Intervista con Gerardo Del Monte
6 min readUscito per Filibusta Records “Step By Step – Live in Studio”, il nuovo album del pianista Gerardo Del Monte, in trio con Giuseppe Di Pasqua al basso e Sergio Mazzini alla batteria. Il disco, registrato in studio con la presenza del pubblico, vuol essere un viaggio tra il passato, il presente e il futuro, che attinge dalle origini del jazz per proiettarsi nei tempi attuali tramite una intelaiatura ritmica moderna. L’idea è quella di portare le varie influenze dei singoli artisti nei brani: ad esempio Another Turn si muove su binari rock, laddove Alone Together ha un arrangiamento contrappuntistico ispirato a Bach. I tre componenti uniscono le loro origini musicali dando al genere una forma personale ed eclettica. Nel disco sono presenti brani del primo lavoro di Del Monte uscito nel 2019, brani del disco in piano solo pubblicato nel 2023 e riscritti per trio e alcuni pezzi del lavoro, ancora da ultimare, che verrà pubblicato nel 2026.
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Intervista
Davide
Buongiorno Gerardo. Come si è formato questo trio con Giuseppe Di Pasqua e Sergio Mazzini, intorno a quali affinità elettive e con quali obiettivi, verso quale nuova esperienza artistica?
Gerardo
Buongiorno Davide, intanto volevo ringraziarti di cuore per l’intervista. Il trio nasce intorno al 2019 nel periodi di studi al Saint Louis College of Music di Roma. Con Giuseppe e Sergio ci siamo conosciuti tramite i nostri rispettivi insegnanti, per preparare i miei esami di strumento. Da lì è nata subito una grande amicizia e un fantastico feeling artistico.
Ad oggi, oltre ad essere dei musicisti eccezionali e dei grandissimi amici, sono diventati i miei principali compagni di viaggio per quasi tutti i miei progetti musicali. Ci sentiamo un po’ come i “Tre Moschettieri”.
Davide
Quando hai iniziato ad amare la musica e a suonare il pianoforte? Tu hai studi classici alle spalle, ma il tuo approccio alla musica è sicuramente eclettico e aperto. Quali sono stati i musicisti e i compositori più significativi nella formazione della tua personalità musicale?
Gerardo
Beh, qui dobbiamo tornare molto indietro nel tempo. Credo che l’amore per la musica ci sia sempre stato, fin dalla nascita. Mi ricordo che a casa non mancava mai e che i miei genitori, nonostante non fossero dei musicisti, amavano ascoltare vari generi.
Io ho iniziato a studiare Pianoforte Classico all’età di 6 anni con il Maestro Mario Torosantucci che è stata la mia guida per ben 13 anni. Poi nel tempo ho voluto sperimentare nel Pop, nel Rock, nel Rock Blues e nel Blues. Alla fine sono “scivolato” nel Jazz e da lì è nato subito una grande passione.
Sicuramente porto ancora dentro di me l’amore per la musica Classica e per Bach, Scarlatti e Mozart, ma grazie a Dave Brubeck, Oscar Peterson, Duke Ellington e Bud Powell ho iniziato a scoprire lo straordinario Mondo del Jazz e dell’improvvisazione.
Nel tempo ho poi scoperto altri grandissimi Artisti come Stefano Bollani, Danilo Rea, Brad Mehldau, Chick Corea, Herbie Hancock, Medeski Martin Wood, Weather Report e tanti altri grandi del Jazz.
Davide
Come è nato, passo dopo passo, il materiale di “Step by step”, camminando lungo quale idea?
Gerardo
“Step by Step” vuol essere un percorso che parte dal Passato per arrivare al Futuro passando per il Presente. In ogni brano c’è una fotografia precisa di alcuni momenti significativi e importanti della mia vita. Due esempi sono “New Life” e “Step by Step”, per me molto importanti, dedicati a mio figlio Samuele e a mia moglie Alessandra. “New Life” è un elogio alla nuova Vita che nasce e cresce. Invece “Step by Step” è un omaggio all’Amore e alla vita di coppia che si sviluppa passo dopo passo.
