Gesù sempre più umano nel nuovo libro di Augias
“Inchiesta su Gesù. Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo”, il titolo di un nuovo libro sulla vita di Gesù di Nazareth.
Corrado Augias, notissimo giornalista di Raitre e di Repubblica, ha pubblicato (Ed. Mondadori) un interessante inchiesta sulla figura terrena di Gesù Cristo, svelando dei tabù, curiosità e leggende che nel corso dei secoli hanno offuscato l’immagine terrena della figura più importante del cristianesimo. Su Gesù Cristo infatti sono proliferate nei secoli molte leggende e alcune autentiche fiabe, segno della curiosità di sapere chi lui fosse veramente prima che il mantello della teologia e dei dogmi lo coprisse, celandone allo sguardo la figura storica. Augias ha dialogato su questo tema con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale Gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano. Anche su ciò che seguì la tragica giornata del Golgota, fino alla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare. Il profilo di Gesù che questa inchiesta ci restituisce è quello di un ebreo, ligio alla Legge di Mosè, amante del suo popolo e delle sue tradizioni, eppure aspramente critico verso gli aspetti che giudicava superati o secondari, e, soprattutto, portatore di un progetto rivoluzionario di rinnovamento incentrato sul riscatto degli emarginati; una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce.
Lo stile colloquiale e chiaro di Augias rende il libro fruibile ed estremamente interessante. Ecco alcune ghiotte precisazioni che ci vengono fornite dalla coppia Augias – Pesce: in realtà Gesù nacque verso gli ultimi anni del regno d’Erode (che morì nel 4 a.C. circa): oggi dovremmo essere nel 2010 se davvero contassimo a partire dalla sua nascita. E’ poi improbabile che sia nato a Betlemme, ma dai vangeli di Marco, Luca e Matteo risulta che sia nato in Galilea, verosimilmente a Nazareth o che, comunque, vi abbia vissuto a lungo con la famiglia. Il suo nome Gesù è la traduzione italiana dell’ebraico Yehòshuà o Yeshuà, il cui significato è “Dio salva”. Egli credeva in un Dio unico quando nel I secolo gli altri popoli erano politeisti, mangiava e si vestiva secondo le regole dell’Antico Testamento rispettando alla lettera le prescrizioni della Torah. Inoltre, osservava le festività del suo popolo, frequentava le sinagoghe, pregava presto al mattino e andava in pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme. Come lingua, parlava l’aramaico della Galilea, che era il dialetto della sua regione, ma leggeva l’ebraico e conosceva anche un po’ di greco e qualche elemento di latino.
Un’opera attesa e invocata da molti, che riunisce in un solo libro notizie ardue da trovare per ricostruire in modo attendibile la probabilità storica dell’esistenza di Gesù.
Si legge tutto d’un fiato.