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Regolamento ASAP: così l’Unione Europea paga le armi all’Ucraina

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«Combattere per la pace è come fare l’amore per la verginità»

(John Lennon)

Quando nel 2012 l’Unione Europea ricevette il Premio Nobel per la Pace[1], tra le motivazioni si faceva riferimento al «ruolo di stabilità giocato dall’Unione» che «ha aiutato a trasformare la gran parte d’Europa da un continente di guerra a un continente di pace», proprio come avevano agognato Konrad Adenauer[2], Alcide De Gasperi[3] e Robert Schuman[4], Padri nobili del progetto europeo, dopo due guerre mondiali e milioni di vittime, nel dare forma alle prime Comunità[5] sotto l’imperativo «Mai più la guerra!».

Sappiamo invece che, purtroppo, anche in questo lungo e apparente periodo di pace il continente non è stato immune dai conflitti: Irlanda del Nord[6], Grecia e Turchia a Cipro[7], ex-Jugoslavia[8] e Kossovo[9], e da ultimo Ucraina[10].

Ed è proprio con l’attuale invasione russa dell’Ucraina che l’UE cambia radicalmente il suo atteggiamento strategico e opta per un appoggio diretto di Kiev: non inviando truppe al fronte (ricordiamo che l’Unione non dispone di un proprio esercito, benché il tema[11] sia sempre più d’attualità nelle riunioni di Bruxelles) e nemmeno limitandosi ad adottare misure di boicottaggio economico nei confronti della Russia e dei suoi operatori (prassi già avviata in occasione della prima invasione del 2014), bensì impiegando propri strumenti (fondi, regolamenti) per garantire la fornitura di armamenti speciali.

Vediamo quali nello specifico e cerchiamo di capire poi se ciò non abbia in parte tradito lo spirito originario che animò i primi passi della costruzione dell’Europa unita, «Mai più la guerra!».

Con ASAP l’UE finanzia la guerra

La recente approvazione[12] del Regolamento ASAP (Act in Support of Ammunition Production, Atto a sostegno della produzione di munizioni) da parte del Parlamento Europeo segna un momento di rilevanza storica, poiché l’Unione Europea si apre per la prima volta al sostegno diretto alla produzione di armamenti.

Con un voto a larghissima maggioranza[13], l’UE destinerà 500 milioni di euro del proprio bilancio a finanziare l’industria militare dei Paesi membri nella produzione di missili e munizioni d’artiglieria. Questa decisione rappresenta un’importante svolta rispetto alla precedente politica europea, che limitava l’impiego dei fondi europei alla sola ricerca e sviluppo nel settore della difesa.

Le risorse destinate al nuovo regolamento provengono da due fondi specificamente dedicati alla sicurezza e alla difesa: lo European Defence Fund (Edf)[14] con 260 milioni di euro e lo European defence industry reinforcement through common procurement act (Edirpa)[15] con 240 milioni di euro.

Tuttavia, l’adozione del regolamento ASAP non è stata priva di dibattiti e critiche all’interno dell’Europarlamento. Alcuni deputati hanno espresso preoccupazioni riguardo alla compatibilità del provvedimento con i principi e gli obiettivi dell’UE, soprattutto in relazione alla legalità dell’investimento diretto nella produzione militare. La questione ha suscitato dibattiti pure riguardo all’interpretazione dell’Art. 41 del Trattato UE (TUE)[16], che proibisce l’addebito al bilancio dell’Unione di spese nel settore militare o della difesa.

Nonostante le critiche, l’ampio sostegno ricevuto dal Parlamento dimostra l’importanza strategica riconosciuta al potenziamento della propria capacità di difesa e sicurezza. Questo nuovo approccio mira a rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione, consentendole di affrontare sfide emergenti e di contribuire in modo più significativo alla sicurezza globale. Con il regolamento ASAP, l’Unione Europea intende compiere un passo avanti verso una maggiore indipendenza nella produzione di armamenti e si prepara a svolgere un ruolo più attivo nell’ambito della sicurezza internazionale anche con significativi impegni diretti.

Sostegno finanziario senza precedenti

La crisi dell’invasione russa dell’Ucraina ha suscitato un forte impegno dell’Unione Europea nel fornire un sostegno finanziario senza precedenti al Paese in guerra.

Uno degli elementi centrali di questo sostegno finanziario è l’approvazione del regolamento ASAP, che prevede un finanziamento diretto di 500 milioni di euro per la produzione di munizioni necessarie per il conflitto in corso.

La richiesta del governo ucraino di proiettili di artiglieria da 150 mm è stata affrontata con urgenza dall’UE, che ha riconosciuto la cruciale importanza di tali munizioni per difendere il Paese dall’aggressione russa.

Oltre al regolamento ASAP, l’UE si prepara a stanziare un ulteriore miliardo di euro per “rimborsare” gli Stati membri che offrono all’Ucraina armi già presenti nei propri magazzini, consentire di reintegrare le scorte e rifornire di nuovi razzi di artiglieria.

Tuttavia, è importante sottolineare che il sostegno finanziario offerto dall’UE va ben oltre la componente militare.

Il piano di assistenza all’Ucraina è multidimensionale e comprende anche aiuti umanitari, supporto alle necessarie riforme istituzionali dello Stato e misure di sviluppo socio-economico.

