Zero91 (Milano,2011), pag. 411, euro 19.90
Per le amanti e gli amanti delromanzo storico, dei tomi poderosi e che sono vissuti da trame che parlano dipassato remoto e vicende piene piene di guerre e tensioni, “La guerra di Dio” èil libro perfetto. Perla d’un genere che necessità curiosità e persino spiritodi sacrificio. Il romanzo è di Alessandro Camilletti, romano, classe ’73.Musicista e compositore, formatosi al prestigioso Santa Cecilia della Capitale,adesso è dedito all’attività d’insegnamento. Innamorato grandemente delMedioevo e delle tantissime vicende di quell’epoca, Camilletti è in virtù diquesta passione forte che ha scritto la meticolosa opera che abbiamo lapossibilità oggi di leggere e grazie alla musica vive la scrittura ricercandouna specie di melodia da nascondere. Siamo, va detto, nel Marchesato diMonferrato nato da Aleramo: nel Piemonte meridionale (tra le province di Asti,Alessandria, Cuneo, Vercelli e Torino – ma anche Savona). Siamo, va detto, nelgiorno dell’Assunzione dell’anno preciso 1203; siamo, va aggiunto, poco primadella crociata di Bonifacio I. A Ovilia, insomma, accade l’irreparabile. EAdemar, maresciallo del Barone d’Ovilia, deve superare dubbi e incertezze suese vorrà salvare la donzella Eloisa – figlia del suo barone. Quindi non restache preparare con calma e cura la missione impossibile. Sotto lo schiaffo dellamorale divina. Sotto le insegne della Croce del dio dei Cattolici. Come neimigliori film, le molteplici avventure non solo sono concatenate fra loro, mahanno tutte un sottofondo che fa riflettere sul perché delle scelte degliuomini. Dove il Potere della Religione è potere economico e sociale. Tutti isudditi a essere carne da macello e i vassalli coi valvassori e i guerrieriguerreggianti a fare da postazione di difesa ma soprattutto d’attacco a favoredei potenti, di papa e re che sia.