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Maschere e Immaginario Popolare

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“Maschere e Immaginario Popolare”, Mostra, Officina-Laboratorio, Spettacoli .

Presentata da Fratelli De Marchi e Fucinafole,  promossa dalla compagnia Prototeatro, il Comune di Montagnana, l’Assessorato alla Cultura e all’Identità Veneta, la Provincia di Padova, Assessorato alla Cultura, Zaico, Borghi e Castelli, in collaborazione con Educando Statale S.Benedetto.

 

Dal 21 aprile al 6 maggio la città di Montagnana ha ospitato “Maschere e Immaginario Popolare”, un progetto ideato e realizzato da Fratelli De Marchi e Fucinafole.

Giorgio De Marchi, uomo che da sempre si dedica alla costruzione di maschere in cuoio, crea nel 2000 il gruppo Fucinafole avviando una ricerca poetica e artistica che affronta il teatro popolare e all’improvviso. Nel 2003 inizia la collaborazione con Alessandra Ceccarelli e Federico Gargagliano che prevede laboratori narrativi, officine dimostrative, mostre e spettacoli.

Anche l’iniziativa di questi giorni si è dimostrata onnicomprensiva: volendo far emergere  la maschera nei suoi vari aspetti e usi si propone di essere contemporaneamente:

– Mostra espositiva di maschere in cuoio composta da quasi 200 pezzi ognuno legato ad uno specifico immaginario: il Minotauro, Dioniso (con le baccanti, i satiri, Medusa, Narciso), le grandi macchine dei folli (con l’Idra e i Cavalieri dell’Apocalisse), Buffoni, Elfi, Folletti, Diavoli Popolari, Giullari e tutte la maschere della Commedia dell’Arte (da Arlecchino a Pulcinella, da Pantalone a Brighella, dai dottori ai capitani).

Un lavoro di grande sapienza artistica e artigianale traspare in queste forme che meravigliano per la ricerca dei materiali, la fantasia, la passione e la dedizione.  

– Officina-Laboratorio visibile dal pubblico in ogni momento della costruzione della maschera, mestiere antico che ci riporta in una dimensione di bottega che sfugge dal tempo.

– Luogo d’incontro per le scuole che hanno partecipato numerose e con entusiasmo a questo progetto che si è dimostrato di forte impatto didattico.

Si coglie un omaggio al mondo dei bambini, la volontà di far risvegliare un immaginario che si illumina nei loro sorrisi, nei loro sguardi stupiti: lo spazio si trasforma in un parco dei divertimenti in cui tutto può succedere, dove la fantasia ha libero spazio e ritrova  una memoria popolare fatta di fiabe, miti, sogni…

– Opportunità per presentare performance narrative, piccoli studi sui linguaggi della maschera.

Molti i visitatori che con attenzione e curiosità guardano queste strane presenze, ma davanti alla maschera, alla sua immobilità, non sei più tu che osservi: è lei che ti scruta e sembra spiarti nelle pieghe più intime dell’anima portando in superficie emozioni che hanno sapori antichi. 

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