Chi ha avuto recentemente la possibilità di riguardare i primi numeri di KULT Underground (magari partendo dall’ormai lontano 1094) avrà avuto modo di notare i lenti ma costanti miglioramenti strutturali che ne hanno caratterizzato lo sviluppo: la musica, il parlato, i KAO e via dicendo.
Il periodo di fine anno 1995 ha però in breve tempo visto così tante modifiche da rendere necessario questo piccolo articolo, in modo che anche per i più distratti sia possibile usufruire delle ultime novità.
Innanzitutto, per chi di voi usa KULT da Windows 95TM e non possiede una scheda sonora è ora utilizzabile il parametro /W che consente di disabilitare lo speaker, fonte di incompatibilità con il nuovo sistema operativo Microsoft; per la felicità dei più, la memoria richiesta per fare partire KULT
Underground si è ridotta di circa 40K, consentendo così di evitare a molti di voi la necessità di un disco di boot; il SetUp, dietro suggerimento dei lettori, è ora in grado di mostrare la configurazione attuale grazie a dei checkbox, rendendo l’operazione di gestione più rapida e sicura; i Font sono stati “ristrutturati”, perdendo le grazie, ma guadagnando in leggibilità e numero di caratteri per riga; sullo schermo in alto è ora presente un ulteriore pulsante che serve per attivare o disattivare la musica all’interno della rivista; cliccando sul nome della sezione corrente (ad esempio COMPUTER, oppure
ARTE) in un articolo è possibile leggere, oltre al nome dell’autore del pezzo, e del suo titolo, anche dati relativi alla musica, dove questa sia presente; i formati Midi, KMF, e General Midi, sono stati eliminati a favore del
KMF2, la cui qualità è indubbiamente migliore, e perfettamente funzionante anche su semplici schede AdLib (il player per entrambe le versioni è in Note Tecniche, mentre questo è quello utile soltanto per il formato nuovo); i pezzi musicali sono adesso presenti in aggiunta ad un eventuale suono iniziale, e non in alternativa;
è stato introdotto un nuovo screen saver Window95-like, e lo screen saver è adesso attivo di default.
Speriamo di essere andati in contro alle esigenze dei lettori con queste migliorie, e rimaniamo comunque in attesa di qualunque altro consiglio (o segnalazione di bug) vi venga in mente di darci, a patto che sia in linea con i due punti fondamentali della rivista: massima compatibilità possibile verso hardware “povero” (sia come processore che come schede sonore o video), e distribuibilità su un unico dischetto da 1,4.