“Chi decide le nostre vite? Chi sceglie cosa mangiamo, che cosa ci raccontano o ci nascondono i media? Chi “si compra” il presidente degli Stati Uniti e poi gli dice come e quando fare la guerra? Chi determina cosa respiriamo, controlla la ricerca scientifica per scegliere quali malattie saranno curate nei prossimi decenni? Risposta: La corporation, ovvero l’impresa capitalistica multinazionale.”
Non sono questioni da poco. Ci riguardano. Ci chiamano in causa. Sono domande cruciali. Le trovate elencate sul retro del dvd che contiene il documentario THE CORPORATION, un filmdocumentario di Mark Achbar, Jennifer Abbott e Joel Balcan, prodotto in Canada nel 2002, riedito dalla Fandango doc e Feltrinelli Real Cinema nel 2003 (con un po’ di attenzione lo potete rintracciare oppure ordinare). Contiene interviste a Michael Moore, Noam Chomsky, Jeremy Rifkin, Naomi Klein, Milton Friedman, Vandana Shiva e molti altri. Al dvd è allegato un libro importantissimo “La borsa o la vita. Saggi sulla globalizzazione”. Non si tratta di un banale richiamo al movimento “no global” che inveisce contro Mc Donald’s o contro la Nike. Libro e dvd sono documenti fondamentali per capire il tempo in cui viviamo, un archivio di idee, fatti, cifre, testimonianze, eventi dimenticati o fatti tacere dai media. Rimarrete allibiti come sono rimasta io di fronte a testimonianze provenienti da ogni parte del mondo che svelano i casi più clamorosi, spudorati e folli di “profitto ad ogni costo”. Casi che sono costati morte, dolore, povertà e disastri ambientalie di molti dei quali avevamo appena udito un’eco. Spesso niente. E’ NECESSARIO capire quanto le Corporation abbiano in mano le nostre vite, i nostri soldi, i nostri archetipi, i nostri diritti e siano in grado di condizionarci come singoli e come popoli. Cito dal libroallegato un pezzo di Joel Bakan: “Da una condizione di relativa oscurità, nell’arco dell’ultimo secolo e mezzo la corporation è assurta al rango di istituzione dominante su scala mondiale: le corporation al giorno d’oggi controllano le nostre vite: decidono cosa mangiamo, cosa vediamo, cosa indossiamo, dove lavoriamo e cosa facciamo. Siamo inesorabilmente circondati dalla loro cultura, dalla loro iconografia e dalla loro ideologia. E, alla stregua della chiesa e della monarchia in epoche passate, si ergono, infallibili e onnipotenti, autocelebrandosi attraverso edifici imponenti e raffinati apparati simbolici. Le corporation esercitano un’influenza sempre più estesa sulle decisioni delle autorità preposte alla loro vigilanza e controllano settori un tempo saldamente in mano pubblica. La sensazionale ascesa al potere della corporation è uno degli eventi più significativi della storia moderna, se non altro in ragione degli infausti esordi di questa istituzione.”Non vi colpiscono queste parole? E’ importante lasciarsi colpire, approfondire, assorbire e conoscere. Perché chi manipola gli straordinari interessi di un capitalismo deviato, sempre più simile a un orco insaziabile che finirà inesorabilmente per autodivorarsi, conta sulla inconsapevolezza, sulla pigrizia, sulla stanchezza, sull’ignoranza, sulla passività di chi deve consumare certi prodotti, di chi non reagisce a certi scempi ecologici, di chi non si oppone a cose sconce e immorali, sulle quali si stanno concentrando sempre più interessi come il tentativo di privatizzare le risorse idriche (e nel dvd su questo e sulla reazione della gente che se vuole alla fine riesce aopporsi c’è un toccante episodio del quale, vi confesso, io non sapevo nulla)Guardare questo documentario e leggere i testi può avvilire (avevate idea della complicità di una azienda come l’IBM con i nazisti? Di quello che realmente accadde? Tutto documentato, occultato, nascosto ma documentato): guardare la descrizione della “personalità psicotica” delle corporation che dominano il capitalismo mondiale può far sentire in una trappola senza via di uscita, schiacciante come una morsa letale. Invece dalla consapevolezza e dalla volontà individuale possono scattare delle molle in grado di far saltare il meccanismo. Forse non tutto? Una parte di sicuro. Una parte importante. Prima che cerchino di mettere i brevetti sulle forme di vita, cosa che stanno cominciando a fare. Scrive Vandana Shiva”: “I brevetti sono diventati il patrimonio più consistente degli Stati Uniti, una voce di importanza crescente nel settore dell’esportazione… Anche i brevetti sulle macchine e sulle sostanze chimiche avevano dato luogo a conflitti fra diritti dei privati e diritti dei cittadini. Ma i brevetti sulle forme di vita, portati alla ribalta dall’avvento delle biotecnologie, hanno generato nuovi conflitti legati a questioni etiche e all’impatto ecologico ed economico… Inoltre, come l’era del combustibile fossile lascia il posto all’era della biologia, così i brevetti sul vivente diventano lo strumento per controllare sia le materie prime sia i mercati del Terzo Mondo. Io credo sia il caso di andare a fondo, di cercare davvero di capire. Questo è un documentario dettagliato, preciso, completo, carico di spunti, e la raccolta di testi che lo accompagna permette di farsi un’idea.Per cominciare ad agire e a pensare con consapevolezza, ognuno poi nel modo che ritiene, credo sia davvero un buon inizio, quasi un dovere.
Per approfondimenti
Joel Bakan The Corporation, Fandango Roma 2004
Bauman ZygmuntDentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone , Laterza 2006
Attac France, Inchiesta al cuore delle multinazionali, Feltrinelli, in uscita
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