«Non è forse vero, o almeno teoricamente possibile, che ci sono dei momenti, nella vita di un popolo o di una nazione, in cui il clima politico richiede che noi – anche i più sofisticati di noi – prendiamo apertamente posizione? Io credo che questi momenti li stiamo vivendo adesso.»
(da Guerra è pace, di Arundhati Roy)
Alcuni anno or sono una giornalista indiana, Arundhati Roy, accusava i poteri del suo Paese di non assolvere ai doveri di tutelare il popolo, di pensare solo e sempre al proprio personale tornaconto, di sovvertire impunemente ogni regola democratica; e lanciava queste accuse nel solo modo di cui era capace: scrivendo!
Oggi, nella nostra amata Italia, la situazione non è molto diversa: poteri economici nemmeno troppo occulti guidano le decisioni politiche di cui, poi, milioni di cittadini pagano le conseguenze, potentati locali che fanno il buono e cattivo tempo per gli interessi di partito (o di famiglia), e gli italiani? Vanno in vacanza!
Cerchiamo di pensarci, anche sotto l’ombrellone, che il Risorgimento e la Resistenza non saranno serviti a nulla se noi, oggi, domani e sempre, non continueremo ad “essere vigili e attivi”. Informandoci adeguatamente e prendendo posizione in prima persona su tutto quello che riguarda il nostro Paese, alzando la mano a chiedere spiegazioni o alzando la voce per far sentire il nostro dissenso.
Arrivando, se del caso, anche a marciare insieme per una “civile rivoluzione” per ridare all’Italia e agli italiani la dignità che si meritano.