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PAC 23-27, la nuova politica agricola europea

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«L’agricoltura sembra tremendamente facile quando il tuo aratro è una matita,
e sei lontano migliaia di chilometri dal campo di grano
»

(Dwight Eisenhower)

Il 1° gennaio è partita la nuova Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea per il periodo 2023-2027: provvedimenti e finanziamenti per sostenere le attività chiave legate al lavoro della terra, coltivazione, allevamento e trasformazione.

Dieci gli obiettivi prioritari incentrati su aspetti non solo economici ma anche sociali e ambientali che fungeranno da guida per i 27 Stati membri per l’elaborazione dei loro piani strategici nazionali.

Le risorse stanziate saranno oltre 380 miliardi di euro, di cui 290 dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) e più di 95 dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Una bella dotazione, non c’è che dire!

Nuovi strumenti della PAC

Se è vero che l’agricoltura è una delle più antiche attività condotte dagli esseri umani è perché da essa dipende la nostra sopravvivenza: il primo settore economico, dunque, per sviluppo, importanza e merito, deve essere quello legato al lavoro della terra.

Questo ha da sempre fatto sì che anche l’Europa, sin dagli anni ‘50 del secolo scorso, avesse una sua specifica politica di sostegno, la PAC, Politica Agricola Comune, che proprio il 1° gennaio di quest’anno si vede rinnovare per il periodo 2023-2027.

Tre sono le norme base che disciplineranno il settore: il Regolamento (UE) 2021/2115[1], sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune e finanziati dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR); il Regolamento (UE) 2021/2116[2] su finanziamento, gestione e monitoraggio della politica agricola comune; il Regolamento (UE) 2021/2117[3], in tema di organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.

L’intendimento delle istituzioni europee è stato di contribuire alla modernizzazione dell’agricoltura offrendo non solo ingenti risorse finanziarie ma anche un organico sistema di gestione delle nuove sfide che gli operatori si trovano ad affrontare.

Il fuoco è posto su risultati e prestazioni e la nuova PAC si concentra su 10 obiettivi specifici coerenti con le altre attuali politiche europee, in particolare in materia di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

Gli obiettivi chiave, che fungeranno poi da guida per i piani strategici nazionali dei Paesi membri, tenderanno a:

  1. garantire un reddito equo agli agricoltori, al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine, la diversità agricola, e la sostenibilità economica del settore;
  2. aumentare la competitività, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;
  3. migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore della filiera alimentare;
  4. agire per contrastare i cambiamenti climatici, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e le energie sostenibili;
  5. tutelare l’ambiente, per uno sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica;
  6. salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, invertendo i processi in atto, migliorando i servizi ecosistemici e preservando gli habitat;
  7. sostenere il ricambio generazionale, attraverso il sostegno ai giovani agricoltori e facilitando lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali;
  8. sviluppare aree rurali dinamiche, puntando alla partecipazione delle donne all’agricoltura, all’inclusione sociale e allo sviluppo locale;
  9. proteggere la qualità dell’alimentazione e la salute, promuovendo prodotti sostenibili e di qualità e migliorando il benessere degli animali;
  10. promuovere le conoscenze e l’innovazione, sostenendo l’innovazione e la digitalizzazione dell’agricoltura, e incoraggiando lo scambio di conoscenze.

Nei piani strategici nazionali i paesi europei declineranno come intendono contribuire al raggiungimento dei comuni obiettivi, integrando proprie ulteriori risorse in funzione delle esigenze e delle capacità nazionali.

L’attenzione della Commissione Europea darà molta importanza alla verifica dell’efficacia delle misure predisposte: quindi sono previsti strumenti di monitoraggio e valutazione costante della loro attuazione, mediante relazioni annuali da parte dei governi nazionali e un riesame semestrale dei piani strategici per valutare i progressi compiuti nel conseguimento dei target finali e degli obiettivi comuni.

