Partiamo da lontano. A metà degli anni ’90 lessi una curiosità sui giornali a proposito di una installazione sonora sulla Tour Eiffel. Se ben ricordo, si trattava di microfoni posti in vari punti nella parte della magnifica Torre di Gustav Eiffel inaugurata nel 1889 e da allora imperituro simbolo di Parigi. I microfoni erano stati sistemati nelle zone più alte della Torre, più soggette ai movimenti strutturali delle 10.000 tonnellate di ferro forgiato tenuto insieme da mezzo milione di bulloni, alle oscillazioni nei giorni di vento (se ne possono verificare di ampiezza fino ai 12 centimetri), alla dilatazione del metallo, sino a 15 centimetri durante le calure estive. I microfoni riprendevano tutto ciò e lo trasmettevano a degli altoparlanti collocati più in basso: qui si poteva ascoltare il canto della Tour Eiffel. Uno dei tanti eventi che hanno da sempre contraddistinto la storia della Tour Eiffel, per quarant’anni l’architettura più alta del mondo (304 metri) fino al Chrysler Building del 1929. Fu da qui che nel 1908 venne mandato il primo messaggio radio a lunga distanza. Nel 1910 Theodor Wulf fu grazie alla Torre Eiffel che scoprì i raggi cosmici. Nel 1912 il sarto Franz Reichelt sperimentò un paracadute di sua invenzione lanciandosi dall’alto della Torre (morì però prima di toccar terra a causa di un infarto). Nel 1925 Victor Lustig. Definito artista dell’inganno, riuscì per ben due volte a vendere la Torre come ferro vecchio (torna in mente Totòtruffa ’62 e la sua vendita della Fontana di Trevi a un malcauto turista). Quando Adolf Hitler si recò in visita a Parigi i francesi disattivarono gli ascensori e si scusarono per l’impossibilità di trovare il pezzo di ricambio, sicché il dittatore sarebbe stato costretto a salire a piedi i 1793 gradini fino alla sommità. Naturalmente, poche ore dopo la partenza di Hitler, gli ascensori ripresero a funzionare. Sono tentissimi gli aneddoti che si possono raccontare della Tour Eiffel, che nel 2002 ha raggiunto il duecentomilionesimo visitatore e dal 2000 è illuminata da 352 fari, scintillando di notte con 20.000 lampadine e 800 luci di festa.
Ma torniamo al canto della Tour Eiffel. Me ne sono ricordato in questi giorni, nel corso dei preparativi di un prossimo viaggio a Parigi e, attratto da sempre dalle curiosità sonore, mi sono augurato di trovare ancora questa installazione. E’ iniziata una difficile ricerca nel Web che non stava dando frutti a parte un paio di menzioni nel sito del compositore elettronico Nicolas Vérin http://nverin.free.fr/ (…Il s’agissait de faire – sous le patronage de Pierre Schaeffer – un environnement sonore évolutif en interaction avec les mouvements du sommet de l Tour Eiffel, pour une installation à la fois artistique et pédagogique au premier étage de la Tour, intégrant dans une structure un dispositif laser, des vidéos, etc. …) e in quello della compositrice d’avanguardia Christine Groult dello Studio Lygis, Musica e Ricerca (Catalogo delle opere http://www.cdmc.asso.fr/biographies/d_g/groult.htm (Réalisation collective Ligys, Installation sonore Le chant de la Tour Eiffel, fonctionnement permanent au 1er étage du pilier nord de la Tour Eiffel). Bene, si parla di installazioni permanenti, quindi le mie speranze di trovare ancora il “Canto della Tour Eiffel” aumentavano. A questo punto ho provato a cercare anche nel sito ufficiale della Tour Eiffel http://www.tour-eiffel.fr/index.html Nulla al riguardo. Ho allora scritto al Servizio Comunicazioni della Tour Eiffel e ho chiesto più precisi ragguagli. Ho quindi scambiato qualche e-mail con Marthe Ozbolt, che ringrazio ancora per la grande e cortese disponibilità (e per il suo ottimo italiano).
“Al riguardo di un’installazione sonora di cui mi parli, ti posso dire che ci sono stati progetti di artisti che hanno voluto fare delle registrazioni del suono o delle vibrazioni della Torre. La Torre è sempre stata una fonte d’ispirazione per gli artisti! Un artista americano chiamato Bill Fontana e “Art public contemporain” vi ha presentato il suo progetto di registrazione nel 2002-2003. Aveva già lavorato ad esempio al Big Ben a Londra, o nel ponte di Brooklyn. Troverai piu informazioni sul sitio web http://www.resoundings.org/ All’inizio, voleva fare questa registrazione per la prima edizione della Nuit Blanche e finalmente alla Torre Eiffel, ma il progetto non si è realizzato.
C’è stata una registrazione del suono della Torre Eiffel nel mese di settembre del 2007. L’ha fatta un’artista americana chiamata China Blue. Questa registrazione era un suo progetto artistico ma non è rimasto niente sulla Torre, cioè ha fatto la registrazione e se ne è andata negli Stati Uniti. Il suo progetto non aveva nessun carattere permanente. Anche per lei, troverai piu informazioni sur sito Web
http://www.chinablueart.com/EiffelTower.htm” (Marthe Ozbolt del Service Communication della Tour Eiffel).
Bene, mi dispiace per questa volta non poter essere stato più preciso al riguardo. Se l’installazione di cui ricordavo vagamente non è permanente, non resta che andare ad ascoltare la Tour Eiffel di persona e tendervi l’orecchio. Oppure potrete ascoltare delle registrazioni effettuate da China Blue.
Per ascoltare qualche campione dei suoni registrati da China Blue sulla Torre Eiffel
Nel sito di Bill Fontana si possono invece ascoltare campioni delle sue sculture sonore (o sound sculptures) realizzate in diversi ambienti naturali e nelle principali capitali europee e statunitensi. Uno degli esperimenti più interessanti è a mio avviso l’eclissi totale registrata nel 1976 in Australia. I suoni della natura, al verificarsi dell’eclisse, tacciono all’improvviso, ricreando in quel silenzio surreale una forma di negativo del concetto stesso di suono e di registrazione del suono. Altrettanto notevoli le isole sonore a Parigi e a Londra dove, nel mezzo di Trafalgar Square, suoni di controfase annullavano il rumore del traffico diffondendo invece quello delle onde del mare. In “Speeds of Time”, invece, Bill Fontana rendeva udibili anche i molti meccanismi interni dell’orologio. Nel suo sito si possono anche vedere dei videoclip e ascoltare numerose interviste al compositore.