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Intervista con Chiara Raggi

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Chiara Raggi è una cantautrice nata a Rimini nel 1982. Si diploma in Chitarra Classica presso il Conservatorio della sua città, studia canto con Cristina Benefico a Milano e tecnica vocale a Torino con il soprano ungherese Magdolna Koczka. Vive a Torino, dove studia per conseguire il diploma di secondo livello TESPI in Regia Musicale ed Arte Scenica al Conservatorio “G. Verdi” di Torino sotto la guida del regista Paolo Ricagno. La sua avventura di cantautrice comincia nel 1999 quando, dopo aver scritto le prime canzoni, incontra il musicista riminese Bruno Monaco. Comincia così il suo percorso musicale fatto di concerti, rassegne musicali e collaborazioni con circoli ed associazioni culturali. Fortunato l’incontro con Bungaro nell’estate del 2003 che la porterà a scrivere testi per lui e a cantare in un suo concerto nel novembre dello stesso anno. Nel 2004 vince il secondo premio al Concorso Nazionale “Singing4life” e l’anno successivo è semifinalista al “XVI Premio Musicultura” (ex Premio Recanati). Un altro incontro importante è con il mondo della poesia contemporanea. Prima col poeta Davide Rondoni e nelle collaborazioni con il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna da lui fondato e diretto, poi con altri poeti. Fra le collaborazioni più significative sicuramente quella con la poetessa e scrittrice Rosita Copioli, che ha portato all’ideazione e alla messa in scena dello spettacolo teatrale “Splendida Lumina Solis” dove dialogano le poesie delle Copioli e le canzoni della Raggi, da loro stesse interpretate. Poi è la volta del poeta e critico Daniele Piccini con il quale porta sul palcoscenico “Concerto di Poesia”, presentazione in musica del libro “La Poesia Italiana. Dal 1960 ad oggi.” (BUR-Rizzoli). In questa occasione mette in musica alcuni testi poetici presenti nell’antologia trasformandoli in vere e proprie canzoni. Con il poeta Cesare Ricciotti ha creato “Il Giglio” reading-concerto dedicato a Santa Chiara d’Assisi: una laude poetica di musica e parole ispirata alla vita della Santa. La regia è a cura di Vittorio Pettoni Possenti. Seguono le collaborazioni con i poeti Isabella Leardini (Parco Poesia), Umberto Piersanti, Gianfranco Lauretano, Pietro Federico, Milo De Angelis, Franco Loi e altri giovani emergenti. A Torino incontra la regista Stefania Panighini, con la quale crea “Picaresca”, una associazione teatral-musicale di cui è socio fondatore insieme alla stessa Panighini e altri amici-cantanti, attori, danzatori, autori e scenografi dell’underground torinese. Si è esibita in duo col clarinettista Leonardo Enrici Baion nel concerto-spettacolo “Le Pieghe delle Parole”: un viaggio musicale che si dipana tra nuove canzoni e appunti di viaggio, scritti e raccolti negli ultimi anni. Il 2008 è un anno importante, Chiara lavora al primo disco, prodotto e arrangiato insieme al chitarrista brasiliano Roberto Taufic Hasbun e viene scelta a rappresentare in musica la Regione Piemonte alla XIII BIENNALE DEI GIOVANI ARTISTI DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO (Regione Puglia dal 22 al 31 maggio 2008). Nel luglio 2008 partecipa, unico appuntamento musicale, al FESTIVAL DELL’INCANTO con il proprio concerto dal titolo D’INCANTO nella splendida cornice dal Castello di Saliceto. Ha preso parte nel settembre 2008 alla manifestazione “SALERNOINVITA” MEETING NAZIONALE SULLA CREATIVITA’ GIOVANILE sempre per rappresentare il Piemonte invitata dal G.A.I. Giovani Artisti Italiani.
 
