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Intervista con Geyser

7 min read

Disponibile l’album “Crepe”

Uscito sulle piattaforme

digitali ed in versione CD.

Prodotto da Pietro Foresti

Release Party

21 Luglio 2023

Legend Club, Milano

“Crepe” è il nuovo album della rock band milanese dei Geyser, prodotto da Pietro Foresti (già vincitore di dischi d’Oro e di Platino, con credits americani di livello). Disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali ed in versione CD via Vrec/Audioglobe.

La presentazione ufficiale del disco si terrà presso il Legend Club di Milano il prossimo 21 luglio 2023 all’interno del Vrec Summer Festival. Biglietti disponibili su DICE (12€).

Visceralità, energia, attitudine live: queste sono le caratteristiche della rock band milanese dei Geyser che arriva al secondo album dopo l’autoproduzione “ZERØ”. Un rock in italiano con testi abrasivi e riferimenti a Marlene KuntzAfterhoursMinistri, dove l’energia sfocia come un vero e proprio Geyser da questi quattro ragazzi di Milano e provincia. Dieci brani che raccontano di contrasti e conflitti nella quotidianità più furiosa, alla ricerca di identità, di ripari, di certezze. Un disco che parla di adattarsi ai cambiamenti: “a lungo andare” tutto dovrà risolversi altrimenti finiremo “tutti contro tutti”. Le difficoltà sono perfettamente rappresentate dalle crepe o cicatrici che la vita ci lascia sul corpo nell’artwork del disco realizzato da Luca Font, noto street artist milanese. L’artista ha realizzato la copertina del disco e dei singoli rappresentando parti del corpo corrose dalle crepe. Oltre alla versione CD saranno realizzate anche delle fonostampe da collezione.

GEYSER sono attualmente formati da Fulvio Gibillini alla voce, Daniele Bonfiglioli alla chitarra, Mattia Corradin al basso e Jacopo Telò alla batteria. La forza, l’immediatezza, la spontaneità  di un Geyser è l’esigenza che ha spinto i 4 ragazzi a chiudersi in sala prove per proporre materiale inedito: un nome che sprigiona energia, con canzoni che prendono forma per liberarsi da qualcosa. Nasce così il primo EP “ZERØ”, completamente autoprodotto e registrato presso il Mordecai Recording Studio di Carugo. Sette canzoni che portano la band a suonare nei principali locali della zona. Nel 2019 vincono il Premio Città di Milano alla finale nazionale di Rock Targato Italia. Dopo una fase interlocutoria ed un cambio di formazione la band ha materiale inedito e si affida al produttore Pietro Foresti per la realizzazione del nuovo album al Frequenze Studio di Monza. Nasce così il disco “Crepe”.

Tracklist

01. A lungo andare; 02. Tutti contro tutti; 03. Itaca; 04. Randagi; 05. Eliocentriosmo; 05. Dieci inverni; 06. Sfumature; 07. Calcare; 08. Alla deriva; 09. La prima notte tranquilla.

IG: https://bit.ly/IG_Geyser

 FB: https://bit.ly/FB_Geyser

SP: https://bit.ly/SP_Geyser

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Intervista

Davide

Ciao. Quando e come nasce Geyser? Con quali obiettivi e con quale poetica?

Geyser

I Geyser nascono verso la fine del 2017. Dopo la conclusione dei rispettivi precedenti progetti ci siamo ritrovati per scelta, casualità, destino in una stanza per lavorare a del nuovo materiale. L’obbiettivo era quello di arrivare a registrare un EP, un biglietto da visita. Queste le parole d’ordine oggi come allora: Rabbia, Incoerenza, Gioia, Inadeguatezza.

Davide

Cosa continua e cosa rinnova “Crepe” rispetto al vostro ep d’esordio “ZERØ”?

Geyser

Non ci sono molti punti di contatto tra i nostri due lavori in studio. Il primo è stata una raccolta delle canzoni che avevamo scritto nel primo anno di attività, Crepe è un disco che abbiamo cercato a lungo, a cui ci siamo aggrappati in un periodo difficile, un album per noi molto importante dove le canzoni sono legate l’una all’altra a livello di messaggi, suoni, parole. Due percorsi diversi, il primo semplice e naturale, il secondo pensato e ragionato senza però dimenticare l’impatto e l’attitudine rock&roll.

Davide

Il disco inizia diretto, senza fronzoli, cantato fin dalla prima battuta e senza intro musicale. Una voluta ed energica affermazione per abbattere da subito le formalità e ristabilire un qualche ordine di autenticità o verità più pura e di essenzialità?

Geyser

Sì, assolutamente. Volevamo fortemente fare un disco che rispecchiasse l’energia, le emozioni, l’immediatezza e la forza che mettiamo sul piatto quando suoniamo in sala prove e dal vivo. La prima canzone, a lungo andare, paradossalmente è l’ultima che abbiamo scritto e l’abbiamo messa al primo posto anche per questa caratteristica, l’impatto.

