KULT Underground

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Trickstr – (Insolita Musica)

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Gli svizzeri Sibylle Hauert e Daniel Reichmuth, già artefici dello Instant City (v. Kult Underground alla pagina http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=911), hanno realizzato una nuova installazione sonora e visiva interattiva battezzata “Trickstr” (credo dalla parola “trickster” ovvero mago, illusionista). Fin dai tempi del geniale Lev Thermen, inventore del Theremin o eterofono nel lontano 1919, il primo strumento al mondo che si suona senza essere toccato, muovendo le mani e le braccia intorno a due antenne per creare delle interferenze nelle onde radio, l’umanità è stata attratta dalla possibilità di evocare suoni attraverso il movimento del corpo nell’etere o, apparentemente, dal nulla. Un’altra invenzione di Thermen, basata sullo stesso principio del Theremin, fu il Terpsitone, che generava suoni attraverso il movimento del corpo. In una dimostrazione del 1932 alla Carnegie Hall di New York una ballerina riuscì a suonare danzando l’Ave Maria di Charles Gounod. Oggi ne è sopravvissuto solo un modello costruito nel 1978 da Thermen per la pronipote Lydia Kavina. Alla pagina http://www.thereminvox.com/article/articleview/73/1/21/ si può leggere al riguardo una breve intervista a Lydia Kavina.
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Nel Novecento, fin dallo Syntronic Organ del 1934 e dal Photona del 1935, sono state sviluppate altre invenzioni in grado di sfruttare l’effetto ineffabile della luce su celle fotovoltaiche (esemplare la Circle Machine di Raymond Scott), ma si trattava pur sempre di strumenti da manipolare concretamente e mai come ora con il Trickstr ci si era veramente avvicinati a certe invenzioni immaginate dalla fantascienza come il Lumichord del film “The Time Travellers”, dove nel 22esimo secolo simile  strumento immaginario veniva suonato da ballerine che danzavano davanti ad esso, ondeggiando le mani su di esso e che contemporaneamente generavano giochi di luci multicolori. Molto più perfino della spettacolare Marimbalite, photo-electronic radio-tubophonic marimba, una sorta di marimba future past degli anni ’50 che veniva suonata colpendo dei valvoloni con dei fasci di luce… Immaginata, mai costruita, ma possibilissima in verità (ma complicatissima da suonare). Oggi, anzi, si usa perfino il laser per far suonare i compact-disc e strumenti estremi come le chitarre micrometriche.
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Con l’arrivo dell’informatica le cose sono divenute ancora più interessanti. L’invenzione del  dataglove, il primo guanto della realtà virtuale realizzato per la Nasa, è stato il principio di tutto. Verranno in seguito le cyber-tute e negli anni ’90 è stato fatto un primo esperimento di musica e suoni generati dal movimento del corpo. Questa tecnologia è alla base delle performance di Suguru Goto, compositore, inventore e artista multimediale giapponese, uno dei maggiori artisti legati al campo di ricerca dell’estensione delle potenzialità artistiche esistenti nel rapporto uomo-macchina. Ha inventato gli strumenti musicali virtuali in grado di creare un’interfaccia per la comunicazione tra la gestualità umana e il computer, dove suono e immagine video sono generati in tempo reale dai movimenti dell’intero copo umano grazie a dodici sensori attaccati al corpo del ballerino.
http://www.youtube.com/watch?v=D8suHQp1yhk&feature=related per vedere i filmati di alcune rappresentazioni dell’opera di Suguru Goto.
Il Trickstr di Sibylle Hauert e Daniel Reichmuth sembra spingersi ancora oltre, realizzando il sogno sci-fi del Lumichord con due secoli di anticipo. Si tratta di una installazione audio-visiva formata da una piattaforma su cui si muovono i visitatori e da un grande muro visivo, che riproduce ornamenti luminosi ritmici e astratti in continuo movimento. La dinamicità delle immagini è intensificata dal suono, che si abbina alle immagini. La macchina inoltre parla con una voce sintetizzata attraverso un database di 360 brevi frasi. La macchina è dunque inluenzata dalla comparsa dei visitatori su una piattaforma situata a una certa distanza di fronte allo schermo.  Il Trickstr, all’apparire del visitatore sulla piattaforma, si attiva ed è pronto a “giocare”. I movimenti improvvisati dal visitatore generano le immagini sullo schermo, i suoni e le parole in qualcosa di sensibilmente interattivo e mai uguale. Lo scopo è quello di indurre a danzare, a sollecitare l’espressione e l’esperienza psico-corporea, portando i partecipanti a conoscersi e a interagire con la parte più “umana” della macchina, a riconoscervi cioè parti di sé in quella che cessa di essere soltanto una macchina. La cosa meravigliosa è che molti potranno sperimentare questa installazione, perché creata ad uso di futuri visitatori interattivi a cominciare dal prossimo autunno. Tenete d’occhio il sito del trickstr per sapere dove e quando… Potrebbe capitare proprio nella vostra città.


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