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Curiosando tra gli scaffali della biblioteca estiva

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Curiosando tra gli scaffali della biblioteca estiva

Quella che sta volgendo al termine è stata un’estate particolarmente ricca quanto a produzione letteraria. Abbiamo potuto abbandonarci ai piaceri della lettura, godere, anche su di una spiaggia affollata, di qualche buon libro, che è e resta il compagno ideale, in vacanza come in città, durante la stagione calda come d’inverno, perché la lettura è la più socievole forma di solitudine.
La biblioteca di questa estate 2001 ha visto i suoi scaffali davvero colmi di volumi di particolare interesse e grande qualità. Ecco alcuni tra i titoli di maggiore successo, i più venduti e dunque i più letti, che ancora, se per caso vi sono sfuggiti, potete correre ad acquistare: regalarsi un libro è sempre un piacere ed ogni momento è opportuno. Non c’è bisogno di speciali occasioni o avvenimenti, basta il desiderio di scoprire un altro angolino di quello straordinario particolare mondo fatto di parole, di inchiostro nero su carta bianca da cui prendono il volo tanti pensieri e tanti sogni.
Sandrone Dazieri ci ha regalato il suo secondo romanzo, La cura del gorilla (Einaudi, 308 pp., 16 mila lire), il cui protagonista è Sandrone Dazieri detto Gorilla: un Bruce Willis della Bassa lombarda che si muove all’interno di una Milano iperrealista, fra amici leoncavallini, balordi, dark lady. Ed ecco che l’identità tra autore e protagonista viene raddoppiata dalla presenza di un Socio, che usa il corpo di Sandrone per fare i fatti propri. Sandrone: l’unico detective schizofrenico al mondo, un investigatore "difettoso" che indaga una realtà "andata a male".
Cambridge, 1912: Fred Fairly è junior fellow nel college di S. Angelicus, dove, come sul Monte Athos, nessun animale femmina in grado di riprodursi era ammesso. Chi ha amato i precedenti romanzi di Penelope Fitzgerald non sarà rimasto deluso da questa storia deliziosa e piena di humour, in cui un mondo tutto di uomini è perturbato dal desiderio d’amore femminile. Si intitola Il cancello degli angeli (Sellerio, 222 pp., 18 mila lire) ed è, sullo stile dell’autrice, un altro romanzo in miniatura.
Straordinario capolavoro l’ultimo romanzo di John Grisham, La casa dipinta (Mondadori, 416 pp., 35 mila lire), con cui l’autore per la prima volta non ci offre un legal thriller bensì un romanzo autobiografico. L’io narrante è infatti lo stesso scrittore da ragazzo. L’anno è il 1952, un’estate in Arkansas, in mezzo al cotone che viene raccolto e mentre si combatte in Corea. L’ambiente è povero e a lavorare nei campi arrivano anche gli zotici delle montagne e i messicani. Si intravedono i primi segnali di una società opulenta (la televisione, le Buick, il baseball), ma le passioni sono antiche: odio e sesso, amicizia e vendetta. E lui, il protagonista, vede tutto questo sotto i suoi occhi, soprattutto, vede scorrere il sangue di un paio di omicidi e ne rimane scioccato per tutta la vita.
L’uomo sposato di Edmund White (Baldini & Castoldi, 383 pp., 32 mila lire) è un romanzo d’amore gay, molto molto trandy, nonché al passo con i tempi. La forza di White sta tutta nell’aderenza autobiografica del suo narrare e nella sconcertante sincerità con cui svela anche gli aspetti più sgradevoli delle cose. Austen e Julien si amano, sono due maschi e Julien è anche sposato. Nega la sua evidente omosessualità e lo nega fino alla malattia (aids) e alla morte. Un romanzo di riflessione dunque, di quanto anche i rapporti più profondi siano costruiti su una parte di menzogna, di non detto.
L’italiano Antonio Tabucchi ci ha deliziato con Si sta facendo sempre più tardi (Feltrinelli, 230 pp., 30 mila lire), in cui ha raccolto una serie di racconti sotto forma di lettere. Lettere che non si parlano tra loro, gettate nel vento, condannate alla dispersione. Metafore dell’amore e della vita.
Lo scrittore di culto delle nuove generazioni che piace anche ai grandi è Niccolò Ammaniti, autore ora di Io non ho paura (Einaudi, 220 pp., 16 mila lire). È la storia del rapimento di un bambino scoperto da un altro bambino durante una torrida estate in cui succedono molte cose importanti per la crescita del protagonista. La realtà rassicurante della famiglia svela un volto pernicioso e genitori amorevoli, pur se selvatici, si rivelano vili doppiogiochisti, pericolosi manipolatori di figli propri e altrui. La vita si colora di diffidenza e comincia a coincidere con l’avventurosa sfida per la sopravvivenza nella mente di un adolescente che, ancora avvolto nelle favole, la sa molto lunga. Un rito di iniziazione e un irresistibile addio all’infanzia.
Abbiamo potuto calarci in piena rivoluzione culturale maoista con Dai Sije e il suo Balzac e la piccola sarta cinese (Adelphi, 176 pp., 26 mila lire). Due studenti vengono spediti in una zona montana per essere rieducati; disperatissimi, trovano la forza di sopravvivere grazie a un baule di libri proibiti, conservato in segreto da un altro rieducando, l’antipatico Quattrocchi. Ma soprattutto si innamorano. E della stessa ragazza, la graziosissima figlia del sarto che, eccitata dalle storie balzacchiane raccontate da quei due, non lesina manfrine piccanti. Un libro che, col suo tono leggero, finanche scanzonato, trasforma la tragedia epocale di questa fase del maoismo in un’avventura giovanile un po’ pericolosa, e ci insegna quanto un libro può donare a ciascuno di noi. Un motivo in più per correre in libreria, qualora non li si fosse già letti, ad acquistare uno di questi straordinari capolavori: e sono solo alcuni degli ancora molti molti altri di cui l’estate ci ha deliziato.

Francesca Orlando

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