Davide

Le crepe riprodotte nel disegno della copertina ricordano però anche le dorature riparatrici del kintsugi. A quali crepe vi riferite nel titolo, a quali ferite, e a quali muri e superfici da rompere o scalfire? O, eventualmente, riparare valorizzando?

Geyser

La copertina dei singoli e del disco, che unite formano una figura umana forte e statuaria ma persa nel vuoto, nei suoi pensieri, è stata sviluppata da Luca Font, street artist e tatuatore milanese che si è messo a disposizione dopo avergli raccontato cosa stavamo cercando a livello grafico. Siamo molto contenti del risultato, abbiamo stampato il disco in CD, realizzato delle bellissime fonostampe dove le crepe del titolo sono in evidenza. È dalle crepe che filtra la luce.

Davide

Di cosa trattano i testi di “Crepe”, quale discorso o tema complessivo sviluppano? Cosa cercano di sollecitare nell’ascoltatore?

Geyser

Sono tutte canzoni nate da momenti di rottura, quei momenti che segnano volente o nolente un punto tra un prima e un dopo. Ognuno di noi ci ritrova dentro dei pezzi di sé stesso, del proprio percorso di vita. Non raccontano storie, sono delle fotografie di alcuni momenti, la speranza è che chi le ascolti possa farle proprie anche solo per una strofa, un ritornello, un attimo che possa far scattare qualcosa dentro.

Davide

Qual è stato il contributo di Pietro Foresti? Senza il suo apporto, cosa cioè sarebbe venuto a mancare al disco?

Geyser

Pietro Foresti è stato fondamentale. Abbiamo iniziato in pieno lockdown a scambiarci file audio chitarra e voce per poi arrivare agli arrangiamenti in sala prove e alle registrazioni alle Frequenze Studio di Monza sempre insieme, da vera squadra. Un errore che fanno quasi tutte le band soprattutto in età giovanile è di essere reticenti nell’aprire le porte a terze persone. Anche per noi è stata la prima volta e siamo stati davvero fortunati nell’incontrare una persona esperta, disponibile e prodiga di consigli come Pietro.

Davide

Cosa pensate della attuale situazione musicale in Italia, paese dove è sempre più difficile vivere facendo i musicisti?

Geyser

Abbiamo avuto il piacere di fare uscire il disco con un’etichetta Vrec il cui slogan è ‘Non subire la musica, sceglila!” crediamo sia questo il punto focale, dovremmo tutti tornare ad avere curiosità, essere disponibili ad ascoltare e soprattutto andare a vedere dal vivo band che non conosciamo. Questo purtroppo nella città in cui abitiamo, Milano, è andato perdendosi. Ci sono tante band molto valide che non hanno la visibilità e le occasioni che meritano ma con il passaparola e con tanta dedizione e pazienza riescono comunque a ritagliarsi il proprio spazio e a togliersi delle soddisfazioni. Vivere di musica non è realisticamente nei nostri progetti, riuscire a far sgomitare maggiormente questa passione che abbiamo in comune nel mezzo delle nostre vite credo proprio di si.

Davide

Quali sono gli artisti, i gruppi o i dischi a cui avete pensato di più nell’elaborare e rielaborare suoni e idee durante la lavorazione di “Crepe”? Quali riferimenti ideali?

Geyser

Inevitabilmente la musica che ascolti finisce in qualche modo nella musica che scrivi e suoni.
L’importante è trovare una propria identità e con il percorso fatto per arrivare a Crepe crediamo di esserci riusciti. Veniamo da mondi sonori abbastanza differenti ma come punto d’incontro abbiamo le grandi rock band americane degli anni ’90, il grunge, anni in cui anche in Italia il Rock riempiva i palazzetti.

Davide

Cosa può ancora dire e cambiare il rock dopo settant’anni dalla sua nascita? Il rock è ancora metafora o sinonimo di ribellione?

Geyser

Siamo convinti che il rock inteso come attitudine, stile di vita, sfogo, passione non morirà mai.
Può essere scavalcato da mode del momento, passeggere, ma le cose cambiano e si trasformano.
Il rock negli anni passati ha fermato guerre, cambiato persone e società, è un modo di essere che va probabilmente ben oltre la musica. Più che ribellione per noi è sinonimo di rivalsa, di rivincita.

Davide

Cosa seguirà?

Geyser

Ora che il disco è uscito vogliamo suonarlo dal vivo il più possibile, nel prossimo autunno/inverno sarà questo il nostro pensiero oltre al buttare giù nuove idee quando verranno. Ci piacerebbe suonare in altre città oltre alla nostra, uscire un po’, conoscere nuova gente a cui far ascoltare le nostre canzoni.

Davide

Grazie e à suivre…

Geyser

Grazie a te!

 

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