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Mission: Impossible – Operation Surma (PS2)

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Così tutto di un tratto, siamo qui a parlarvi di un gioco targato Atari e Paradigm Entertainment, che potrebbe divenire un silent hit… poche informazioni e poi l’arrivo, il test… una piacevole sorpresa

Mission: Impossible – Operation Surma (PS2)

Nonostante non sia in previsione un seguito al secondo film della serie Impossible Mission e che la serie televisiva sia ormai finita da anni, quella che ci ritroviamo tra le mani è un nuovo episodio digitale della saga Impossible Mission. Nei panni di Ethan Hunt sarete chiamati a sconfiggere una criminosa organizzazione che vuole mandare infettare tutti i computer tramite un virus (insomma un mega baco che possa far crollare tutto il sistema mondiale, dai sistemi economici a quelli della sicurezza). Una delle tecno-paure insite negli abitanti di questa terra all’inizio del nuovo millennio. Durante una ricerca subacquea nei pressi di un sottomarino affondato, insospettiti da rumori fuoriuscite dal relitto per vedere due oscuri subacquei preparsi a lanciarvi un sospettoso dardo letale. Con l’adrenalina a mille, tirare fuori il vostro coltello pronti a un letale corpo a corpo, quando il dardo colpisce la carlinga del sottomarino. I due loschi figuri spariscono… niente è come sembra. Ispezionando il dardo trovate un dispositivo di respirazione hi-tech e una cuffia con dispositivo di visualizzazione retinale, che dopo un riconoscimento della retina vi fornisce le istruzioni sulla vostra prima missione: dovrete far espatriare un pezzo grosso di una nazione dell’Est (inesistente e dal nome incrociato tra Yugoslavia e Bulgaria… Yugaria o qualcosa del genere) verso l’Inghilterra, in cambio del quale fornirà preziose informazini sul carico di armi di distruzione di massa. Questa in breve la bellissima sequenza in CGI che illustra e dà il via al gioco. Come Ethan Hunt, sullo schermo interpretato da Tom Cruise, dovrete infiltrarvi nella residenza del presidente di questo paese, dove il suo braccio destro vi aspetta per fuggire assieme a voi.
Ma non sarete soli: vostro angelo custode è infatti Luther Stickell. Dal suo furgone bianco (stranamente appariscente e non nero) vi farà da "angelo custode" prendendosi in carico tutte quelle gatte da pelare che rispondo al nome di hacking. Grazie a lui potrete ottenere controllo delle varie telecamere, aprire porte precedentemente bloccate e in generale riuscire a prendere il controllo di una serie di apparecchiature che altrimenti potrebbero svelare al nemico la vostra posizione o quanto meno intralciarvi nell’esecuzione del vostro compito. Altri componenti vi affiancheranno durante le varie missioni che vi aspettano e sono: Billy Baird (il tuttofare australiano del gruppo), George Spelvin (uno studente universitario, maestro del diversivo e sempre pronto a fornire un supporto logistico alle squadre operative) e Jasmine Curry (esperta di armi ed equipaggiamenti, fresca diplomata di Quantico).