Quindi si può dire che il disco sia come un viaggio che racconta la mia vita fatta di Esperienze, Incontri, Amore e Nascite.
Davide
Ciascuno attingendo alle proprie origini musicali, classiche, rock o jazz, qual è stato il vostro denominatore comune nel lavorarvi?
Gerardo
Ti direi la voglia di sperimentare. Venendo tutti e tre da generi differenti e incontrandoci nel Jazz abbiamo sentito la necessità di valorizzare quello che sono le nostre origini musicali.
Davide
Nel disco c’è una versione di “On green Dolphin Street”. Perché la scelta di questo brano di Bill Evans?
Gerardo
Io sono molto affezionato agli standard Jazz con cui ho potuto incominciare a studiare e approfondire le tecniche di improvvisazione e On Green Dolphin Street è uno di quelli. È un brano che mi è sempre tornato tra le mani nei concerti di Jazz Tradizionale, nelle Jam Session e anche negli ascolti di altri dischi. Si può dire che è uno degli standard che oramai fa parte della mia vita.
Davide
Perché la scelta di fare un disco in studio con la presenza di un pubblico? Quale e quanta è stata l’importanza per voi di avere l’ascolto e le energie di un pubblico in questo caso?
Gerardo
Beh, il pubblico è parte fondamentale per i musicisti. Senza il pubblico non ci può essere la Magia secondo me. Proprio per questo abbiamo voluto aprire le porte dello studio di registrazione per portare quella Magia nelle registrazioni. Per le persone che hanno partecipato è stata un’esperienza unica, anche perché volevamo mostragli il “dietro le quinte” di quello che succede durante la registrazione di un disco. E devo dire che l’esperimento è riuscito benissimo!
Davide
Nel disco sono presenti brani del tuo primo lavoro uscito nel 2019, brani del disco in piano solo pubblicato nel 2023 e riscritti per trio e alcuni brani del lavoro, ancora in corso, che verrà pubblicato nel 2026. Per dirla con Giorgio Bettinelli, il presente è molto più vivo nel futuro, quando è già passato? Scherzi a parte, in che modo si sono incontrati questi tre tempi nei quali hai rivisitato brani del passato e anticipato quelli futuri, per incontrare quale punto presente nel tuo percorso?
Gerardo
L’idea di partenza era quella di fare un disco Live e quindi di portare brani del passato e spoilerare alcuni brani di un nuovo lavora ancora in cantiere. Leggendo più e più volte la scaletta mi sono accorto che in realtà non era una scelta casuale ma che stavamo costruendo un percorso ben preciso partendo dal Presente, rimembrando il Passato e dando uno sguardo al Futuro.
Davide
A proposito di Bill Evans, lui disse che la musica dovrebbe arricchire l’anima; dovrebbe insegnare la spiritualità mostrando alla persona una parte di sé che non avrebbe scoperto altrimenti. Cos’è invece per voi la musica, a cosa dovrebbe servire più di ogni altra cosa?
Gerardo
Sono molto legato al pensiero di Bill Evans perché ho potuto negli anni verificare e affermare ogni singola parola. Per noi la musica è legata alle emozioni che viviamo tutti i giorni e che ci permettono di poterci esprimere tramite la composizione. Mi sentirei di aggiungere, al pensiero di Bill Evans, che la musica è anche un mezzo per poter inviare messaggi al pubblico di come ci sentiamo e di come la pensiamo. Giorno per giorno scopriamo il nostro essere e ci raccontiamo.
Davide
Cosa seguirà?
Gerardo
Tante cose bollono in pentola. Oltre al calendario per la presentazione del disco “Step by Step – Live in Studio” e a vari concerti di altri progetti, stiamo lavorando ai brani del nuovo disco che spero possa uscire nel 2026.
Nel 2025 collaboreremo anche con una compagnia di Teatro per un fantastico spettacolo. Purtroppo non posso anticipare nulla ma per chi volesse può seguire i miei profili:
Facebook: Gerardo Del Monte
Instagram: gerardo.delmonte
Grazie ancora per la bella intervista e auguro a tutti Buona Musica!!!
Davide
Grazie e à suivre…