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Rivelazione All’esquilino – Mariolina Venezia

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Pagg. 54 Euro 6 Nottetempo Editore

 

Lascrittrice dopo il fortunato esordio narrativo con “Mille anni che sto qui”, Premio Campiello 2007  e dopo avere dato alle stampe volumi consistenti, nonsolo per qualità letteraria, ma anche per le pagine dei volumi come “Altrimiracoli” e ” “Come piante tra i sassi”, cambia registro narrativo e casaeditrice. Ci sorprende con un breve racconto incentrato sulla figura di dueragazze che vivono assieme: Rosaria, siciliana, anche se bionda, separata dalcompagno Alberto, padre di un bambino, Blu e Delfina, giovane artista, deditaall’installazione di opere che nessuno apprezza. Li accomuna un conflittogenerazionale e di mentalità con i rispettivi padri. Il primo, reduce da unperiodo in cui lavorava in Belgio, sognava per la figlia un matrimonio “normale” e vende un terreno in Sicilia per aiutare la figlia i difficoltàeconomiche. Il padre di Delfina , facoltoso architetto, non ha, anche per colpadella ragazza, nessun rapporto con la figlia se non qualche assegno quando gliviene chiesto. Il tutto avviene all’Esqulino, quartiere vicino la stazioneTermini, che la buona borghesia ha abbandonato perché invaso da extracomunitarie, in questo quartiere, dominato da tante culture e tante mentalità, si snodala storia delle due ragazze. Decisa e determinata Rosaria, assillata daconcreti problemi economica, artista, o presunta tale, Delfina. Rosaria va alavorare in un fast food dell’indiano Singh, zio di Amar,  un ragazzo aspiranteattore, il suo idolo è Marcello Mastroianni, ma il padre di Rosaria farà inmodo che il locale sarà chiuso per gravi problemi igienico- sanitari anche se,parte delle some che il padre di Rosaria incamererà per la vendita del terreno,andranno a finire proprio in un nuovo ristorante di extracomunitari. Le vocinarranti del romanzo sono Rosaria e suo padre e, in questo piccolo libro, vi èmolto:il rapporto padri-figlie, l’intolleranza di larga parte degli italianiverso i ” diversi”, il confronto-scontro fra cultura diverse. Rosaria e Delfinasono due facce della stessa medaglia: la prima siciliana, la seconda del Nord,la prima alle prese c prole concreti economici, la seconda con quelliesistenziali. La scrittura della Venezia è diretta, immediata, ci offre ,” inpresa diretta”, uno spaccato veritiero della realtà ed è brava a tratteggiarei  personaggi presenti nel volume. Il finale è una sorpresa per il lettore ed éun inno alla speranza, alla tolleranza, alla vita.

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