Come ricorderete sicuramente, i telefilm e film di Mission: Impossible sono diventati tutti famosi per :
1) i messaggi di missione si distruggevano in 5/10 secondi, ok scherzo…
2) gli agenti della IMF avevano sempre a disposizione una serie di gingilli elettronici che li potessero aiutare nello svolgimento delle loro missioni.
E il videogioco di M:I – OS non fa differenze.
Ethan, oltre all’aiuto del suo compare, potrà contare su un numero di oggetti che includono:
un coltello laser (per fondere le serrature di porte molto ostili e trapassare il metallo);
un visore sonico, che permette di vedere attraverso porte e muri per studiare la situazione prima di entrare in azione;
un altro visore a infrarossi per scorgere fasci di luce laser da non attraversare (nel qual caso, scatterà un allarme, che potremo disattivare da opportuno pannello a muro nei pressi dell’allarme stesso entro un 3o secondi, dopodiché le guardie saranno allertate e la nostra missione inevitabilmente fallirà);
una pistola (AGE) in grado di disabilitare elettronicamente le telecamere spia, di inserire microspie addosso a personaggi chiave della missione o ancora per distrarre le guardie;
una pistola tranquillante, che spara silenziosamente proiettili acuminati, per sbarazzarsi delle onnipresenti guardie, senza ucciderle… molto politically correct;
una pistola che spara una micro-corda, capace di sollevarci da terra per permetterci poi di scorrere lungo tubature e fili sospesi nell’aria e aumentare il nostro grado di attacco-sorpresa;
un binocolo con zoom in grado di scattare foto e registrare conversazioni che possono poi essere inviate al nostro amico nel furgone per l’analisi. Da queste foto poi si potranno creare maschere che potranno essere utilizzate nelle future missioni (già Ethan è molto abile nel mascheramento, un’arte che sarete chiamati a utilizzare nel corso del gioco);
una serie di altre diavolerie elettroniche tra cui un oggetto in grado di trovare codici di apertura di porte (denominato ELP – electronic lock pick), uno (RCV) che può interfacciarsi con le telecamere di sicurezza delle strutture nelle quali dobbiamo infiltrarci, una volta che Luther abbia stabilito il collegamento, in modo da studiare la presenza di guardie all’interno delle strutture stesse e, dulcis in fundo, una specie di telecamera volante per osservare la zona circostante.
Oltre a tutto ciò avremo la possibilità di raccogliere kit medici da sfruttare in caso di ferite provocate da scontri a fuoco che, in questo gioco almeno, non dovrebbero essere utilizzati come modus operandi (la regola è infiltrarsi e colpire in silenzio), se non in casi estremamente necessari. Ethan è molto bravo a menare le mani: con l’utilizzo di un solo tasto, debitamente utilizzato in particolari momenti suggeriti da un indicatore a schermo, potrà esibirsi in modi di eliminazione delle guardie assolutamente sileziose. Oltre a queste combo letali, è molto bravo a saltare fuori da angoli e a prodursi in gomitate mortali, in sollevamento di guardie svenute, preferirei aggiungere, vista la necessità che avrete di nascondere le guardie in posti bui per non farvi scoprire. E l’arte del mascheramento già visto in altri giochi del genere, da Metal Gear Solid a Splinter Cell. Ma qui in M:I dovrete utilizzare al meglio tutte queste capacità a secondo dell’obiettivo che dovrete raggiungere. E nominiamo allora anche il colpo che Ethan può sferrare alla guardia calandosi dall’alto. E ancora la possibilità di sfruttare il corpo della guardia per abilitare scansioni dell’impronta per passare così attraverso porte chiuse elettronicamente…
Insomma tutto quello che abbiamo visto al cinema e al televisione qui è fedelmente riprodotto. Così come il reparto audio: la title track è presente e il reparto audio è degno di nota. Il gioco è completamente in Italiano e la voce di Ethan è doppiata dal doppiatore di Tom Cruise. Anche gli altri componenti del team hanno voci abbastanza famose e lascio a voi il compito di scoprire a chi appartengono! Complimenti per questa manciata di atmosfera in più che rende il gioco ancor pià simile alle varie controparti in celluloide viste fino ad oggi.
Parliamo quindi della giocabilità: i movimenti che Ethan può eseguire sono molto fluidi e ben implementati. Passare da terra all’aria grazie alla microcorda è un gioco da ragazzi e muoversi appesi a fili e grondaie non è stato mai così facile. Gli oggetti contenuti nell’inventario sono accessibili tramite il tasto destra e sinistra della croce del joypad. Con il tasto giù potremmo ristabilire l’energia persa a seconda se abbiamo dei medipack a disposizione. Con i tasti sulla destra potremo utilizzare i vari congegni elettronici, menare di mani e calci ed eseguire le altre mosse che ci ritorneranno utili nel corso della missione. Tutti gli oggetti a nostra disposizione troveranno un impiego nell’ambiente in cui saremo immersi durante i vari livelli e ci aiuteranno a raggiungere i vari obiettivi che si aggiungeranno nel corso del livello. Con 29 livelli a nostra disposizione, di carne al fuoco ce n’è veramente tanta. Non sono presenti comandi per il salvataggio se non tra un livello all’altro e il raggiungimento di determinati checkpoint ci permetteranno di ricominciare il livello dall’ultimo checkpoint raggiunto, in caso di uccisione prematura… anche se parlare di uccisione è un po’ troppo. Ho notato infatti che quando rimaniamo senza energia, il gioco finisce ma, il nostro amico nel furgone, sempre in contatto con noi non parla mai di morte con il centro della IMF, ma solo di ferimento… un indice dell’attenzione dei progettisti del software verso il personaggio di Ethan, che comunque vadano a finire le cose non debba mai morire? O un trucco per evitare di incorrere in censure e rendere così il gioco "moralmente" più accettabile e usufruibile da un pubblico più ampio? Quale che sia la risposta, è qualcosa di diverso che ci riporta un po’ ai vecchi tempi. E ci fa piacere comunque che ci siano programmatori e persone di questo settore che tenti di allargare il mercato dei videogiochi, operando alle volte scelte che vadano contro gli stereotipi del genere.
Detto questo la grafica utilizzata nel gioco riesce a gestire effetti di illuminazione interessanti, riflessi su alcune superfici e contribuisce non poco all’atmosfera del gioco (nel primo livello potrete "catturare" splendide immagini del nostro eroe appeso a un filo mentre passa da una parte all’altra dell’edificio con sullo sfondo un cielo stellato, la luna piena e i fuochi d’artificio… tutto questo grazie alla possibilità che avremo di comandare la telecamera che riprende l’azione di gioco con il controllo analogico destro (premendo il quale inoltre potremo riportare la visuale alle spalle del nostro eroe).
Il motore grafico, sebbene non all’altezza di titoli altisonanti come il diretto concorrente Splinter Cell, fa il suo dovere in tutte le situazioni di gioco. Il nostro eroe e i suoi compagni sono realizzati con strutture poligonali più che soddisfacenti e anche i livelli di gioco, sviluppati in altezza e in lunghezza, sono degni dei migliori giochi di azione e vi permetteranno di far sfoggio di tutte le tecniche stealth e gadget che vi porterete appresso nel corso dell’avventura.
Consigliato a tutti gli appassionati di stealth game, senza riserve.

Giovanni Strammiello

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