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Intervista con Gregorio Bardini & Gerstein

10 min read
 
Due importanti musicisti della scena dark-electro industrial/noisymilitant italiana, Gregorio Bardini e Gerstein (Maurizio Pustianaz), insieme aStefan  Rukavina e a Paolo Longo Vaschetto, hanno lavorato insieme per larealizzazione di questo superbo “Arise of a bleeding rose” (etichetta “TheEastern Front”, autunno 2009).
 
 
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INTERVISTA
 
Davide
Daquanto tempo vi conoscete? Com’è nata l’idea di questa collaborazione e comeavete lavorato alle musiche di questo disco?
 
Maurizio
Gregoriolo conobbi negli anni 80. In qualche modo entrammo in contatto quando lui fecela sua cassetta per Alberto Fiori Carones. Dopo qualche tempo si persero icontatti e ognuno fece il proprio percorso. Le nostre vie si incrociarononuovamente a causa di The Eastern Front e della rivista che fondai 15 anni facon Marc Urselli, Chain D.L.K. (www.chaindlk.com), quando Igor e Tanya fecerouscire il CD di Gregorio intitolato “Sentinelle del mattino” e mel’inviarono per la recensione. L’attività di Gerstein, a causa dei miei impegnicon la rivista, stava andando a rilento e allora proposi a Gregorio unacollaborazione, in modo da trovare un nuovo stimolo sia musicale che personale.Lo chiamai al telefono e gli dissi che avevo intenzione di fare dei pezzielettronici cercando di pensare al fatto che lui successivamente avrebbeaggiunto strumenti a fiato e voci, in modo da non occupare le frequenze medioalte, perché bisogna spalmare le frequenze su tutto lo spettro sonoro per nonsaturare il tutto e non farlo suonare piatto.
 
Davide
Visiete incontrati fisicamente in uno studio o avete lavorato in streaming? Oggisi fa musica senza più muoversi da casa propria, collaborando via computer conmusicisti da tutto il mondo che a loro volta possono dare il proprio contributosenza muoversi di casa. Un’idea invero non del tutto nuova, perché giàfascinosamente sperimentata per la prima volta dal nostro Pietro Grossi neiprimi anni Settanta; ma oggi tutto ciò è divenuto un mezzo assai comune. Cosane pensate del fare musica in streaming, i pro e i contro di oggi o quellifuturibili secondo voi sulla socialità e sulla tecnica della musica e delmusicista?
  
Maurizio
Purtroppoabitando io a Torino e Gregorio vicino a Bolzano era molto difficile trovare iltempo per comporre dieci pezzi insieme senza fare cose raffazzonate. Le miebasi le composi in albergo a Rimini in dieci giorni e la sequenza finaledell’album è quella cronologica di composizione / registrazione. Raggiunto unrisultato che mi sembrava buono gli spedii il dvd con le tracce separate enell’anno seguente, con l’aiuto di Paolo Longo Vaschetto (e con i suoniaggiuntivi di Bleiburg ne “Il male”), lui aggiunse le sue parti emixò il tutto. In teoria eravamo pronti con il master già alla fine del 2008,però avendo usato per dei testi delle poesie di Christine Koschel, ci fu unproblema perché lei cambiò idea e tolse il consenso per usare i suoi scritti. Aquel punto eravamo quasi nel panico, però credendo in quello che avevamofatto/ottenuto decidemmo di incontrarci per rifare i pezzi”compromessi”. Gregorio venne da me due giorni nell’Aprile del 2009 eregistrammo nuovamente tutte le voci ed i flauti nei pezzi cantati da Gregorio.Il risultato finale fu abbastanza diverso da quello mixato da Paolo, perchéinizialmente le mie basi erano state tenute bassine, come se si trattasse diuno spoken word album. Presi così la palla al balzo e feci ex novo il missaggioe riequalizzai il resto, in modo da avere un risultato globale congruo.
 
Davide
Ildisco inizia con una bellissima “Von guten Mächten”, le cui parole  – se nonsbaglio – furono scritte dal pastore luterano Dietrich Bonhoeffer (come mai nonlo avete indicato nei crediti?). Bonhoeffer fu un protagonista importante dellaresistenza al Nazismo. Perché la scelta di questo testo?
 
Maurizio
Questo lo lascio dire aGregorio, perché io ho dato l’impronta al concept / titolo e ho scritto /cantato il testo della canzone omonima.
 
Gregorio
E’ untesto che mi piace molto. L’ho scelto principalmente per ragioni sonore, misembrava molto adatto alla melodia e al carattere generale del brano.  Riguardoai crediti, non abbiamo riportato anche altre citazioni e/o riferimenti comequelli di Tolkien o Guareschi, ho voluto evitare di appesantire o condizionareeccessivamente l’ascoltatore con riferimenti extra-musicali.
 
Davide
Perchéil riferimento alla colonna sonora di “Inferno” di Keith Emerson e in che modo?
 
