Terzo album per la rock/stoner band dei Casablanca. La band guidata dai due ex Deasonika Max Zanotti (voce, chitarra) e Stefano Facchi (batteria) coadiuvati da Antonio Mesisca (basso) e Rosario Lo Monaco (chitarra), torna con un nuovo album che riporta l’attenzione sul rock più abrasivo e urticante ma con l’eleganza dei testi di Zanotti, che riescono ad essere taglienti e universali allo stesso tempo.
Include i duetti con ALTERIA e GIUSY FERRERI in un brano rock come non l’avete mai ascoltata.
Vrec Music Label
Davverocomunicazione
2022
Cd / Mc/ lp lmt. ed.
Album intero non disponibile sulle piattaforme digitali.
Tracklist
Il cane cieco / Muore Milano / Siamo in America (feat. Giusy Ferreri) / Il lato oscuro / La via del male / Torna un atomo / Noi che stavamo bene / Nella sete (feat. Alteria) / Statue di sale / La mia cura psichedelica / Fossi Dio
L’artwork dell’album è formato da due opere originali dell’artista Rufoism www.rufoism.com
Intervista
Davide
Ciao. Il numero 3 simboleggia in numerologia la creatività e rappresenta la facoltà di adoperare al meglio la conoscenza acquisita, rieleborando l’esperienza verso qualcosa di nuovo. Cosa riassume dei due precedenti album, come si evolve e cosa rilancia questo vostro terzo disco?
Casablanca
Ciao Davide. In definitiva direi che il suono e l’attitudine della band si è consolidata. La struttura musicale dei Casablanca si è evoluta rimanendo comunque legata ad un periodo storico ben definito. La sfida era nei testi. Mentre nei primi due lavori la visione era dall’esterno verso l’interno, questo terzo lavoro è una fotografia di che cosa è successo negli ultimi anni e soprattutto la reazione delle persone sotto una forte pressione mediatica, sociale e politica.
Davide
Perché “il lato oscuro”? Qual è il tema dominante di questo lavoro?
Casablanca
Il lato oscuro è la parte peggiore della società, rivelatasi come poche volte nella storia recente. Divisione sociale e una collettività di individui soli. Come detto il tema dominante sono i rapporti tra le persone, le loro reazioni e le prese di posizione ad oltranza. Tutto questo quasi come esperimento sociale con tanto di tribuna vip ad assistere allo spettacolo.
Davide
Ho apprezzato molto la qualità delle composizioni, anche armonicamente e melodicamente piacevoli. Come nasce la vostra musica, attraverso quale vostra vostro consolidato e condiviso modus operandi?
Casablanca
Nasce da idee ritmiche e da riff chitarristi per lo più. Si condividono poi idee più strutturate per arricchirle armonicamente e dare un senso più completo. La parte delle liriche viene quasi sempre successivamente. È sempre stato così, una band rock non dovrebbe mai partire dal testo per costruire intorno armonie e arrangiamento. Almeno per noi è sempre stato così.
Davide
Tutto è stato particolarmente curato. In fase di arrangiamento, registrazione, mixaggio, per non mettervi più mano, cosa deve infine idealmente raggiungere un vostro brano per una approvazione condivisa?
Casablanca
Secondo noi tutto deve avere importanza in egual misura. Senza essere maniacali ma attenti. L’ultimo ascolto prima della chiusura del brano avviene sempre con una certa distanza dalle ultime take registrate. Questo da modo a tutti noi di prenderci del tempo per dire “io non toccherei più niente”. Questo avviene solo dopo un ascolto più distaccato e critico.
Davide
Avevate delle linee guida musicali e sonore alla base di questo lavoro, qualcosa da seguire in particolare anche o un qualche punto di partenza?
Casablanca
Sicuramente un disco più ritmico, questo era il punto di partenza. Nello stesso tempo più scuro rispetto agli altri lavori. Più cinico nei testi essendo comunque melodico. Non è semplice dare melodie a testi duri, nel rap o nell’indie piu’ estremo questo è più automatico.
Davide
Due brani sono stati impreziositi da due voci piene di personalità, quelle di Alteria e di Giusy Ferreri. Come sono nate queste due collaborazioni?
Casablanca
In maniera molto naturale con Alteria, vuoi per affinità di genere o per legame di produzione artistica. È una persona molto istrionica e questo è un aspetto affine al nostro modo di fare musica.
Con Giusy è stato come provare ad unire due mondi che sembrano distanti ma che alla fine non lo sono. Con lei c’era già amicizia e soprattutto una collaborazione come autore in un brano nel suo disco “Il mio universo”.
Da parte sua il suo background musicale è vicino ai nostri ascolti, la sua voce graffiante e scura si sposava benissimo con il brano e la voglia di fare qualcosa insieme ha fatto il resto.
Davide
La copertina è opera del pittore Marco Perroni, in arte Rufoism, già protagonista di una grande personale dal titolo di “Bestiario Umano”; perché avete scelto due sue opere?
Casablanca
L’amicizia che ho da molti anni con Marco è stata alla base di tutto questo. Lui è anche chitarrista nel mondo punk rock e un cultore della buona musica. Gli abbiamo fatto sentire il disco e chiesto di raffigurarlo. Essendo lui geniale non poteva che partorire questi disegni. Non è stato scegliere delle opere dalla sua collezione ma una vera e propria collaborazione artistica.
Davide
Che epoca è questa per voi? E qual è o quale dovrebbe essere il compito della musica in questo momento?
Casablanca
Epoca poco clamorosamente difficile. Ottima per creare arte, in tutte le forme. La società offre moltissimi spunti. Purtroppo però la proposta musicale non è mai stata nella storia così bassa e scadente. Darle oggi qualche compito sarebbe inopportuno. Tutto quello che deriva dai decenni scorsi può solo resistere e provare a mantenere una certa dignità. Ci saranno tempi migliori sicuramente e noi saremo ancora qui…ahahahah
Davide
Ma gli altri aspettano a Casablanca, aspettano, aspettano, aspettano… Perché “Casablanca”?
Casablanca
Perché suonava bene all’orecchio, sapeva di deserto e di cinema, di caldo e di pericolo… Era ok per noi.
Davide
Cosa seguirà?
Casablanca
Sicuramente live. Il resto vedremo se ci saranno altre cose interessanti da dire. Detestiamo fare dischi giusto perché bisogna farli.
Davide
Grazie e à suivre…
Casablanca
A te e a presto.