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Le grotte sonore di Walter Maioli

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http://www.soundcenter.it/

 

www.grottediborgio.it

 

Walter Maioli, nato a Milano nel 1950, è un artista poliedrico, compositore e flautista, ricercatore specialista in “archeologia, archeoacustica e musica” o paleorganologia. Da trent’anni applica le ricerche sulle origini degli strumenti musicali e la musica più antica (anche preistorica) mai tramandata dalla notazione per farla conoscere nello spettacolo, nel turismo e nella didattica, realizzando cd, concerti, laboratori, esposizioni, art works, simposi, libri, suoni e musiche per il teatro e per il cinema (sue le musiche nei film “Il Gladiatore”, “Sogno di una notte di mezza estate” e  “Nativity”) e di serial tv (“Rome”, 2002/2004 prodotto da BBC-HBO). Nel 1972, insieme a Daniele Cavallanti e a Trilok Gurtu, è stato uno dei più importanti precursori della Musica del Mediterraneo e della World Music con il gruppo progressive degli Aktuala. Da allora ad oggi sono stati innumerevoli i progetti che hanno visto Walter Maioli impegnato nella sua sempre maggiore peculiarità e profondità di ricerca archeologico-musicale. Tentando una sintesi, ha collaborato tra gli altri con Claudio Rocchi, Mino Di Martino, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Sainkho (cd “Naked spirit”). Ha compiuto viaggi alla ricerca delle tradizioni popolari italiane e del Mediterraneo. Ha condotto ricerche e laboratori “sul campo” in Himalaya, concerti, radio e televisione in India. Ha svolto attività nel teatro rituale tra cui quella con il maestro giapponese Yoshi Oida. Negli anni ’80 ha realizzato concerti con strumenti musicali preistorici ricostruiti, presentandoli al Simposium di Archeologia ad Amsterdam per l’inaugurazione del Museo di Den Haag e ai simposi sull’Arte preistorica in Val Camonica, al Pfahlbauland di Zurigo, alle palafitte di Fiavè, al Ponte di Veja a Verona, nelle grotte di Toirano in Liguria e in quelle di Arcy sur Cure in Francia per la televisione nazionale francese. Ha composto le colonne sonore di importanti  documenti video. Ha collaborato con il Conservatorio di Den Haag, con lo psicologo della musica Frans Evers per il progetto “Sinestesia” e con l’Istituto Medico Pedagogico di Asso in attività di suono-terapia, ricerche, sedute, musicoterapia in concerto. Ha operato per la salvaguardia del patrimonio musicale dei popoli indigeni con la Sound Reporters di Amsterdam, insieme all’antropologo Fred Gales realizzando radioprogrammi, musicassette e numerosi concerti tra l’altro con i gruppi papua Sampari e Yamore indios dell’Amazzonia. Per alcuni anni ha allestito il Natural ArtLaboratory a Morimondo nel Parco del Ticino, lavorando sull’Arte della Natura, pubblicando sul soggetto libri per la Jaca Book: “Le origini, il suono e la musica”, e per Mondadori: “L’Orchestra della Natura”. Ha svolto centinaia di concerti per le scuole con il Cemb di Milano, il WWF, il Touring Club. Ha scritto articoli per Airone Jr. e Walt Disney. Nel 1993 in Olanda ha affiancato, in un prestigioso progetto europeo, due compositori, l’olandese Dick Rijmakers e il tedesco Horst Rickels. I tre compositori hanno trasformato un antico fortino, Fort Asperen, dalle particolari caratteristiche acustiche, in un’opera sonora, “Fort Klank”, un enorme strumento musicale costituito da numerose installazioni di strumenti acustici, microscopici e giganteschi, azionati meccanicamente da un computer centrale e amplificati dalla struttura del fortino stesso. Nel 1995 ha fondato SYNAULIA, gruppo e progetto di riscoperta della musica di Roma imperiale e di ricostruzione di strumenti dell’epoca (cd “Synaulia – strumenti a fiato”, Amiata records, 1996, presentato in Campidoglio, e “Synaulia – strumenti a corda”, Amiata records, 2002). L’attore Giorgio Albertazzi l’ha voluto al suo fianco per due spettacoli : “Eros voglio cantare” con il gruppo SYNAULIA e “Intorno a Dante” con il gruppo ARCHEOSONUS. Negli anni ’90 Walter ha  fondato Il Centro del Suono, una associazione per raggruppare e coordinare l’attività di Walter Maioli, Luce Maioli e Nathalie Von Ravenstein e il gruppo SYNAULIA da loro fondato. Attività che così istituita permette una migliore collaborazione con decine di ricercatori, istituti, musei, artisti, artigiani, specialisti in vari settori, offrendo la possibilità di realizzare progetti particolarmente avanzati e innovativi. L’attività di Walter Maioli è spesso accompagnata da quella della figlia Luce, divenuta ella stessa una importante artista e ricercatrice, musicista polistrumentista e compositrice, danzatrice.

