Intervista con Vito Andrea Morra
9 min readBIG BAND DEL PENTAGRAMMA
Direttore e arrangiatore
VITO ANDREA MORRA
G.G. SWING
La realizzazione di questo Cd rappresenta per me il coronamento di un doppio sogno che risale a più di trent’anni fa, quando iniziai ad occuparmi di scrittura e arrangiamenti per orchestra: sognavo di incidere un disco di miei arrangiamenti e di farlo con un’orchestra nuova, formata da musicisti che condividessero la mia “concezione” di big band nel linguaggio, nel fraseggio, nel “suono”… Ho dovuto aspettare, ma davvero ne è valsa la pena: questa è la big band dei miei sogni!
Un organico formato da giovani artisti, molti dei quali “iniziati” da me medesimo alla pratica dell’orchestra jazz, cosa della quale vado molto orgoglioso, tutti attualmente eccellenti professionisti come mai avevo incontrato in questi lunghi anni.
10 brani (5 standards e 5 mie composizioni originali) tutti arrangiati da me, nati tra il 1987 (GG. Swing, il primo brano scritto dopo aver completato il corso col mio amato maestro Giancarlo Gazzani, al quale volli dedicarlo, e che quest’anno ci ha, purtroppo, lasciato, solo pochi giorni dopo aver ascoltato il cd in anteprima) e il 2023 (L’Ora Blu, dedicato a Sofia, terminato la notte prima della prima prova per il Cd).
Sono estremamente soddisfatto di questo disco attraverso il quale mi è stata data l’occasione, per me preziosa, di esprimere quello che in tanti anni ho cercato di costruire sia come compositore-arrangiatore, sia come didatta…
Vito Andrea Morra
Dal booklet
Nato a Bari il 29/9/1966.
Diplomato in Chitarra e in Jazz (massimo dei voti e lode) presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari; ha anche compiuto studi di Composizione e Trombone.
Ha studiato arrangiamento e composizione per jazz orchestra con i maestri Giancarlo Gazzani e Bruno Tommaso presso i Seminari “Siena Jazz” diventandone poi assistente.
Dopo essersi classificato terzo per due anni consecutivi, ha vinto nel 1990 il primo premio al concorso internazionale di composizione e arrangiamento per big band “Barga Jazz” con il brano originale “Shamango Night” e, nel 1992, il primo premio al concorso internazionale di arrangiamento per big band “Scrivere in Jazz” di Sassari con un arrangiamento del brano “Nel Blu Dipinto di Blu”.
Ha collaborato e collabora come arrangiatore con la “Italian Big Band”, diretta dal M. Marco Renzi, con l’Orchestra Sinfonica dell’Amministrazione Provinciale di Bari, che ha più volte diretto eseguendo interi programmi di suoi arrangiamenti appositamente scritti, e con varie altre formazioni di jazz e pop in produzioni live e discografiche.
È stato per diversi anni leader, arrangiatore e direttore stabile dell’orchestra ritmo-sinfonica “Città di Andria”, con la quale ha registrato un C. D. nel 1998.
Ha collaborato come arrangiatore e corista nell’Ensemble vocale “Palazzo Incantato” diretto da Sergio Lella.
Attualmente è arrangiatore e trombonista nella “Pocket Orchestra” (di Guido di Leone) con la quale ha pubblicato nel 2015 il cd “Querida” interamente da lui arrangiato.
Coordina e dirige la Big Band del Conservatorio Piccinni di Bari, costituita interamente da studenti, eseguendo un repertorio che comprende sia “classici” della letteratura per big band che musiche (arrangiamenti e composizioni originali) sue e dei suoi allievi.
È titolare della cattedra di Composizione Jazz presso il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari.
Discografia
“Barga Jazz ’87”
“Italian Big Band” – Italian Big Band (Fonè)
“Scrivere in Jazz” – Orchestra jazz della Sardegna (Flex records)
“Bon Voyage” – European Sound Project (Philology)
“Giuseppe Delre sings Cole Porter” – Giuseppe Delre (Abeat records)
“Stupor Mundi” – Pierluigi Balducci (Dodicilune)
“Orchestra città di Andria Standard #1” – O. c. A. Arr. e dir. V. A. Morra
“Querida” – Francesca Leone e Pocket Orchestra di Guido Di Leone – Four Records
https://vitoandreamusic.wixsite.com/morra
Intervista
Davide
Buongiorno Vito. “G.G. Swing” è il tuo primo disco con la Big Band del Pentagramma, la Big Band che hai a lungo sognato. Cosa cercavi, in particolare, da una Big Band dei tuoi sogni, e che ora hai trovato?