Punti chiave della PAC

La nuova politica europea prevede una serie di riforme in ambiti nodali per l’agricoltura che possiamo riassumere con tre caratterizzazioni: una PAC più verde, più equa e più competitiva.

Si desidera apportare un contributo incisivo al Green Deal europeo e, per questo motivo, nei loro piani strategici i paesi membri dovranno dimostrare maggiore ambizione in materia di rispetto dell’ambiente e di impegni per contrastare il cambio climatico.

Inoltre, si prevedono requisiti obbligatori più stringenti per i pagamenti ai beneficiari dei sostegni economici quali la destinazione di seminativi alla biodiversità, la tutela di zone umide e torbiere, gli incentivi alle coltivazioni biologiche e al miglioramento del benessere degli animali d’allevamento.

Con la nuova PAC, l’Europa si impegna pure a sostenere chi, in agricoltura, ha più bisogno: nello specifico, oltre a prevedere una ridistribuzione delle risorse a sostegno dei redditi agricoli più bassi, gli Stati membri dovranno rivedere le proprie legislazioni per definire chiaramente la figura dell’agricoltore in attività comprendendo pure i livelli di attività esercitate e da ciò far conseguire i sostegni economici riconosciuti.

Inoltre, i pagamenti della PAC saranno subordinati al rispetto della normativa previdenziale e al miglioramento degli standard di lavoro nelle aziende agricole.

Ulteriore aspetto fondamentale, da tempo reclamato dalle grandi agenzie rappresentative degli agricoltori europei ora in vigore, è quello che riguarda la convergenza dei pagamenti sia all’interno dei singoli paesi che tra i diversi paesi.

Novità anche per il sostegno ai giovani agricoltori, ai quali si dovrà distribuire almeno il 3% delle risorse, e alle donne, per la prima volta esplicitamente presenti tra gli obiettivi strategici della PAC.

Da ultimo, per quanto riguarda il potenziamento della competitività, le nuove norme rafforzeranno la cooperazione tra produttori, incoraggiando gli agricoltori a collaborare tra loro in maniera sistemica per affrontare al meglio le sfide dei mercati locali e globali.
Importanti novità riguarderanno il settore vitivinicolo per il quale sono state concordate norme specifiche di miglioramento e tutela.

Risorse finanziarie della PAC

Se i contenuti della nuova PAC che abbiamo sino a qui esaminato dimostrano il peso che il settore agricolo tuttora ha nell’economia dell’Unione, le risorse economiche stanziate lo confermano.

La politica agricola continuerà a beneficiare di un solido bilancio di lungo termine che, per il periodo 2023-2027, ammonta a circa 387 miliardi di euro provenienti da due fondi specifici: il FEAGA, Fondo Europeo Agricolo di Garanzia, che apporterà 291,1 miliardi di euro, e il FEASR, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, per 95,5 miliardi di euro.

Nella quota del FEASR sono compresi ben 8 miliardi di euro provenienti da Next Generation EU, il programma quadro avviato all’inizio dell’emergenza pandemica, destinati ad aiutare le zone rurali ad apportare i cambiamenti strutturali necessari per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e della transizione digitale.

Gli interventi legati alle trasformazioni tecnologiche in agricoltura saranno altresì sostenuti da un ulteriore apporto di 10 miliardi di euro da Horizon Europe, il programma della Commissione Europeo che finanzia la ricerca e l’innovazione.

Per rispondere in maniera adeguata a crisi e necessità straordinarie, è stato poi istituita una riserva finanziaria pari ad almeno 450 milioni di euro all’anno, oltre al fatto che i singoli governi potranno adattare le loro politiche nazionali alle specifiche priorità del settore agricolo trasferendo fino al 25% delle dotazioni dal sostegno al reddito allo sviluppo rurale.

Flessibilità aggiuntive sono ammesse per sostenere gli obiettivi in materia di ambiente e clima nonché per i giovani agricoltori.

Veramente un bel PACchetto di misure di cui cogliere le opportunità!

  1. Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2115&from=IT.
  2. Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2116&from=IT.
  3. Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R2117&from=IT.

 

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