Genere: Pop
 
CHIARA RAGGI
MOLO 22
Prodotto da Chiara Raggi e da LaZaRiMus
TRACKLIST:
1. Confessioni
2. Molo 22
3. Moschina
4. È cambiata la notte
5. Inesorabile fragilità
6. Stomaco e musica
7. Alcune mattine
8. Non è importante
9. Il viaggio
10. Angelo rosso
Hanno suonato:
Chiara Raggi: voce, chitarra, cori
Roberto Taufic Hasbun: chitarra, cavaquinho, tastiere, viola caipira
Gilson Silveira: percussioni
Eduardo Taufic: melodica, pianoforte
Federico Marchesano: contrabbasso
Leonardo Enrici Baion: clarinetto
Evelina Paiano: flauto
 
Davide
 
Ciao Chiara… Come ha detto Bjork, la buona musica non è una questione di stile, ma di sincerità. E la sincerità è quello che sento anzitutto nel tuo lavoro.  Le tue canzoni sono splendidamente arrangiate. Di questi tempi fa sempre bene sentire strumenti diversi dai soliti quattro (chitarra e basso elettrificati, batteria e simulazioni varie delle tastiere), specialmente se acustici. Molo 22 di quale porto in quale città? Cosa c’era o c’è ancora di speciale su quel molo?
 
Chiara
 
Ciao! Molo 22 si trova a Rimini, la mia città. E’ una lunga passeggiata che si affaccia su una lunga serie di barche di varie dimensioni, con scritte più o meno improponibili. E’ un posto in cui il vento ti fa sempre compagnia, in cui gli scogli incorniciano il tuo cammino e se vuoi fare un paio di passi più lunghi finisci seduto su uno scoglio a guardare l’orizzonte e pensare. A me è capitato. E’ diventato un luogo di rifugio, di riflessione, di abbraccio.
 
Davide
 
I brani che ho apprezzato di più sono quelli dal sound brasiliano o lusitano  (Confessioni, Molo 22, Stomaco e musica). In effetti leggo tra i credits che vi sono alcuni particolari chitarre portoghesi o brasiliane come il cavaquinho e la viola caipira… In “Molo 22” riconosco il berimbao… E poi suonano il percussionista Gilson Silveira, i turnisti Eduardo e Roberto Taufic Hasbun… Si può avere saudade di molte cose…  Quali sono le tue?
 
Chiara
 
Il mare, gli affetti lontani e la ricerca della bellezza. Il mare non appena come profumo e voglia di sole, ma come stile di vita. Chi è nato in una città bagnata dall’acqua è legato a piccole quotidianità che cambiano la giornata. Ad esempio un caffè al porto o comprare libri ai tendoni piantati a ridosso della sabbia, o anche solo prendersi la libertà di togliersi le scarpe in qualsiasi stagione e passeggiare sulla battigia, osservando come la sabbia bagnata prenda forma sotto i piedi e accorgersi poi che intorno al tuo piede ci sono tante altre impronte. La chiamo “la solidarietà del mare”.
Credo non sia necessario spiegare la malincolia per la lontananza di persone care. Ma la nostalgia più insistente è il bisogno di ritrovare una bellezza. Ovviamente parlo di bellezza musicale. Importante per me,  ma con l’esperienza ho intuito che è importante anche per una fetta di mondo: ricominciare a cercare una bellezza armonica, melodica, poetica e di stile. Ci sono tante piccole realtà che portano in scena grandi momenti di musica, con qualità e con quella sincerità di cui si parlava all’inizio. Mi manca nel mercato, in ciò che si commercia, questa ricerca. Certamente non è mio interesse generalizzare ma sento forte l’esigenza di un cambiamento.
 
Davide
 
E cosa fai per “matar a saudade”?
 
Chiara
 
Recupero i ricordi, le sensazioni, faccio qualche telefonata e cerco di tornare alle mie radici quando posso. Per il resto faccio un lavoro di ricerca. “Fare” è l’unico modo per incominciare un cambiamento.
 