Vito Andrea Morra
Buongiorno Davide. Il mio sogno era una big band fresca, fatta da musicisti giovani, pieni di energia, bravissimi, disposti a condividere un’idea di suono, di fraseggio, di approccio all’esecuzione che io avevo in mente da anni. Giovani eccellenti che, anche e soprattutto dal punto di vista umano oltre che musicale, sono stati così generosi da credere in un obiettivo comune e “sintonizzarsi” su di esso, onorandomi della loro fiducia che hanno dato senza riserve alle mie idee e al mio “sogno”.
Davide
Come sono nate le tue cinque composizioni e in che modo hanno dialogato con i cinque standards prescelti, tra i quali ‘Round midnight di Thelonius Monk?
Vito Andrea Morra
Erano brani che avevo scritto tra il 1990 (G. G. Swing) e oggi (L’ora blu) e che da sempre desideravo incidere perché, negli anni, avevano dimostrato di riaffacciarsi nelle scalette dei concerti; in altre parole il tempo ha dato a questi brani la dignità per meritare, a mio parere, di essere “fissati” in una registrazione. In particolare il primo è dedicato al mio maestro Giancarlo Gazzani e l’ultimo a Sofia Bratta, la bambina prematuramente scomparsa i cui genitori, che qui ringrazio, hanno deciso già da qualche anno di istituire il premio “La musica di Sofia” e dunque di produrre il CD della big band, come già avevano fatto nei due anni precedenti con altri gruppi. Anche per gli arrangiamenti vale lo stesso criterio di “aver superato la prova del tempo”.
Davide
In “Shamango night” c’è anche una chitarra elettrica solista (suonata da Marco Cutillo) e la Big Band abbraccia anche sonorità più fusion. Qual è la tua visione dello swing oggi rispetto ai suoi cent’anni di vita e di storia?
Vito Andrea Morra
Essendo io stesso chitarrista, ho sempre amato la presenza di sonorità fusion o addirittura rock all’interno della big band: trovo che la chitarra elettrica abbia un’energia che ben si sposa con la grinta di una grande orchestra di fiati. Nel contempo sono ben conscio che spesso tali sonorità snaturano la big band scivolando assai facilmente nel cattivo gusto. Ho cercato di farle convivere stando molto attento a non cadere nella trappola del pacchiano… spero di esserci riuscito, sia in Shamango Night che in Offshore. Poi Marco Cutillo è bravissimo!
Davide
Ogni brano è pensato anche per uno o due strumenti solisti, sempre diversi: sax alto, sax baritono, sax tenore, tromba, trombone, flauto, pianoforte, tromba, vibrafono, chitarra… Come se ogni strumento avesse la sua occasione per emergere, ciascuno comprimario allo strumento principale che è e rimane comunque la Big Band. Su cosa si basa la tua scelta dello strumento che avrà un ruolo da solista?
Vito Andrea Morra
La scelta dei solisti è stata contemporaneamente strategica e istintiva. Mi sono reso conto che molti dei pezzi che avevo in mente di incidere erano per solista e orchestra e, avendo a disposizione eccellenti musicisti, ho pensato che avrei potuto valorizzarli tutti, sia come solisti che come improvvisatori nei brani orchestrali.
Davide
E tra i solisti (o soliste) anche la voce di Serena Grittani in “Body and Soul”, interpretato già da svariati e svariate grandi, da Benny Goodmnan, Coleman Hawkins, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Billie Holiday, Frank Sinatra, Etta James su fino a Carly Simon e a Amy Winehouse con Tony Bennett. Come vi siete misurati nella reinterpretazione di questo brano con la sua lunga storia?
Vito Andrea Morra
È una ballad che mi ha sempre affascinato. Potrei quasi dire che l’arrangiamento “si è scritto da solo” per come è stato naturale costruirlo sulla partitura e realizzarlo con l’orchestra, creando l’occasione ideale per far cantare la bravissima Serena Grittani.
Serena è una giovane estremamente preparata e dalle grandi qualità tecniche ed espressive, così come tutti i solisti che hanno offerto il loro prezioso contributo, arricchendo enormemente questo Cd.