Maurizio
Ilmotivo è presto detto: già dall’inizio decisi di scrivere i pezzi come se sitrattasse di una colonna sonora e presi come ispirazione quella scritta daKeith Emerson per il film di Dario Argento. Sono molto interessatoall’interazione tra suoni elettronici, orchestrali e rock e quel disco è unabuona summa. Diciamo che nel mio caso non si può parlare di rock in sensostretto, perché come influenza ho preso più che altro le atmosfere create.
 
Davide
Perché la lingua tedesca?Quanto hanno influenzato gli Einsturzende Neubauten? E il krautrock? O qualialtre influenze?
 
Maurizio
Per itesti lascio la parola a Gregorio. Per quanto riguarda la musica, posso direche il mio approccio è abbastanza vicino a quello di un certo tipo dikrautrock, perché cerco di essere slegato dai canoni rigidi di qualsiasigenere, creando musiche che suonino intense.
 
Gregorio
Abitoin provincia di Bolzano per cui, volente o nolente, per me l’incontro con lalingua tedesca è  un’esperienza quotidiana. Ho già utilizzato il tedesconell’album “Sentinelle del Mattino”. Non mi sono mai trovato a mioagio a cantare in italiano o in inglese, le lingue che preferisco a tale scoposono il tedesco o il latino.
GliEinsturzende Neubauten non mi hanno influenzato, il krautrock invece sì. Tra lealtre influenze aggiungerei la new wave, il post-punk, l’industrial, ilneo-folk, varie musiche popolari e la musica classica.
 
Davide
Una domanda per Maurizio.Perché Gerstein? Un ricordo di Kurt Gerstein o cosa?
 
Maurizio
Gerstein,soprattutto all’inizio, era basato sull’improvvisazione e decisi di scegliereil nome in modo casuale tenendo fede all’impronta primigenia. Presi unaraccolta di racconti di Edgar Allan Poe e aprii una pagina a caso. Una di unracconto intitolato “Metzengerstein”. Essendo quel titolo troppolungo, tenni solo Gerstein, scoprendo poi che era anche un cognome e nellospecifico, che era esistito un comandante delle SS che scoprendo gli orroridell’olocausto si ribellò e scrisse un rapporto per informare i governi di ciòche stava veramente accadendo. “Stranamente”, venne ucciso inprigione…
 
Davide
Maurizio,cosa significa per te la musica di Gregorio che incontra la tua? Il flauto è lostrumento più antico mai creato dall’uomo (il flauto di Divje Babe risale a55.000 anni fa e non è detto che sia il flauto più antico, ma solo il piùantico che sia mai stato ritrovato). I flauti (e questa loro antichità sonora,ignoto passato remoto) si incontrano con le tue macchine elettroniche e leincognite del futuro… Creando un presente davvero sospeso e pauroso, forsesperanzoso…
 
Maurizio
Per meera una nuova sfida, perché lavorando a distanza ed essendo il primo ad avereregistrato la propria parte, non potevo sapere quale fossero le soluzioni od ilrisultato finale. L’unica cosa che avevo presente era l’atmosfera generale edho inoltre cercato di lasciare spazio all’inventiva di Gregorio senzasovraccaricare il suono. Sono contento di quello che abbiamo ottenuto e lapossibilità di avere potuto registrare delle parti insieme ha aiutato a rendereil suono più coeso. Il suono del flauto è molto simile al respiro ed il respiroè vita ed inoltre è la cosa principale sulla quale bisogna concentrarsi nellepratiche di meditazione. Musicalmente aggiunge  un’atmosfera misteriosa emistica.
 
Davide
Gregorio,che significato ha invece avuto per te e per i tuoi antichi flauti l’incontrocon la musica elettronica di Gerstein? Come descriveresti l’incontro dellevostre due personalità e atmosfere musicali?
 
Gregorio
Sitratta di un incontro all’insegna della complementarietà, una sorta dicoincidentia oppositorum. Un’esperienza molto interessante e stimolante, inqualche modo “preparata” da amicizie ed interessi comuni. Dellaserie: “prima o poi ci si doveva incontrare”… e l’incontro èavvenuto grazie a questo album. Pur avendo due personalità ben distinte, io eMaurizio abbiamo dei gusti musicali in comune, gusti che affiorano anche in”Arise of the bleeding rose”.
 
Davide
Ilgioco delle parti (altro titolo) è anche un riferimento alla commedia diPirandello? Perché le citazione di Guareschi da Don Camillo? Alla fine sono isentimenti che prevalgono e quella della ragione, sostiene Pirandello, è sempreuna vittoria illusoria da cui si esce sconfitti. Insomma, la lotta è dura, magli uomini restano sempre uomini…
 
Maurizio
Iltitolo se ricordo bene, è venuto dopo aver finito il brano, però la decisionedi mettere i brani estratti da Don Camillo (cosa decisa da Gregorio) pensonasca da un discorso che gli feci al telefono parlando della situazionepolitica italiana, dove opposizione e governo sono ormai macchiette cherecitano un ruolo. La decadenza sociale e la cristallizzazione di uncomportamento amorale da parte dei politici è ormai la regola. Io sonototalmente contro al modo di fare para mafioso dello scambio di favore alivello politico e trovo che si sia totalmente perso il senso del bene comune.
 
