COMUNICATO STAMPA DI SYNPRESS 44
Dedicato ancora una volta alla letteratura chitarristica classica, il secondo lavoro dell’artista campano: Sor, Mertz, Villa Lobos, Vivaldi e tanti altri celebri musicisti di area colta rivisitati dall’anima del Notturno Concertante. Amelia and Other Favourites: il nuovo disco di Lucio Lazzaruolo (Transparent Music, 2009 – 24 brani, 58 minuti).
Un lungo viaggio nel mondo della chitarra classica, un excursus emozionante dedicato alla letteratura chitarristica in 24 brani: esce finalmente per la Transparent Music il nuovo album di Lucio Lazzaruolo, dal titolo “Amelia and other favourites”. Dopo l’esordio avvenuto con “My favourite” (Mellow Records, 2005), primo passo di un lungo percorso di rivisitazioni del patrimonio classico, arriva questo secondo lavoro, ancora una volta all’insegna della sfida. Una sfida – come recitano le note di presentazione a cura del giornalista Donato Zoppo – che è quella di “presentare composizioni di musica colta a un pubblico diverso da quello che di solito frequenta gli ambienti accademici”. Una dimensione artistica nuova per il fondatore del “Notturno Concertante”, popolare rock band italiana, attiva dai primi anni ’80.
Nel rielaborare i propri classici preferiti (a partire da “El testamento d’Amelia” di Miguel Llobet (da cui deriva il titolo del cd), Lazzaruolo punta all’espressività, alla rivisitazione del pezzo alla luce della propria personalità. Lucio ribadisce il suo particolare interesse per Fernando Sor (1778-1839) e Johann Kaspar Mertz (1806-1856), proponendo anche interessanti studi, che coniugano intenti didattici con un alto valore musicale. Compaiono composizioni rinascimentali, danze processionali, pavane ma anche pezzi di compositori amatissimi da Lucio come Antonio Lauro (1917-1986) e Heitor Villa Lobos (1887-1959).
Da segnalare la presenza di varie trascrizioni per due chitarre (entrambe suonate da Lucio utilizzando la tecnica della sovraincisione), come nell’Andante di Antonio Vivaldi (dal Concerto in sol maggiore RV 532), originariamente concepito per due mandolini.
Amelia and other favourites è la prima pubblicazione della nuova etichetta Transparent Music: la copertina è opera del pittore Fabio Mingarelli, il cd sarà disponibile nei migliori negozi di dischi. Lucio Lazzaruolo presenterà Amelia in incontri e concerti, e sta lavorando all’imminente nuovo disco del Notturno Concertante, dal titolo “Canzoni allo specchio”.
Lucio Lazzaruolo
Synpress44 Ufficio Stampa
Musiche di Fernando Sor, Alonso Mudarra, Antonio Vivaldi, Johann Kaspar Mertz, Antonio Lauro, Heitor Villa Lobos, Miguel Llobet, Gaspar Sanz, Thoinot Arbeau.
Davide
Buongiorno Lucio. L’ascolto del tuo nuovo lavoro, se mi passi il termine, è stato per me un bagno purificante. Parlo di una purezza di cui c’è sempre maggiore bisogno in quest’epoca di spettacolarizzazione, sempre più fine a se stessa, della musica sia colta, sia extracolta. Qual è il tuo punto di vista al riguardo, considerate anche le note introduttive in copertina curate da Donato Zoppo che citano Allevi e Solima?
Lucio
Buongiorno a te. Grazie per le tue parole. Per me la realizzazione di questo disco non è consistita, al solito, nel mettere in evidenza aspetti tecnici o culturistici della musica (la spettacolarizzazione della musica come dici tu, non mi appartiene proprio). Tutto il progetto, come quello precedente “My favourite”, è basato sul concetto di comunicare emozioni. Attraverso delicate miniature, brani ritmicamente non ossessivi, lontani anni luce, spero, dalle volgarità imperanti. Una scelta ponderata per far conoscere, anche ad un pubblico che non segue il mondo classico, alcuni aspetti musicali che mi hanno dato e continuano a darmi emozioni.
Davide
Rispetto al tuo lavoro in campo progressive rock con il Notturno Concertante, cosa ti ha condotto a realizzare un disco di chitarra classica nelle sole vesti di interprete
Lucio
Tutto nasce dal fatto che sono diplomato in chitarra classica e che per un certo periodo ho tenuto concerti con una discreta frequenza. E’ sempre stato per me intrigante cimentarmi come interprete, oltre a continuare l’attività col Notturno. Sono due mondi musicali diversi, ma comunicanti, perchè sono maturato come musicista, in tutti i sensi, suonando la musica classica. Questo mi ha consentito di progredire non solo come interprete ma ha altresì influenzato il mio gusto musicale, anche il mio lavoro col Notturno, sebbene col gruppo io suoni più che altro le tastiere. Non è importante, secondo me, il mezzo – la chitarra, il piano – ma aver sviluppato, credo, una accresciuta capacità di comprensione della musica, nella sua accezione più ampia. Io mi sento, insomma, prima musicista e poi chitarrista.