Davide
Il disco porta il titolo del brano che hai dedicato al tuo amato maestro Giancarlo Gazzani, il quale, hai scritto, ha ascoltato il cd in anteprima prima di andarsene. In cosa soprattutto è stato per te maestro Giancarlo Gazzani? Come hai racchiuso l’essenza dei suoi insegnamenti in “G.G. Swing”?
Vito Andrea Morra
Scrissi G. G. Swing nel 1987 dopo un anno di lezioni con Giancarlo. Fu il mio primo pezzo “compiuto” per big band e volli scriverlo in uno stile che lui amava e dedicarlo a lui, che apprezzò. Lo ritoccai leggermente nel 1990 perché avevo riscontrato delle “ingenuità da inesperienza”, ma lasciandolo intatto al 99%. Giancarlo mi ha insegnato tutto… mi ha spiegato “da zero” come scrivere per orchestra, sia big band che sinfonica, ma in realtà mi ha insegnato molto altro, molto di più: mi hai insegnato a “fare musica” in ogni aspetto, a partire dalla bella grafia sulle parti per gli orchestrali, a dirigere, a gestire le prove, a creare un rapporto umano con l’orchestra… potrei continuare… È il mio Maestro. Non credo occorra aggiungere altro…
Davide
Magari è un particolare di nessun significato ma, guardando la copertina, la mia attenzione è stata catturata soprattutto da un piccolo e marginale bequadro, forse perché solo e unico simbolo nella notazione musicale (nello specifico di annullamento di una alterazione ascendente o discendente) presente tra i colori astratti della composizione. Vuole significare invece qualcosa?
Vito Andrea Morra
A dire il vero non me ne ero accorto…magari ci sarà un significato “magico” che un giorno si rivelerà in chissà quale modo che nessuno può immaginare…
Davide
Bari e la Puglia sono spesso in primo piano rispetto a produzioni e iniziative legate alla musica jazz, festival etc., e molti sono i musicisti che ne sono emersi o vi stanno emergendo. Esiste una scena peculiare pugliese del jazz dal tuo punto di vista? Nel booklet appare tra l’altro un riferimento a un premio del 2023, “La Musica di Sofia”. Di cosa si tratta?
Vito Andrea Morra
Come dicevo, i coniugi Bratta hanno istituito un premio dedicato alla loro figlia Sofia, prematuramente scomparsa. Tale premio consiste nella produzione di un CD e quest’anno la loro scelta è caduta sulla nostra Big Band. Colgo l’occasione per manifestare loro tutto il mio più profondo ringraziamento per aver voluto offrirci questa meravigliosa occasione, della quale siamo tutti estremamente onorati. La Puglia è certamente terra ricca di ottimi musicisti e le nuove generazioni mostrano una qualità sempre più alta. Sicuramente il Pentagramma, la scuola creata e presieduta dal chitarrista Guido Di Leone, è un importante punto di riferimento attorno al quale gravitano numerosi talenti, sia tra gli insegnanti che tra gli allievi e, non a caso, la big band nasce proprio all’interno di questa realtà didattica e artistica.
Davide
Quanto è importante incontrare discografici come Mario Caccia, quindi etichette discografiche di qualità come la Abeat Records?
Vito Andrea Morra
È fin troppo ovvio sottolineare la fondamentale importanza di un discografico come Mario Caccia il quale offre l’opportunità a noi, umili artigiani della musica, di farci conoscere e ascoltare in tutto il pianeta, considerato che oggi un CD viene anche diffuso sulle piattaforme online e diventa fruibile in tutto il mondo. Ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare a Bari Mario Caccia, persona estremamente competente, gentile e affabile e la cui passione per la musica è tale che nessun ostacolo la può fermare. Anche se l’ho appena conosciuto, credo di poter dire che Mario Caccia sia un “puro”, disposto a valorizzare un progetto musicale in cui crede, con grande entusiasmo e mettendoci tutto se stesso.
Davide
Cosa seguirà?
Vito Andrea Morra
Bella domanda… posso solo augurare alla big band e a me stesso di poter tenere tanti concerti e poi… magari incidere un altro disco senza lasciar passare altri tremt’anni.
Davide
Grazie e à suivre…
Vito Andrea Morra
Grazie a te!