Davide
Suquali sentimenti ed emozioni vi siete maggiormente concentrati in questo lavoro?
 
Maurizio
Nel mioscritto esplicativo, riportato all’interno del libretto insieme al testo di”Arise of a bleeding rose” (unico pezzo cantato da me), mi chiedocome, in questa società, un essere nato inizialmente puro o “pulito”,sia in grado di scoprire se stesso e sviluppare le proprie potenzialità colfine di essere una creatura migliore ed essere in sintonia con la propria partespirituale. Sin dalla nostra infanzia corriamo il rischio di non essere capaci dilasciare fuori dal nostro mondo ciò che ha fatto decadere la nostra societàmoderna. Gli stimoli e delle regole che hanno avuto il fine di “tenercibuoni” sono un costante deterrente.
 
Gregorio
Ingenere non mi concentro sui sentimenti o sulle emozioni quando lavoro in ambitomusicale. Forse in questo sono stato influenzato da Igor Strawinskij, dal suomodo  di pensare la musica e dai sui scritti. Strawinkij, infatti, è semprestato il mio musicista preferito. Secondo il grande compositore russo la musicanon significa nulla, non esprime emozioni. Credo che la musica possa suscitare emozioni diverse in persone differenti.
 
Davide
Arise of a bleeding rose è stato prodotto da The Eastern Front(neofolk, martial, post-industrial e avant-garde music). Un belcatalogo, dove per altro c’è anche un lavoro di Gregorio, ossia Thierry Jolif –Kantalon, rilasciato a luglio del 2009. Un disco di canzoni e musiche popolaribretoni e gaeliche, giusto. Puoi parlarne?
 
Gregorio
Thierryè un musicista speciale. Abbiamo in comune diverse cose tra le quali  l’interesseper gli studi tradizionali e la musica (di tutti i generi). Non vedevo l’ora dipoter collaborare con un musicista bretone ad un progetto di musica popolarecon tematiche sacre. Quando Thierry mi propose di lavorare ad un progetto diballate bretoni ne fui felicissimo! La nostra idea era quella di realizzare unalbum totalmente “acustico”, scarno, primordiale, sacrale cherichiamasse al contempo il celtismo pre-cristiano e quello medievale.”Kantalon”, in antico gaelico, aveva un duplice significato: il cantoe la lezione che il druido impartiva al suo allievo.
 
Davide
Dueparole su Stefan (Rukavina), musicista croato industrial ambient/military folk e il pianista Paolo (Longo Vaschetto)? Due bei collaboratori…
 
Maurizio
Suquesto lascio la parola a Gregorio, in quanto Stefan e Paolo sono persone concui è in contatto lui. Io inizialmente non sapevo che Stefan avessecontribuito. 🙂
 
Gregorio
Sonodue musicisti, molto diversi tra loro, che apprezzo e coi quali mi sono trovatobene in diverse occasioni. Con Stefan avevo lavorato già in “Föhn”(Arxcollana rec.) e in diversi suoi album e compilation internazionali, mentrecon Paolo la collaborazione va dai concerti di musica classica a quelli connostre composizioni (come al Festival di Volpedo), alle registrazioni di albumusciti per Arxcollana, tra i quali ricordo “Sezione Aurea”.
 
Davide
Su cosa state lavorando ora,insieme o singolarmente?
 
Maurizio
Musicalmentesono in pausa, aspettando un nuovo stimolo/sfida da seguire. Come sempre sonomolto impegnato con Chain D.L.K. e nell’ultimo periodo sto anche collaborandocon diverse etichette che ristampano materiale di gruppi italiani anni ’80(vedi Monuments, Carmody, Chromagain o Degada Saf). Inoltre mi sto interessandoper trovare un editore che sia interessato a fare uscire un libro curato daClaudio Mangolini intitolato “I was dreaming – storie rumorose nellaTorino degli anni 80”.
 
Gregorio
Il comitato del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano mi ha commissionatoun brano che sto ultimando in questo periodo. Si tratta di una composizione perflauti, tastiere elettroniche ed electronics che s’intitola “Ode aLepsius”. Questo pezzo è dedicato a Johannes Lepsius, pastore evangelicoche salvò moltissime vite durante gli eventi tragici del genocidio armeno.Lepsius visse per un certo periodo della sua vita a Merano, dove svolsel’attività di pastore presso la locale comunità evangelica. Morì  e fu sepoltonella città del Passirio. “Ode a Lepsius” sarà eseguito a Bolzano e aTrento nel mese di maggio.

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