Vola golondrina – Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli
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Giunti Editore
Narrativa
Pagg. 288
ISBN 9788809977976
Prezzo Euro 18,00
Una grande umanità
Pochi giorni prima delle elezioni politiche dell’aprile 1948 a Montefosco, paesino dell’Appennino Tosco-Emiliano c’è una moto che a notte inoltrata attraversa la strada principale con il pilota che canta a squarciagola; la cosa continua fino a quando in una casa abbandonata viene ritrovata la due ruote, anzi tre poiché si tratta di un sidecar, con accanto il cadavere di un uomo con il volto orribilmente sfigurato. Passano diversi anni e si arriva al maggio del 1972, mese in cui si terranno elezioni politiche che riveleranno il successo, inatteso, del Movimento Sociale Italiano; si scopre un altro morto ammazzato, tale Ardito Richeldi, candidato missino e coinvolto in uno scandalo collegato a finanziamenti a gruppi eversivi di destra. Per quanto i due delitti possano sembrare non collegati, piano piano con l’evolversi dell’indagine condotta da una giornalista alle prime armi, si scoprirà che invece lo sono.
La coppia Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli continua a sfornare gialli ambientati sull’Appennino Tosco-Emiliano, questa volta con la particolarità che la narrazione dell’indagine non riguarda un maresciallo dei carabinieri (c’è, ma in pratica non fa niente per venirne a capo, timoroso anche di chissà quali risvolti), ma una giovane giornalista, nativa di Montefosco. Non avrà l’esperienza di un detective, ma di sicuro ha tenacia e quando scopre una traccia si può star sicuri che non l’abbandona più.
Fra l’altro questo Vola golondrina ha la caratteristica non solo di frequenti ritorni dal presente ad anni precedenti, ma anche dell’ambientazione, a tratti a Montefosco, a tratti in Spagna durante la guerra civile, e non è un caso quel Golondrina, un termine spagnolo che significa rondinella e che è il soprannome di una bella rivoluzionaria.
Se a volte la trama può presentare qualche scompenso, se magari induce il lettore a farsi un’idea sbagliata, poi alla fine, come in tutti i gialli che si rispettano, vengono sciolti nodi che parevano inestricabili. Fin qua niente di strano, un percorso obbligato a cui non vengono meno gli autori e in linea con le altre prove precedenti; tuttavia qui c’è qualcosa di diverso, un’appassionata storia d’amore e di amicizia, nel turbinio della guerra, e una profonda umanità espressa dalla giornalista quando avrà una risposta a tutte le sue domande.
Vola golondrina è bello ed è qualcosa di più di una semplice lettura passatempo.
Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) cantautore mito di più di una generazione, anche la sua attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell’ultimo decennio. Sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di fumetti. Fino alla metà degli anni Ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson College di Bologna, scuola off-campus dell’Università della Pennsylvania. Ha anche lavorato come docente presso la sede bolognese della Johns Hopkins University (Washington, DC, USA). La sua vita si è svolta tra Modena, Pàvana e Bologna. Tra i suoi libri si ricordano: Cronache epifaniche (Feltrinelli 1989, ripubblicato da Mondadori nel 2013), Vacca di un cane (Feltrinelli, 1993), Storie d’inverno (Mondadori 1994), La legge del bar e altre comiche (Comix, 1996), Un altro giorno è andato (Giunti 1999), Cittanova Blues (Mondadori, 2003), L’uomo che reggeva il cielo (Libreria dell’orso 2005), Icaro (Mondadori 2008), Non so che viso avesse la storia della mia vita (Mondadori 2010), Dizionario delle cose perdute (Mondadori 2012) e Il piccolo manuale dei giochi di una volta (Mondadori 2015), Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (Mondadori 2015), Magnifici malfattori. Storia illustrata dei briganti toscani (Baldini + Castoldi 2018), Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Giunti Editore 2019). Con Loriano Macchiavelli ha scritto per Mondadori la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002) e numerosi romanzi tra cui Macaronì (Mondadori 1997), Un disco dei Platters (Mondadori 1998), Questo sangue che impasta la terra (Mondadori 2001), Tango e gli altri (2007), Malastagione (Mondadori 2011), La pioggia fa sul serio (2014), e per Giunti Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri (Giunti Editore 2017), Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia (Giunti 2019), con Loriano Macchiavelli Che cosa sa Minosse (Giunti 2020) Storie liete, fiabe nere e tempi andati (Giunti 2021), Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) (Giunti 2021) e Vola golondrina (Giunti 2023).