Davide
Hai scritto tu stesso pagine di chitarra classica? Perché non hai voluto includere anche una tua composizione in “Amelia and other favourites”?
Lucio
Nel primo cd l’ho fatto. Col senno di poi mi è sembrato non appropriato includere le mie composizioni accanto a quelli che sono dei “monumenti” della letteratura per chitarra. Chissà, in futuro potrei registrare ex novo vecchi brani acustici del Notturno e altri di più recente composizione, magari per realizzare un nuovo cd.
Davide
Tu suoni anche le tastiere. Per questo motivo sei così affascinato da Johann Kaspar Mertz, che forse, con le sue elaborate armonie, meglio di chiunque altro riuscì a elaborare ed eseguire uno stile quasi pianistico della chitarra?
Lucio
Probabilmente sì. In generale trovo il piano uno strumento molto più adatto alle mie inclinazioni musicali e ascolto molto volentieri musica per questo strumento. Confesso di avere il rimpianto di non aver studiato il pianoforte, per il quale mi sento abbastanza portato. Per quel che riguarda Mertz credo che, in realtà, la sua musica abbia caratteristiche molto chitarristiche, con il ricorso ad un uso frequente di corde a vuoto. Nella sua musica, è vero, si colgono forti eco romantiche, già dai titoli, ma mi affascina soprattutto il nitore, la freschezza, la godibilità della sua musica. Ed è un piacere anche suonarla.
Davide
Quali compositori per chitarra prediligi e perché?
Lucio
DI Mertz ho detto. Voglio solo ribadire che mi sembra un musicista ancora molto sottovalutato, specie negli ambiti accademici La musica di Sor è per me un capolavoro di gusto ed equilibrio. Il musicista catalano è tanto più da apprezzare in quanto mette in rilievo sempre gli aspetti più squisitamente musicali e tralascia, in genere, quelli più tecnici. Musica semplice, lineare, essenziale. E bella, godibile, tersa, chiara….
Davide
Quali chitarristi invece? Qual è stato il più prezioso insegnamento ricevuto e da chi, quello che ha più caratterizzato il tuo approccio e il tuo rapporto con lo strumento, il tuo stile? Su impulso di chi hai preferito e conosciuto la chitarra?
Lucio
Ho conosciuto la chitarra classica ascoltando la musica rock. Sembra una cosa strana, ma in realtà non lo è. Negli anni 70 il rock progressive imperante era connotato da un insieme di contaminazioni culturali. E la musica classica la faceva spesso da padrone. Sono grato a Gianvito Pulzone, un amico oltre che un ottimo insegnante, perchè lui, a differenza di altri, è stato bravo nel motivarmi e mettermi in condizione di dare il meglio… Ti assicuro che spesso, invece, trovi insegnanti che tendono troppo spesso a scoraggiarti. Questo è un atteggiamento, per usare un eufemismo, censurabile. Purtroppo ci sono ancora tanti insegnanti nel conservatorio che fanno danni….
Davide
Cosa pensi della chitarra classica contemporanea? Ci puoi dare qualche indicazione su chi e cosa merita di essere ascoltato oggi tra i contemporanei e perché?
Lucio
Non ho una conoscenza approfondita della chitarra classica contemporanea. Mi piacciono molto alcuni brani di Angelo Gilardino, Carlo Mosso e Roland Dyens. Li ho pure suonati e non escludo di poterli un giorno registrare.
Davide
Quali sono le migliori chitarre classiche secondo te? Tu quali usi?
Lucio
Io uso una Giussani e ne sono particolarmente contento. Ha un suono pastoso, pieno, caldo, avvolgente… in sede di registrazione ho cercato di mantenere quanto più è possibile inalterate le sue caratteristiche. Rimpiango di non poterla usare dal vivo col Notturno. In quel caso ripiego su di una discreta Yamaha amplificata, ma è appunto solo un ripiego.
Davide
Nel tuo lavoro hai rivisitato anche un brano anonimo del XVI secolo, “Se io m’accorgo ben mio d’un altro amante”. In origine fu scritto per liuto. Cosa ne pensi di Narciso Yepes, promotore e sostenitore della chitarra a dieci corde per la trascrizione e l’esecuzione ideali dei pezzi rinascimentali originariamente ideati con e per il liuto?
Lucio
Yepes è uno dei primi musicisti classici che ho conosciuto. Ricordo di aver comprato diversi dischi incisi da lui per la Deutsche Grammophone. Ho letto qualcosa sulla 10 corde, che usava anche Mertz. Ma in quel caso era il tentativo di fronteggiare in qualche modo la potenza sonora del pianoforte in epoca romantica. Credo che l’atteggiamento di Yepes possa essere considerato legittimo e finanche filologicamente corretto. Tuttavia certa letteratura liutistica mi pare funzioni abbastanza bene anche sulla chitarra classica a sei corde.
Davide
Qualche anticipazione sul nuovo imminente disco del Notturno Concertante, “Canzoni allo specchio”?