Ciò riflette la volontà dell’UE di sostenere l’Ucraina non solo nel contesto del conflitto armato, ma anche nel promuovere il benessere e la stabilità a lungo termine nel Paese anche in vista dell’apertura del processo di adesione[17].

Il sostegno finanziario senza precedenti dell’UE all’Ucraina testimonia l’importanza strategica di questo Paese per l’Unione, in quanto vicino geografico, partner chiave nella fornitura di gas e grano e soggetto chiave nella promozione della sicurezza e della stabilità nella regione.

Con questa assistenza finanziaria, l’Unione mira a sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, e a fornire un aiuto concreto e tempestivo per affrontare la crisi in corso.

Inoltre, le istituzioni europee desiderano rimarcare il proprio ruolo di attore responsabile e decisivo a livello globale e regionale, per il mantenimento della pace e della sicurezza nella regione e nel mondo.

Critiche e considerazioni finali

L’approvazione del regolamento ASAP non è stata priva di critiche e dubbi riguardanti la sua legalità relativamente ai contenuti e alle modalità con cui si è pervenuti alla sua adozione.

Alcuni deputati, in particolare appartenenti alla Sinistra, hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla conformità del provvedimento al TUE.

Secondo l’Art.41 TUE non è consentito alle istituzioni europee di addebitare al bilancio dell’UE «spese derivanti da operazioni che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa». Nel caso del regolamento ASAP, invece, avendosi un finanziamento diretto dell’industria militare per la produzione di armamenti, si potrebbe configurare una violazione dei Trattati con conseguente ricorso alla Corte di Giustizia.

Tuttavia, i sostenitori del provvedimento hanno argomentato che l’operazione è giustificata dalla necessità di rafforzare la capacità di difesa degli Stati membri dell’UE e dell’Ucraina in un contesto di crescente instabilità geopolitica. Essi ritengono che il regolamento ASAP sia fondamentale per sostenere la capacità di resistenza dell’Ucraina, impegnata contro l’aggressione russa, e mantenere inalterato il potenziale delle forze armate dei Paesi europei.

Alcune modifiche introdotte durante i negoziati[18] tra il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno cercato di affrontare le critiche e rendere il regolamento più accettabile per tutti. Ad esempio, è stato stabilito che i finanziamenti del regolamento ASAP saranno stanziati per una gamma più ampia di progetti, coinvolgendo anche piccole e medie imprese nel processo di produzione di armamenti.

Inoltre, è stato esclusa la possibilità di andare ad intaccare i fondi europei finalizzati alla coesione economico-sociale per integrare le spese militari, cercando in questo modo di prevenire eventuali future obiezioni.

Bisogna comunque riconoscere che il regolamento ASAP ha suscitato un acceso dibattito all’interno del Parlamento Europeo, che però ha avuta una scarsa eco a livello nazionale, almeno in Italia.

Nella valutazione del provvedimento, il peso dei valori fondanti l’Unione Europea (in particolare, pace e rifiuto della guerra) ha purtroppo lasciato lo spazio alle valutazioni economiche e strategiche che hanno guidato il voto di Strasburgo, anche se le modifiche apportate al testo definitivo hanno cercato di rendere il regolamento più accettabile per tutti.

Senza dubbio, l’investimento diretto nella produzione di armamenti rappresenta una nuova dimensione della politica di sicurezza dell’UE, che cerca di bilanciare la necessità di garantire la propria difesa con i quelli che sono i principi fondamentali su cui è stata costruita.

«È più difficile fare bene l’amore che fare bene la guerra»
(Ninon de l’Enclos)

  1. Cfr. sito del Premio Nobel https://www.nobelprize.org/prizes/peace/2012/eu/facts/.
  2. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Konrad_Adenauer.
  3. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Alcide_De_Gasperi.
  4. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Schuman.
  5. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_europea_del_carbone_e_dell%27acciaio.
  6. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_nordirlandese.
  7. Cfr. https://www.atlanteguerre.it/conflict/cipro/.
  8. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_jugoslave.
  9. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kosovo.
  10. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_russo-ucraino.
  11. Cfr. dello stesso Autore, Caocci D., Difesa Comune Europea: una vecchia idea che può servire, in KultUnderground, n.262, 2017, in https://kultunderground.org/art/18485/.
  12. Cfr. https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230711IPR02613/ucraina-i-deputati-approvano-misure-per-fornire-piu-munizioni#:~:text=l’Atto%20a%20sostegno%20della,a%20rifornire%20i%20propri%20arsenali.
  13. Con 505 voti favorevoli, 56 contrari e 21 astensioni.
  14. Cfr. https://eda.europa.eu/what-we-do/EU-defence-initiatives/european-defence-fund-(edf).
  15. Cfr. https://www.europarl.europa.eu/thinktank/en/document/EPRS_BRI(2023)739294#:~:text=The%20key%20goals%20are%20to,proposal%20on%201%20December%202022.
  16. Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A12016M041.
  17. Cfr. https://www.eunews.it/2022/04/08/von-der-leyen-apre-porte-ue-ucraina-questionario-adesione/.
  18. Cfr. https://www.analisidifesa.it/2023/07/litinere-della-legge-ue-per-il-supporto-alla-produzione-di-munizioni-asap/.

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