l’interessante opera di Matteo Mainardi
Titolo: IO COLTIVO – diario di una disobbedienza
Autore: Matteo Mainardi
Genere: Saggio/Studi sociali
Casa Editrice: Officina di Hank
Collana: La Raccolta
Pagine: 144
Prezzo: 14,00 €
Codice ISBN: 979-12-801-33-410
IO COLTIVO – diario di una disobbedienza di Matteo Mainardi è il racconto, settimana per settimana, dell’iniziativa di disobbedienza civile di massa iniziata il 20 aprile 2020, data importante perché ricorre la giornata mondiale della cannabis. Dieci settimane di iniziativa politica ma anche di consigli sull’auto coltivazione – l’autore ha infatti portato in quei giorni la sua conoscenza sulle pratiche di coltivazione della cannabis sul suo canale YouTube, e ha riproposto le tematiche affrontate anche in quest’opera. Il 20 aprile 2020 circa 2500 persone hanno pubblicamente disobbedito alla repressiva legge sugli stupefacenti coltivando una piantina di cannabis ed autodenunciandosi attraverso i social – «Quest’iniziativa di disobbedienza e dialogo con le Istituzioni è, ad oggi, la disobbedienza di massa più partecipata nella storia della Repubblica italiana ma, nonostante questo, ben poca attenzione ha ottenuto dai media mainstream». Matteo Mainardi è stato il volto pubblico di questo evento, ha coltivato la sua pianta come tutti gli altri e ha coordinato le iniziative, mettendo a rischio la propria libertà: si è fatto sequestrare la cannabis da lui coltivata e ha preteso un processo. La sua azione è in linea con la lotta al proibizionismo portata avanti da tanti attivisti come lui, che chiedono allo Stato di poter coltivare le proprie piante per uso personale senza incorrere in sanzioni penali o amministrative – «Il seminare, fertilizzare, innaffiare diventano atto di denuncia collettiva contro la follia del proibizionismo e delle leggi repressive italiane». Una lotta giusta, comunicata con dovizia di particolari dall’autore proprio mentre stava avvenendo, e corredando poi il testo di informazioni utili per comprendere il fenomeno dell’antiproibizionismo, sia dal punto di vista storico che politico. L’autore, inoltre, si racconta nel suo privato, parlando del suo primo approccio con la cannabis e del suo attivismo nel corso degli anni, che l’ha portato a diventare dirigente di Radicali Italiani e di Certi Diritti. Articolata nella dieci settimane di disobbedienza civile, l’opera di Mainardi è l’ennesimo passo verso l’abbattimento di quello stigma che trent’anni di ottuso proibizionismo hanno gettato addosso agli italiani. «Una goccia dietro l’altra riesce a scavare anche la roccia», afferma l’autore, convinto che insieme si possa davvero cambiare una legislazione che sta solo favorendo la criminalità organizzata e le mafie, perché il mercato illegale degli stupefacenti in Italia vale trenta miliardi di euro all’anno. «L’auto coltivazione rappresenta un’azione di responsabilità nei confronti dello Stato», si dice nel testo, ed è inoltre un modo legittimo per tutelare non solo la legalità ma anche la salute di tutti i consumatori.