gioco per 2-5 persone
Autore: Stefan Feld
Editore tedesco: Alea (www.aleaspiele.de)
Editore inglese: Rio Grande Games (www.riograndegames.com)
Il nome Alea (una costola della più famosa Ravensburger) è stato da sempre sinonimo di qualità: nella serie “scatola grande” sono presenti capolavori come Ra, Princes of Florence, Tadsch Mahal e Puerto Rico, e tutti questi giochi si sono sempre distinti sia per gli eccellenti regolamenti che per gli ottimi materiali. Recentemente però gli ultimi titoli prodotti (come “Um Ru(h)m und Ehre”) non avevano raggiunto il grado di apprezzamento raccolto dai loro predecessori, ma oggi possiamo proprio dire “avevano” (usando il passato) perché questo “Notre Dame” riporta sicuramente la serie agli antichi fasti.
Nonostante il forte richiamo del nome, “Notre Dame” è un classico eurogame (per la precisione, un gioco di gestione risorse dall’ambientazione appena accennata), e l’unica regola che ci può ricondurre alla famosa cattedrale è il fatto che, storicamente, pochi anni dopo il suo completamento ci fu a Parigi una grande epidemia di peste (che nel gioco è l’unico elemento di penalizzazione dei giocatori).
La scatola contiene i seguenti componenti:
– cinque plance (uguali tra loro) con le quali assemblare l’area di gioco,
– tre tessere di Notre Dame (se ne utilizzerà solo una, a seconda di quanti giocatori sono presenti),
– cinque set di pezzi (in cinque colori differenti), composti ognuno da un sovrintendente, una carrozza, quattro messaggi (tessere di cartoncino) e una serie di cubetti di legno,
– cinque set di carte azione (in cinque colori differenti),
– cinque cubetti neri per segnalare il livello della peste in ogni plancia,
– un mazzo di carte personaggio,
– gettoni per tenere traccia delle monete,
– gettoni per tenere traccia dei punti prestigio (ovvero i punti vittoria),
– una pedina per segnalare il primo giocatore (il “campanaro” di Notre Dame),
– il regolamento e una scheda riassuntiva con le abilità dei personaggi.
La plancia viene costruita in un modo interessante ed originale, a seconda del numero di giocatori si utilizzerà un “nodo” centrale di forma differente (le tessere con raffigurata la cattedrale di Notre Dame), attorno al quale piazzare le plance singole, in ogni caso si formerà un unico piano di gioco; ai fini pratici, l’unica parte che verrà utilizzata in comune è la rete di piazze lungo le quali si muoveranno le carrozze, mentre ogni giocatore utilizzerà le aree della propria plancia. L’altro elemento interessante dei materiali di Notre Dame è la completa indipendenza dalla lingua, infatti su tutte le carte e sulla plancia sono presenti soltanto numeri e simboli, per cui è possibile giocare tranquillamente ad una versione in inglese o tedesco, dopo essersi scaricati da Internet il regolamento tradotto. L’unica nota negativa è che tutti i materiali in cartoncino sono sottili, un po’ più di spessore (soprattutto per le plance) non avrebbe guastato.
Una partita completa si articola in nove turni, ed un singolo turno è composto da queste fasi:
– si estraggono tre carte personaggio: due provenienti dal mazzo di personaggi che va rimischiato ad ogni turno e uno dal mazzo dei personaggi che appaiono solo una volta, queste carte daranno ai giocatori la possibilità di effettuare in una fase successiva un’azione speciale, ed allo stesso tempo indicheranno quanto sarà elevato il livello di epidemia per ogni turno,
– ogni giocatore pesca dal proprio mazzo tre carte azione, ne sceglie una e passa le altre due al vicino di sinistra; dalle due carte che riceverà dal vicino di destra ne tiene una e passa l’altra al vicino di sinistra: in questo modo ogni giocatore ha tre carte, una delle proprie e due di altri giocatori, questo è un meccanismo molto simile a quello già visto in giochi di carte come “Fairy Tales” o in una specifica modalità da torneo di Magic,
– ogni giocatore, a partire da chi ha il segnalino di primo giocatore, sceglie una delle proprie carte tra le tre a disposizione ed esegue l’azione corrispondente,
– ogni giocatore, sempre a partire da chi ha il segnalino di primo giocatore, sceglie una delle proprie carte tra le due rimanenti ed esegue l’azione corrispondente, la terza carta viene scartata senza venire utilizzata,
– sempre partendo dal primo giocatore, ognuno ha la possibilità di attivare l’azione speciale di uno dei tre personaggi pagando una moneta d’oro dalla propria riserva,
– ogni giocatore aumenta il livello dell’epidemia del numero totale di simboli topo presenti sulle carte personaggio, spostando il cubetto nero lungo la scala che si trova nella zona del porto della propria plancia.
Le azioni che si eseguono con le carte sono collegate ai quartieri in cui è suddivisa la plancia di ogni giocatore, e influenzano vari elementi: monete, punti prestigio (ovvero i punti vittoria), il livello della peste e il numero di cubetti nella propria riserva personale (in contrasto con la riserva generale); le nove azioni possibili sono le seguenti, tutte iniziano prendendo un cubetto dalla riserva personale:
1. posizionare il cubetto sulla scuola, dopodiché si prendono tanti cubetti dalla riserva generale quanti sono i cubetti presenti sulla scuola, e li si posizionano nella propria riserva personale: questa azione serve per avere altri cubetti a disposizione per le azioni successive (in caso contrario si è costretti a spostare da un quartiere all’altro un cubetto già presente sulla plancia).
