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Storie Giganti

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regia di Michelangelo Campanale


Storie giganti è nato in Puglia e comincia con una storia. Anzi, con tante. Tante storie a cui viene negato il “cattivo” e che lo rivogliono indietro perché senza affrontare i mostri non si può vivere felici e contenti: c’è Cappuccetto Rosso, Barbablù, Orlando e Angelica.

Chi racconta è un gigante troppo grande costretto in un armadio troppo piccolo.

E poi una bambina che ha troppa paura per andare fino in fondo, per arrivare alla fine, e due amici di volta in volta Orlando, Cappuccetto, la strega cattiva.

Gli attori sono grandi il pubblico invece no. Storie giganti è uno spettacolo per bambini che per un’ora ti lascia col fiato sospeso e non ti stanca, non ti annoia, anche se tu che guardi sei un adulto.

Bisogna andarlo a vedere per capire che la qualità è nascosta in un piccolo gesto perfettamente calcolato in prova e che gli attori lo fanno per mestiere, ogni giorno.

Anche la scenografia è piccola e semplice con “incredibili effetti speciali” di quelli che ancora usano in pochi: botole come pozzi profondi, praticabili che si aprono e diventano sotterranei, armadi che girano su di sé, acqua e bandierine con scritto a pennarello HELP.

E’ divertente e commovente e se si guarda seduti in mezzo a un pubblico di soli bambini si sente. Un piccolo tesoro.

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