Sulle sponde settentrionali del Lago Michigan, l’architetto David Hanawalt e l’installatore sonoro Bill Close hanno progettato e costruito una villa molto particolare, ove risiede normalmente una famiglia… Beh, più o meno “normalmente”. La Wege House (dal nome della famiglia Wege) o Symphonic House, come è stata a ragion veduta chiamata, è un edificio postmoderno creato non solamente per ospitare una “comune” famiglia, ma anche per ricavare suono dall’ambiente attraverso un certo numero di installazioni sonore che sono parte integrante della costruzione. E’ come se l’intera casa fosse un enorme e composito strumento musicale da suonare. Le dita dei Wege e dei loro visitatori possono letteralmente suonare lo spazio della casa e tradurre quell’architettura in suoni, in musica, in risonanze. Tutti gli strumenti architettonicamente concepiti si basano sulle corde e i vani della casa, i suoi anfratti, la sua materia, divengono la cassa di risonanza ideale. Vi sono lunghe corde che possono essere pizzicate, sfregate con un archetto, sfiorate volontariamente o al passaggio, magari dal lembo di una giacca, o accarezzate (preferibilmente con un guanto di cotone perché, sebbene oliate di frequente, non vengano usurate troppo in fretta… Sicuramente non sarà semplice e più a buon mercato cambiarle come invece a una chitarra). Le lunghe corde vengono meglio suonate usando una tecnica di strofinamento simile a quella che fa vibrare la glass armonica dei bicchieri di cristallo; questa azione produce suoni che ricordano la viola o il violoncello, sebbene più ricchi di armonici superiori. All’ingresso c’è una intera parete di lunghe corde verticali, un’altra installazione imponente attraversa in verticale la tromba delle scale, dal piano terreno fino al soffitto. Le corde hanno lunghezza variabile man mano che si sale fino al piano superiore. Il suonatore dabbasso suonerà le corde più gravi, quello al terzo piano le più acute. Il suono così prodotto è amplificato e riverberato dal vano delle scale.
Lo strumento di maggiore interesse di tutta la costruzione sta nel cuore della casa: sono due pareti di lunghe corde che partono da terra e arrivano fino al secondo piano, da cui si ha accesso per suonarle. Le corde percorrono i muri e il loro suono sbuca da due appositi buchi nel salotto ed è come se i salottieri ivi raccolti fossero posti nell’interno della cassa di risonanza di una chitarra. Tutte le corde della “casa sinfonica” impegnano molto spazio. Le corde più lunghe producono suoni più gravi, quelle più corte suoni più acuti. Per creare un do centrale di pianoforte occorre una corda di 40 piedi (fate le debite equivalenze, basta moltiplicare 40 piedi per 30,48 centimetri… ). All’esterno della casa non poitevano mancare due arpe eolie, quindi fatte risuonare dal vento.
Per sentire il suono della “Symphonic House” e per saperne di più (videoclip dimostrativi inclusi):