Ehi ragazzo a che serve guardare la luna: i tuoi occhi umidi non la vedono neanche.
Questa è la prima notte per te. E’ la prima notte senza lei.
Era iniziato tutto per gioco, così tanto tempo fa che ti pare di essere nato così.
Non avresti mai pensato di perderla.
Pensavi che in due sarebbe stato meglio speravi che in due avreste sopportato tutto.
Lei per prima aveva capito che non poteva essere così.
Chiusi in quella cantina, mentre i vostri respiri si mozzavano e i muri si sporcavano.
Vi strappavate i capelli con le vostre mani e i vostri occhi erano diventati ciechi.
Passavate le notti insonni, abbracciati e nudi, ma troppo fuori per conoscere il desiderio.
E dopo aver sputato l’anima quella porta si era aperta.
Potevate sentire il calore del sole e la notte non aveva mai provato tanto trasporto, mentre vi cercavate nel buio.
Ehi ragazzo a che serve guardare la luna, mentre i tuoi occhi vedono solo le lamiere contorte in fondo al fosso.
Mentre le fiamme coprono il suo viso.
Chiudi gli occhi amico, ma non puoi dimenticare, sei troppo solo e il ricordo di lei ti spezza la schiena.
E allora tutto ricomincia da capo, ma ricorda che non ci sarà più lei a portarti fuori.
E mentre stringi i denti la luna si tinge di rosso.
Ad un amico che non c’è più
Mercoledì 22 luglio 1987
Asia ’68