al multiverso, l’insieme di universi coesistenti ealternativi al di fuori del nostro spaziotempo?

Domenico
L’universo è quel tutto che armonizza, dicui siamo parte integrante e dal quale possiamo attingere energia, nella”Profezia di Celestino” i personaggi del libro affermano che l’uomo ha sempreerroneamente cercato di attingere energia dai suoi simili, senza comprendereche la massima fonte è proprio l’universo, può sembrare un concetto astratto maquesta riflessione può essere un primo passo per una maggiore e rinnovataconsapevolezza. Confesso che nel seguire questo concetto non mi trovo nemmenoad un livello di “apprendistato”, personalmente mi ci sto ancora accostando matrovo che sia una strada che vale la pena di percorrere. La teoria delmultiverso mi affascina e non la escludo, e, come i molteplici interrogativiche si pone l’uomo, è un mistero che per ora rimane tale.

Davide
Qual è il tuo chitarrista preferito eperché? Ma soprattutto vorrei chiederti se conosci Derek Bailey, o Keith Rowe,o Christian Fennesz o altri sperimentatori (per quanto ritenuti più o meno”ostici” all’ascolto) e chiederti perché non vengono mai citati come maestridella chitarra nell’ambito più implicito del progressive, che dovrebbe essereevolutivo-esplorativo? In questo senso il progressive non è forse diventato inqualche misura tradizionalista?

Domenico
Joe Satriani, perchè è unchitarrista/musicista completo, in quanto dà lo stesso valore alla melodia e alvirtuosismo, il tutto dosato perfettamente al servizio di ciò che compone e delmessaggio che intende trasmetterci. Ho sentito materiale di varisperimentatori, tra cui i musicisti che mi hai nominato, indubbiamente vaammirato il coraggio nell’esplorazione di frontiere lontane da ciò che è più”convenzionale” ma sono anche dell’opinione che l’idea che nasce come figliadella sperimentazione deve poi trovare un’ascesa, uno spunto che all’internodell’opera la faccia decollare, in questa fattispecie mi sento più vicino allaproposta di Fennesz.

Davide
Parlacidel Domenico Cataldo Rising Prog?

Domenico
Si tratta della band implementata perproporre dal vivo i brani del mio progetto solista, quindi anche quelli di cuiabbiamo appena parlato. Col concetto Rising Prog abbiamo voluto dare unapercezione di evoluzione continua, rising (in ascesa) e prog sono quasisinonimi se vogliamo. La line up è composta ovviamente dal sottoscritto allachitarra, Fabio Zanni anch’egli alla chitarra, Marco Terzaghi alla voce(preciso che alcuni dei brani di Eventi Ciclici, il penultimo disco, eranocantati), Samuele Dotti alle tastiere, Giacomo Danelli al basso, Enzo Ferraroalla batteria. Ogni elemento di questa band ha avuto l’entusiasmo e lacapacità, non solo di eseguire questi pezzi, ma anche di apportare idee per unmiglioramento nei riarrangiamenti degli stessi, perciò in nome dell’evoluzionepermanente ci presenteremo dal vivo con un viaggio musicale ancora piùavvincente.

Davide
Cosa seguirà?

Domenico
Nell’immediato sto lavorando, insieme aiRising Prog per la buona riuscita del discorso live, sto anche imbastendo nuoveidee per il prossimo lavoro discografico, ma sotto quest’aspetto sono ancoraagli inizi.

Davide
Grazie… e à suivre.

Domenico
Besten Dank Davide, bis bald!!!

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