Loriano Macchiavelli (Bologna, 12 marzo 1934) ha frequentato l’ambiente teatrale come organizzatore, come attore e, infine, come autore; alcune sue opere teatrali sono state rappresentate da varie compagnie italiane. Dal 1974 si è dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti.
Da un suo romanzo (Passato, presente e chissà) è stato tratto lo sceneggiato televisivo per Rai Due Sarti Antonio brigadiere andato in onda nell’aprile del 1978. In seguito ha curato il soggetto e la sceneggiatura del film per la TV L’archivista, andato in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo, interpretato per la TV da Flavio Bucci. Il film presenta una Bologna attuale e viva, ben lontana dalla solita vecchia iconografia, e anticipa drammaticamente le mutazioni successive della città. A fine ’87 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura radiofonica in 13 puntate dei suoi racconti, dal titolo I misteri di Bologna. Nel 1988 Rai Due ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da suoi romanzi e racconti, i cui esterni sono stati girati interamente a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L’ispettore Sarti – un poliziotto, una città ed è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e replicata nel 1993. La serie televisiva di Sarti Antonio è proseguita (sempre su Rai Due) con una coproduzione italo tedesca (Rai-NDR) di sei film di un’ora e trenta, ancora tratta dai suoi romanzi, e andati in onda nell’aprile e maggio del 1994. Il suo personaggio più conosciuto, Sarti Antonio, è entrato anche nel fumetto (Orient Express) con una serie di avventure tratte dai romanzi. I disegni sono di Gianni Materazzo. Numerosi romanzi sono stati tradotti all’estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania… Nel 1974 ha vinto, con il romanzo Fiori alla memoria, il premio Gran Giallo Città di Cattolica; nel 1980, con il romanzo Sarti Antonio, un diavolo per capello, ha vinto il premio Tedeschi; nel 1992 ha vinto la XIV edizione del Premio di letteratura per l’infanzia con il romanzo Partita con il ladro; nel 1997, con il romanzo Macaronì (scritto assieme a Francesco Guccini), ha vinto il Premio letterario Alassio, un libro per l’Europa, dopo essere stato nella rosa dei finalisti nel Premio Ennio Flaiano e nel Premio città di Ostia.
Lo stesso romanzo ha vinto l’edizione 1998 del Police film festival. Con il romanzo Tango e gli altri (scritto sempre con Francesco Guccini) ha vinto l’edizione 2007 del Premio Scerbanenco (Courmayeur, Mistfest). Ha pubblicato e pubblica con i maggiori editori italiani. Ha collaborato e collabora con quotidiani e periodici. Altri romazi da ricordare sono I sotterranei di Bologna (Mondadori, 2002), Delitti di gente qualunque (Mondadori, 2010), L’ironia della scimmia (Mondadori, 2012) e Sarti Antonio, rapiti si nasce (Einaudi, 2014). Insieme a Francesco Guccini ha scritto per Mondadori la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Malastagione (2011) e La pioggia fa sul serio (2014), oltre ai già citati Macaronì e Tango e gli altri. Assieme a Marcello Fois e Carlo Lucarelli ha fondato il “Gruppo 13” e con Renzo Cremante ha fondato e dirige la rivista Delitti di Carta che si occupa esclusivamente di poliziesco italiano. Nel 1987 ha tentato di uccidere Sarti Antonio, sergente. Non c’è riuscito. Nel 1990 ha avuto una quantità di guai con il romanzo Strage, ritirato dalla circolazione per ordine dell’Autorità Giudiziaria. Assolto da ogni accusa, il romanzo sarà ripubblicato da Einaudi solo nel 2010. Nel 2001 Rai Sat Fiction è riuscita a farlo recitare in una serie di sei minidrammi dal titolo Bologna in giallo, rapsodia noir, assieme a Carlo Lucarelli. A causa dello straordinario successo ottenuto dalla coppia, l’esperienza si è ripetuta nel 2002 con 12 minidrammi in Corpi di reato. L’Arma contro il crimine. Nel 2019 per Mondadori pubblica Delitti senza castigo e La bambina del lago. Nel 2020 scrive con Francesco Guccini Che cosa sa Minosse (Giunti) e nel 2023 Vola golondrina (Giunti).