Lucio
E’ in sostanza una sorta di prosecuzione del lavoro precedente, Riscrivere il passato. Ci sono brani parecchio diversi tra di loro, alcuni anche non recentissimi. Potremmo dire che è un disco progressive in ampia accezione, perchè accanto a influssi classici ve ne sono altri etnici, rock, folk, jazz. In questo hanno giocato un ruolo fondamentale i nuovi componenti del Notturno (Carmine Marra ai sax, Carmine Meluccio al violino, Giuseppe D’Alessio al basso, Simone Pizza alla batteria, Giuseppe Relmi alla voce, oltre Raf Villanova, componente storico del Notturno). Il disco sarà dedicato alla memoria di Antonio D’Alessio, il nostro bassista scomparso per un terribile male a soli 32 anni. Se penso ai bassisti avuti prima di lui comprendo quanta è stata importante la sua presenza, umana e musicale, per la rinascita del nostro gruppo. Ora il suo posto nel Notturno è stato preso dal fratello Giuseppe, un bravissimo musicista e un vero amico.
Davide
Naturalmente, quando uscirà, spero di poterne riparlare con te. Andrés Segovia disse che non si deve diventare dei geni per suonare la chitarra, ma basta sviluppare braccia potenti ed educarsi alla perseveranza. Ma lui diceva così anche per debita modestia a cotanta eccellenza di successo. Quale consiglio daresti invece tu a chi sta ancora studiando o si sta accingendo a studiare la chitarra classica?
Lucio
Il primo consiglio è quello di trovarsi un insegnante intelligente, che non schiacci la personalità dell’allievo, non ne mortifichi gli slanci e gli dia modo di esprimersi senza paure. Ovviamente, specie agli inzi, è una questione di fortuna. Temo non sia semplice trovare un insegnante che motivi allo studio e che comunichi l’amore per la chitarra. Poi conta molto la disciplina, uno studio rigoroso, consapevole, direi critico della chitarra.
Davide
Quali chitarristi non classici apprezzi maggiormente e perché?
Lucio
Mi piacciono moltissimo David Russell, Julian Bream, John Williams… insomma i nomi storici del chitarrismo mondiale
Davide
Presenterai “Amelia and other favourites” in incontri e concerti. Dove e quando i prossimi?
Lucio
Sì. Credo che farò qualche presentazione. Due chiacchiere e poi l’esecuzione di qualche brano tratto da My favourite e da Amelia. Credo che girerò pure un piccolo videoclip che sarà proiettato durante queste presentazioni. Al momento non so di preciso dove si terranno queste presentazioni, ma immagino non molto lontano da dove vivo.
Davide
Qual è stata la tua più grande soddisfazione come musicista e quale ancora stai ricercando?
Lucio
La più grande soddisfazione? Essere in grado di suonare quel che volevo senza condizionamenti commerciali. Ho scritto e fatto ascoltare la musica che mi piace. A ben pensarci non è una soddisfazione da poco.
Davide
Grazie. A’ suivre.
Grazie a te….
Appendice
Notturno Concertante
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Il Notturno Concertante è un gruppo musicale italiano nato alla fine degli anni ’80, nel contesto del movimento del neoprogressive italiano fondato da Lucio Lazzaruolo ( tastiere e chitarra ) e Raffaele Villanova ( chitarra ) insieme a Enzo Abbondandolo ( basso ), Michele Iacoviello ( percussioni ), Giancarmine Tammaro ( voce ) con la collaborazione di Enzo Matarazzo ( flauto ).
La loro musica è influenzata dai grandi gruppi progressive degli anni ’70, con la contaminazione di elementi di musica folk.
Hanno inciso cinque album e partecipato a diverse compilation, tra cui album di tributo a Genesis, Van der Graaf Generator e Camel. Hanno collaborato, tra l’altro, con Tony Pagliuca (tastierista del gruppo storico Le Orme) e con Stefano Benni.
Dal 1994 alcuni brani musicali composti dai componenti storici del gruppo, Raffaele Villanova e Lucio Lazzaruolo, sono utilizzati da reti televisive nazionali: Rai International (nei documentari della serie Radici in onda su Raisat), Raiuno (per la P.T. Productions) e Canale 5 (La clinica degli animali). Da aggiungere, inoltre, le composizioni di parte della colonna sonora del film Natale rubato con l’attore napoletano Patrizio Rispo.
Anche sul fronte live la band si è distinta con esibizioni in prestigiosi festival e teatri, ed in varie città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Benevento).
· Alessandro Tozza – voce
· Raffaele Villanova – chitarra e voce
· Carmine Marra – sax, flauto e clarinetto
Discografia
Album
Brani pubblicati su compilation
· Lumieres dans la nuit, su Punto Zero (audiorivista curata da Giulio Tedeschi ed edita da Toast Records, 1993; la copertina riporta erroneamente Nocturne come titolo del brano)
· The Ghost of the Sun at Sunset, su Progressive Voyage (altra raccolta progressive di Mellow Records, 1993; il brano sarà riproposto in una versione differente in The Glass Tear)
· Un brano su The River of Constant Change (album di tributo ai Genesis, 1994)
· Un brano su Eyewitness (album di tributo ai Van der Graaf Generator)
· Un brano su Harbour of Joy (album di tributo ai Camel)