Non vi domandate mai come un animale possa percepire o se possa capire o semplicemente fruire la musica? O addirittura, in qualche modo, riprodurla? Quello dei cani che cantano potrebbe risultare ai più un argomento reso ormai antipatico dal commercio estremo e sovente sciocco di suonerie per telefoni cellulari, senza contare le decine di filmati che girano su YouTube (vedi il beagle Oliver) e similari o in trasmissioni televisive di semplice, diciamo così, caratura popolaresca. Per non dire poi del nuovo “must have”, il digital pet iDog della Sega Toys. Il cucciolo robotico, a seconda di come viene stuzzicato cantando, parlando e facendogli sentire musica si mette a suonare e a ballare mixando una selezione di centinaia di melodie preimpostate al suo interno..Eppure che i cani in qualche modo cantino, deve essere vero, dal momento che io stesso possiedo un cagnolino meticcio che sembrerebbe apprezzare alcune musiche cantandole puntualmente. Quella sua preferita credo sia l’introduzione di “Also spracht Zarathustra” di Richard Strauss che, con i debiti limiti della sua ugola, riproduce davvero in modo molto simile. Fa pensare il modo di dire “quel cantante è un cane”… Però non ho mai ben capito se certa musica la canti davvero o se ne sia infastidito o addirittura impaurito. L’orecchio del cane è infatti di gran lunga più sensibile di quello umano, riuscendo a percepire gli ultrasuoni. Se l’uomo arriva a udire fino a 20.000 hz al massimo, il cane può arrivare a 50.000! Da qui l’uso dei particolari fischietti da richiamo che noi non possiamo sentire Il suo udito è finissimo e certi suoni alti o gli strilli non gli sono graditi; li percepisce amplificati e li associa a segnali di pericolo, a cui può quindi reagire. Questa verità mi è stata confermata il giorno che mi sono comprato una melodica, una sorta di pianola che si suona soffiando aria in un boccaglio. Il suo suono è risultato subito talmente sgradito al mio cane che è scappato nell’angolo più remoto della casa, abbaiando tutto il tempo come se fosse impaurito. Non ho mai più potuto suonarla. Forse non tutti i cani reagiscono allo stesso modo. Vi sono sicuramente razze o esemplari più “inclini alla musica” di altri. Il beagle, per esempio, è anche soprannominato “singing beagle” per la sua tendenza
I cani cantanti più famosi nella storia della musica restano senz’altro quelli dei Pink Floyd. David Gilmour, durante le registrazioni di “Meddle” ebbe in affidamento il cane di Steve Marriott (Small Faces e Humble Pie). Steve avvertì che il suo cane, di nome Seamus, cantava ogni volta che sentiva un blues. David, scettico, si mise a suonare la chitarra e, in effetti, il cane cominciò a modulare lamentosamente i suoi ululati. Fu così che decise di portarlo con sé in studio per registrare un blues appositamente scritto: “Seamus Blues”. Un altro cane, di proprietà del tastierista Richard Wright, da lui stesso addestrato a ululare a comando, apparirà nel film-concerto “Live at Pompei” nel brano “Mademoiselle Nobs”.
In una puntata della trasmissione “Velisti per caso”, Patrizio Roversi e Syusy Blady si imbattono in un cane che canta. Ogniqualvolta la proprietaria si siede al pianoforte, l’animale si accomoda al suo fianco sulla panca e intona il suo canto. Viene definito un dingo, tipico cane esclusivo dell’Australia, ma ho qualche dubbio che si tratti di un “cane canterino” della Papua Nuova Guinea, a cui del resto somiglia molto. Già, perché il cane canterino o cane cantante di Nova Guinea (Canis Hallstromi) esiste davvero. Questi cani traggono il loro nome dalla abitudine di ululare all’unisono, seguendo le stesse note su e giù lungo la scala musicale. Sono bellissimi cani normalmente non aggressivi, ma timorosi degli umani. Sono infatti denominati “cani pariah” come i dholes indiani e i cugini dingo australiani che vivono ai limiti dei villaggi. La zoologa Koler-Matznick sostiene che le origini del cane domestico non siano da attribuire a lupi e sciacalli, ma proprio a piccoli cani selvatici come il cane canterino della Nuova Guinea. E se i cani domestici discendono davvero dal cane canterino, beh, forse non è così improbabile che i cani tutti abbiano una qualche “inclinazione” alla musica e al canto…