2. posizionare il cubetto sulla banca, dopodiché si prendono tante monete quanti sono i cubetti presenti sulla scuola: le monete sono importanti poiché sono necessarie per attivare i poteri dei personaggi.
3. posizionare il cubetto sulla residenza, dopodiché si prendono tanti punti prestigio quanti sono i cubetti presenti sulla scuola: i punti prestigio corrispondono ai punti vittoria, chi ne accumulerà di più nei nove turni di gioco vincerà la partita.
4. posizionare il cubetto sulla rimessa delle carrozze, dopodiché si può spostare la propria carrozza per un numero di piazze (passando per strade collegate) uguale al numero di cubetti presenti sulla rimessa: se si completa il movimento su un messaggio lo si può prendere, e guadagnare un numero variabile di punti prestigio e altri vantaggi (come monete o cubetti). C’è la limitazione che non si può prendere due messaggi dello stesso colore prima di avere collezionato messaggi di tutti i colori.
5. posizionare il cubetto sulla locanda, dopodiché si può scegliere tra prendere una moneta, un cubetto dalla riserva generale oppure far arretrare di uno spazio il proprio livello di epidemia: se ci sono almeno quattro cubetti nella locanda si può fare due volte questa scelta.
6. posizionare il cubetto sul sovrintendente, dopodiché si può spostare la pedina corrispondente su uno dei quartieri, ed attivarne l’azione considerando il sovrintendente come un normale cubetto.
7. posizionare il cubetto nel parco, dopodiché si far arretrare di uno spazio il proprio livello di epidemia: in più, per ogni due cubetti presenti nel parco si guadagna un punto prestigio aggiuntivo ogni qual volta se ne riceve in base alle proprie azioni.
8. posizionare il cubetto nell’ospedale, dopodiché si far arretrare di uno spazio il proprio livello di epidemia: in più, quando si calcola il livello dell’epidemia alla fine del turno lo si diminuisce del numero di cubetti presenti nell’ospedale.
9. posizionare il cubetto su Notre Dame, a questo punto si possono spendere da una a tre monete e guadagnare un certo numero di punti prestigio: in più, ogni tre turni vengono conteggiati i cubetti presenti su Notre Dame e distribuito un certo numero di punti ai loro possessori.
È importante tenere sotto controllo il livello dell’epidemia poiché se dovesse superare il decimo spazio si dovrebbe rinunciare a due punti prestigio e si dovrebbe togliere dalla plancia un cubetto dal quartiere dove se ne trovano di più (questo controllo viene effettuato alla fine di ogni turno); può non sembrare un costo eccessivo, ma dato che il livello rimane comunque a nove, sottovalutare questo elemento può portare a perdere molte risorse.
In Notre Dame troviamo elementi già visti in altri giochi, ma qui l’autore è riuscito ad amalgamarli molto bene: dobbiamo gestire risorse limitate con il dilemma su quale sia l’impiego ottimale di ogni singola azione, cubetto o moneta; abbiamo varie strade da percorrere per arrivare ad accumulare punti vittoria, e dobbiamo decidere quale sia al momento quella migliore; tra i punti salienti, vi è scarsa interazione con gli altri giocatori, infatti siamo limitati al movimento della carrozza (che può portare via messaggi agli altri giocatori) e alle carte che passiamo loro (ma il più delle volte la scelta sarà sempre dettata dalle nostre necessità); non è assente una piccola dose di fortuna, infatti dato che le proprie scelte sono limitate dalle carte pescate (e dalle decisioni altrui), può capitare di trovarsi una mano di carte poco utili (soprattutto all’inizio).
Da non sottovalutare è la possibilità di mettere cubetti su Notre Dame, se si è in pochi a farlo possono dare molti punti vittoria (oltre a poter convertire monete in punti vittoria). Un altro elemento importante sono i personaggi, sei di questi appariranno più volte durante la partita (tre volte ognuno), mentre gli altri nove appariranno soltanto una volta; conoscerli dà la possibilità di prepararsi al meglio per sfruttare i loro vantaggi (a questo scopo è molto utile la scheda riassuntiva). E d’altra parte se ne potrà utilizzare sono uno dei tre disponibili ogni turno, per cui sarà necessario fare un’attenta valutazione: ma è difficile che risultino tutti inutili, quindi conviene avere sempre a disposizione la moneta per attivarli.
Concludendo, Notre Dame è un gioco di discreto spessore, dal regolamento semplice ma articolato su più livelli di strategia e dalla durata non eccessiva (non più di un’ora e mezza per partita); si riesce a giocare bene da due a cinque persone e anche il costo non è eccessivo (soprattutto se riuscite ad acquistare la versione in tedesco). Se siete alla ricerca di un buon titolo che vi dia il feeling di un eurogame classico, Notre Dame fa sicuramente per voi; è sconsigliato se invece prediligete l’agonismo e lo “scontro diretto” tra giocatori.