Davide
 
Le tue canzoni hanno il portamento carezzevole e l’eleganza delle voci e dei suoni di Lusitania, ma anche della musica cantautorale italiana e di alcuni nostri cugini d’Oltralpe; penso a “E’ cambiata la notte”, a “Inesorabile fragilità”, a “Non è importante”, che rievocano Ivano Fossati. Trovo anche una certa analogia con  Grazia Di Michele. Quali ascolti e quali esperienze hanmo più influenzato la tua musica, la tua poetica e il tuo canto?
 
Chiara
 
Dico sempre che le mie radici sono tre: la musica classica, l’ascolto della musica jazz e il fascino del Sudamerica. La musica classica rappresenta per me la pulizia, la ricerca della perfezione e la disciplina. Ma soprattutto la tecnica, la storia, l’armonia e la capacità di raggiungere un obiettivo in musica. Ascoltare jazz mi ha insegnato invece la ricerca della profondità, la libertà di andare sempre oltre. Libertà di espressione, di composizione, di pensiero e di umore. Questi mondi entrano nell’immaginario delle mie canzoni a volte come frammenti di suoni e tecniche, altre volte come echi lontani. Bisogna dire che quando ho cominciato a scrivere canzoni non conoscevo quasi nulla della musica cantautorale italiana. Il mio percorso è stato di conoscenza e riconoscimento in modi di scrittura e universi musicali. Non c’è un vero e proprio punto di riferimento e credo non ci debba essere. Certo ci sono grandi personaggi e l’incontro con la loro arte lascia il segno. Ivano Fossati ad esempio è uno di questi.
 
Davide
 
Che tipo di ricerca fai attraverso le tue canzoni, verso cosa?
 
Chiara
 
“Fare musica” per me è vivere ed esprimere qualcosa di unico e vero, come è la vita. E’ per questo che mi sta così a cuore la ricerca di una bellezza.
 
Davide
 
E se arriva il successo? Essere un’artista famosa potrà essere un limite o sarà per te una spinta ulteriore. Ti stai preparando a chiederti di più o a farti chiedere di più?
 
Chiara
 
Mi piace guardare la realtà in maniera positiva e quindi opto per la seconda scelta. Se arrivasse il successo sarebbe una spinta ulteriore. Visto che non amo il mito del facile successo e non mi riconosco in esso credo che se arriverà sarà perché avrò lavorato talmente tanto che non potrà essere diverso e quindi non mi spaventa in alcun modo chiedermi di più. La musica classica in questo ti plasma a sufficienza, l’importante è arrivare al successo con un’identità personale e musicale forte, già consolidata.
 
Davide
 
Cosa ti piace e cosa non ti piace della musica oggi? Cosa cerchi di evitare in modo assoluto?
 
Chiara
 
I facili clichè e le standarizzazioni vocali.
 
Davide
 
Johann Sebastian Bach disse che la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori… Che ne pensi, con tutto il rumore che invece oggi abbiamo là fuori, anche in senso spirituale?
 
Chiara
 
Premetto che Bach è un genio e veramente un Maestro ed è quasi imbarazzante commentare queste sue parole. Penso che è più facile staccare dalla realtà riempiendo la testa e le orecchie di rumori, spesso anche sotto forma di musica. Ma credo che il cuore umano desideri una bellezza melodica che porti nel profondo delle realtà, negli abissi dei sentimenti.
 
Davide
 
E cosa pensi invece di questa frase di Platone: Se cambia la musica, cambieranno anche le istituzioni più importanti…?
 
Chiara
 
La musica può arrivare in luoghi sconosciuti dell’anima, è uno strumento di conoscenza e solo la conoscenza può cambiare il mondo interiore prima e il mondo, nel caso, dopo.
 
Davide
 
Cosa farai prossimamente?
 
Chiara
 
Promuoverò questo mio primo album ed inizierò la pre-produzione del prossimo lavoro!
 
Un grazie a
 
Ufficio stampa e comunicazione: musica, artisti, nuove produzioni, eventi, festival e spettacoli. Diretto da Francesca Grispello e Donato Zoppo

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