Giancarlo Di Cataldo
Einaudi Stile Libero
A metà15 tra finzione e storia, pieno di mille piccoli riferimenti, permeato da una profonda conoscenza di fatti, metodi e persone. In più, scritto in modo avvincente, tanto da rendere lo "staccarsi" dalle sue più di seicento pagina una operazione quasi impossibile. Questo, in sintesi, il mio parere su questa splendida prova del romano giudice della corte di Assise Di Giancarlo Di Cataldo.
La vicenda che viene raccontata è quella di una banda di delinquenti romani16 che alla fine degli anni settanta decide di fare il salto di qualità e di "conquistare Roma". E mentre la loro attività criminale (principalmente spaccio di droga, usura e sfruttamento della prostituzione) inizia a prendere piede sbaragliando nel sangue la concorrenza, ecco presentarsi tutto intorno i vari "episodi" di quel periodo (come il rapimento di Moro, la strage di Bologna). E piano piano questa piccola banda entra in stretto contatto con gli "attori" di una fetta della nostra storia più oscura, come la Mafia, le BR, la P2, i Servizi Segreti Deviati e il terrorismo nero, cambiando più volte pelle, in un crescendo da cui non sempre è possibile uscire senza pagarne le conseguenze. Tutto (o quasi) passa per Roma, e mentre la polizia inizia un "inseguimento" lungo vent’anni, i vari componenti lottano, tradiscono, vincono, maturano e iniziano un continuo alternarsi di galera e libertà.
Dietro ai tanti soprannomi è possibile anche per i più disattenti riconoscere qualche nome noto, e, se ci si documenta, si scopre come tutti i punti principali che vengono descritti abbiano almeno qualche aggancio con la realtà. Splendido per questo tutto l’affresco che ne deriva, e molto intriganti anche i ritratti dei vari personaggi, sia malavitosi, sia legati al lento braccio della legge, eroico e torbido, a volte corrotto, ma alla fine implacabile come il destino.
Una storia, a mio parere, unica, e ricca di spunti di riflessione, che è piacevole, una volta terminata la lettura, ripassare, per scoprirne, almeno in parte i segreti.
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Romanzo Criminale
Marco Giorgini
se non con cenni brevissimi
di cui parleremo nell’articolo seguente
destinata così a portare da sola sulle spalle questo segreto
muratore
che istituisce il coprifuoco e che cerca di istituire qualcosa di simile alla legge marziale
Una per tutte: Peggy Sue viene inseguita dai genitori e dalla sorella armati di coltello perché, pensandola un porcellino, la vogliono mangiare…
…che le si è proposta in un certo punto della sua giovane vita e che le ha dimostrato che tutto ciò che le sta capitando non è frutto di problemi mentali o di allucinazioni…
Il padre, la madre e la sorella maggiore la considerano un po’ strana, e lei risulta spesso emarginata da tutti a causa di quello che sa e vede.
…lo stesso cane che aveva preso Peggy come suo animale domestico ne "Il giorno del cane blu"…
…a causa – ma lui ovviamente non lo può sapere – degli invisibili…
sogni di un "demonio" addormentato
nel primo episodio sembrava quasi che Peggy perdesse progressivamente un po’ di vista durante gli scontri… cosa che non viene ribadita in questo secondo libro
gli invisibili
…ma non solo…
o forse oltre…
la banda della Magliana?