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ADHD a scuola

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La scuola di oggi  presenta spesso un numero crescente di alunni con una varietà di bisogni e di problematiche, che sempre più interpellano gli insegnanti alla ricerca di strategie efficaci di gestione della classe e di metodologie adeguate a ogni singolo alunno per la proposta di itinerari didattici.
La recente normativa sui BES (bisogni educativi speciali), che sta girando proprio in queste settimane nei consigli di classe e nei collegi docenti, invita proprio a pensare a una scuola che sappia coniugare il difficile binomio di qualità e di inclusione, cioè che sappia nello stesso tempo proporre una didattica completa a aggiornata insieme con il desiderio che questa proposta sappia essere flessibile e adeguarsi alle esigenze così eterogenee delle classi di oggi.
Questo manuale della Erickson appartiene a una collana specifica (Le Guide Erickson) che ha proprio lo scopo di fornire strumenti utili agli insegnanti per orientarsi nella conoscenza sulle disabilità, sui disturbi di apprendimento e sui bisogni educativi speciali e per elaborare percorsi specifici di intervento da utilizzare in classe favorendo una didattica adatta a tutti i tipi di ragazzi.
In particolare, con il contributo dei maggiori esperti nel campo del disturbo da deficit di attenzione di attenzione / iperattività, il volume ADHD a scuola  aiuta, in un modo veramente chiarissimo, pratico e completo, gli insegnanti delle scuole della primaria e della secondaria a conoscere questo tipo di disturbo, impostare metodologie di intervento da spendere nel quotidiano lavoro in classe, cercare di inserire il bambino che soffre di questo tipo di problema all’interno di una rete di relazioni positive con la classe, con la famiglia e con tutto il mondo dell’extra-scuola.
Il libro è diviso in quattro sezioni, che seguono un percorso lineare, espresso nei singoli capitoli, concatenati tra di loro: dall’osservazione del deficit, spiegato attraverso le più recenti teorie interpretative, alle strategie di intervento, che riguardano approcci pedagogici molto vari e completi.
La prima sezione (conoscere, osservare e valutare) offre una panoramica appunto sul disturbo dell’attenzione e dell’iperattività che riguarda quei ragazzi che rendono spesso difficile la lezione nelle classi.  Questi primi capitoli hanno anche lo scopo di aiutare i docenti a riconoscere in questo tipo di deficit non tanto (o non solo) problematiche di tipo comportamentale dovute a “cattiva volontà”, quanto piuttosto comprendere le cause genetiche e ambientali che riguardano uno specifico disturbo diagnosticabile  e riconoscibile anche a livello di Neuropsichiatria, che rendono più difficile in questa tipologia di ragazzi il mantenimento dell’attenzione per periodi prolungati.
La seconda sezione (programmare e agire) cerca di inserire il deficit ADHD all’interno delle problematiche scolastiche: si tratta di avere un approccio pisco-educativo comportamentale in cui l’insegnante si interroga su quali siano le strategie più efficaci per “gestire la classe” e “gestire i comportamenti problematici”; l’insegnante è chiamato a rinforzare infatti quei comportamenti positivi che anche i ragazzi più problematici sono in grado di esprimere e bloccare i comportamenti negativi, da analizzare e quantificare in modo preciso. I suggerimenti anche in questa parte, come in tutto il manuale, sono rivolti alla vita quotidiana del lavoro dell’insegnante e spaziano dalla posizione dei ragazzi nei banchi a suggerimenti su come impostare lezioni efficaci e predisporre compiti (sia in classe che a casa) adeguati a tutti.
La terza sezione (riflettere e comprendere) individua alcune piste di intervento su cui l’insegnante può lavorare per migliorare il clima di lavoro con tutta la classe e favorire così anche il dialogo per superare i problemi specifici dei ragazzi che presentino sintomi tipici dell’ADHD. Le piste di intervento sono: migliorare le relazioni del gruppo classe; aiutare i ragazzi a lavorare sulle loro emozioni (con suggerimenti specifici diversi sia per quelli della scuola primaria, sia per quelli della scuola secondaria);  puntare sul miglioramento dell’autostima e della percezione di sé degli alunni.
L’ultima sezione (allearsi e condividere) termina il percorso impostando un progetto di intervento che, partendo dalla presa in carica dell’alunno ADHD, cerca di elaborare delle strategie che sono efficaci nella misura in cui cercano un’alleanza positiva tra scuola, famiglia e extra-scuola.
Bisogna subito dire che quello che colpisce di questo manuale è l’estrema organizzazione del materiale proposto: ogni capitolo è preceduto da una mappa concettuale, che presenta in modo sintetico le idee che saranno spiegate nel capitolo, e da una “linea temporale sequenziale” che orienta il lettore inserendo il capitolo all’interno del percorso generale del libro; non bastasse questo, gli autori hanno pure aggiunto delle schede sintesi, a conclusione dei capitoli, estremamente complete (non si tratta infatti delle consuete poche righe generali, ma di vere e proprie schede sintetiche estremamente esaustive e chiare). Allo stesso tempo, ogni paragrafo  è accompagnato “a latere” da piccole sintesi che permettono di farsi un’idea dei contenuti più importanti espressi.
La chiarezza del modo in cui il materiale viene esposto, inoltre, è accompagnata anche da una ricchezza di materiale proposto: il testo, infatti, presenta in box colorati e schede fotocopiabili numerosi esempi di caso, approfondimenti della ricerca scientifica, interviste agli esperti su questioni specifiche, consigli per la didattica in classe, esempi di schede e materiali operativi, da utilizzare in classe o a casa con l’alunno.
Un altro aspetto senz’altro positivo è il numero elevato di autori coinvolti nei diversi contributi, da cui sono stati elaborati i capitoli e che vengono citati come fonti per la stesura del capitolo stesso: si tratta di una ventina di autori, che rappresentano i più importanti esperti del settore e che danno una valenza anche di completezza scientifica al testo.
Bisogna segnalare infine anche l’ampiezza del volume, se si considerano l’ampia bibliografia, le oltre 300 pagine che costituiscono il libro e anche la sezione del “materiale on-line”, consultabile dal sito della Erickson.
In sintesi, per i motivi sopra riportati, questo manuale raggiunge pienamente l’obiettivo di essere uno strumento preziosismo per gli insegnanti sia della scuola primaria, sia di quella secondaria, per orientarsi circa la conoscenza relativa ai disturbi provocati dal deficit di attenzione e di iperattività; in un contesto in cui l’affermarsi di normative che sottolineano l’importanza dell’identificazione dei bisogni educativi speciali, questo lavoro della Erickson offre spunti preziosismi per impostare una didattica inclusiva nelle classi, in un lavoro più ampio che può riguardare non solo ragazzi che abbiano problemi specifici dovuti a una diagnosi di ADHD, ma in generale una realtà più ampia di ragazzi che hanno comunque bisogno di un’attenzione specifica da parte degli insegnanti.

 

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