 

 

 

Dopo questa lunga (e di certo lacunosa) presentazione, mi accingo finalmente a parlarvi di uno dei più recenti lavori di Walter Maioli: “Caverne sonore”, un cd prodotto da “Il Centro del Suono” (Soundcenter production). Si tratta di suoni naturali per una musica realizzata percuotendo con le mani o con appositi batacchi per non intaccarle, sotto  la supervisione delle guide speleologiche, le stalattiti e le stalagmiti delle grotte di Toirano e di Borgio Verezzi in Liguria. Il cd è corredato da esaurienti informazioni sul lavoro e sulle varie formazioni suonate. Una anteprima dei suoni di questo cd la si può avere dal sito del Soundcenter. E’ una straordinaria rivelazione sonora di pietre che suonano come campane, gong e glockenspiel nell’eccezionale riverbero degl ambienti cavernicoli. Suoni puri, più acuti e cristallini quelli delle formazioni sottili, più cupi quelli delle più grandi, senza altri strumenti o interventi artificiali oltre al riverbero o ad altri effetti naturali e allo stillicidio che trasporta il carbonato di calcio, goccia dopo goccia, lo stesso che forma le stalattiti che pendono dalla volta o le stalagmiti che si levano dal suolo. Walter e Luce hanno suonato come devono avere per un tempo indefinito e indefinibile fatto gli uomini del Paleolitico superiore ovvero almeno 12.000 anni fa). Da particolari segni di usura da percussione infatti è ora noto che i trogloditi che abitavano quelle caverne (Toirano e Borgio Verezzi) suonavano loro stessi stalattiti e stalagmiti. Non tutte le formazioni suonano: quelle sonore devono avere un canale vuoto all’interno che le fa entrare in vibrazione anche con un debole colpo delle dita. Quelle più grosse necessitano invece di un colpo più deciso con l’intero palmo. Nicchie e cavità particolari consentono effetti acustici di risonanza, tremolo, battimento, rimbombo. Vi sono poi formazioni multiple che suonano con diverse tonalità e sono dette organi. Naturalmente questo non è un invito a provare voi stessi in visita alle grotte suddette: è severamente vietato toccarle per non rovinarle perfino con il sudore delle mani. Oppure, se proprio increduli volete assistere di persona a questo prodigio, Walter e Luce, organizzano occasionalmente affascinanti performance all’interno della grotta di  Toirano.

Il suono delle caverne era comunque già noto. Nelle grotte del Luray nella Shenandoah Valley in Virginia è stato costruito un grande organo chiamato “Stalacpipe Organ”, considerato il più grande strumento musicale del mondo. Questo strumento fu inventato nel 1954 da Leland W. Sprinkle di Springfield, un matematico e perito elettronico impiegato al Pentagono. Gli ci vollero tre anni per completare il progetto, selezionando una ad una le stalattiti per creare una precisa e completa scala tonale. L’organo, quando si preme un tasto, attiva dei martelletti i quali si appoggiano alle stalattiti preposte ad ogni singola nota, suonandole. Ne potete ascoltare un sample su Oddmusic (www.oddmusic.com), sito che meriterà più avanti un degno approfondimento. Esso ospita infatti una galleria copiosissima e affascinante di strumenti inventati e autocostruiti.

 

http://www.oddmusic.com/gallery/om25450.html
 

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