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Intervista con Egidio Maggio

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 “One for all, all for one”, il nuovo disco di Egidio Maggio, chitarrista e compositore tarantino, registrato e missato nello studio Officina Musicale a Castellana Grotte (Bari) da Giuseppe Mariani e masterizzato presso “Eleven Mastering” di Busto Arsizio (Varese) da Andrea De Bernardi.  Egidio Maggio è noto per le sue tante collaborazioni in ambito nazionale ed internazionale. Ha preso parte ai tour dell’indimenticata Mia Martini, Mimmo Cavallo, Mariella Nava, Paolo Vallesi e Checco Zalone. Ha suonato la sua chitarra con Al Bano, Checco dei Modà, Daniele Silvestri e l’Orchestra della Magna Grecia con Tony Hadley (voce dei mitici Spandau Ballet), Jovanotti, Laura Pausini, Dionne Warwick, Al Jarreau. 

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Intervista

Davide

Ciao Egidio, ben ritrovato su Kult Underground. “One for all, all for one” ossia “uno per tutti, tutti per uno” noto nella sua forma invertita (“Tutti per uno, uno per tutti”) quale motto dei tre moschettieri di Alexandre Dumas. Chi sono gli altri musicisti (o “moschettieri”) presenti in questo tuo lavoro?

Egidio 

Credo da sempre nella squadra, nell’unione… la fortuna di una persona è sempre un’altra persona
Batteria Felice Di Turi, Tastiere Angelo Nigro, Basso Giovanni Zaccaria, Violoncello Domenico Longo, Grafica Daniele Madio.

Davide

Sono trascorsi quattro anni dal tuo primo lavoro solista, “Me”. Cosa continua e cosa è invece cambiato con questo secondo lavoro? 

Egidio

Continua la voglia di fare musica cercando di condividere sensazioni, emozioni… più che cambiamento è un percorso in continua evoluzione.

Davide

“Me” era una tua “autobiografia strumentale” e ogni traccia raccontava un pezzo della tua vita. Cosa hai raccontato con la musica in queste nuove nove composizioni? Qual è il racconto di queste nove tracce strumentali che si svolge da “Taras” a “Simba”.

Egidio

Questo disco, come il precedente, è stato concepito come un libro ed ogni brano ne è un capitolo; ho cercato di raccontare in musica la storia della mia città, il fare squadra, la mia compagna di vita, l’illegalità, l’essere propositivo, essere vitale, la notte (habitat naturale per un musicista), la mia terra e Simba l’amico a quattro zampe.

Davide

Il pezzo introduttivo “Taras” è dedicato alla tua città, Taranto; il suo nome antico, al tempo cioè della Magna Grecia, fu infatti “Taras”; e Taras fu una figura mitologica, figlio di Poseidone e della ninfa Satyria che, secondo la leggenda, avrebbe fondato la città. Cosa sono per te Taranto e la Puglia e che legame c’è tra la tua terra e la tua musica?

Egidio

Più che legame è una fusione… anche in periodi molto movimentati tra tour e tv rientravo sempre alla base… è un po’ come ricaricare le batterie e mettere i piedi per terra, nella mia terra che  sicuramente per la mia musica è fonte d’ispirazione.

Davide

Sono ormai rare le istituzioni pubbliche che aiutano la produzione di musica. E la produzione di questo disco è stata per altro sostenuta da Puglia Sounds, un programma che promuove nuovi progetti finalizzati alla promozione musicale del territorio. Di cosa si tratta più precisamente?

Egidio

Senza Puglia Sounds molti progetti di musica inedita non avrebbero visto la luce ed in questo momento storico, dove non c’è spazio per chi non si adegua al sistema, credo che sia fondamentale avere la possibilità di un contributo per poter realizzare nuovi progetti.

Davide

Anche in questo nuovo lavoro hai preferito la chitarra solista e la musica strumentale… Una chitarra, si potrebbe dire, a cui “manca solo la parola”. O che parla con tutte le parole o le storie che ognuno voglia immaginarsi. Lo psicologo Marshall Rosenberg, ideatore della comunicazione nonviolenta (o linguaggio giraffa) ha detto che le parole sono finestre oppure muri. Tu perché vi preferisci ancora il suono del tuo strumento?

Egidio

Ormai è parte di me, suono la chitarra da quando avevo nove anni ed è tramite lei che riesco ad esprimere e a dire cose che diversamente non saprei come raccontare. Durante i miei concerti racconto un po’, prima  di suonarli, come sono nati i brani in modo da coinvolgere chi li ascolta e farli sentire anche loro all’interno del racconto.

Davide

La copertina è opera di Dario Ballantini, noto attore e imitatore, ma anche pittore. Come è nato questo suo contributo e perché lo hai accompagnato dal commento “la certezza di avere un’opera d’arte in questo CD”? 

Egidio

Ho avuto la fortuna di lavorare con lui ed ho scoperto in seguito che è anche un grande artista nell’arte della pittura… mi sono piaciuti, oltre alle sue opere, i colori che utilizzava… Io ho la certezza di avere un’opera d’arte sul CD.

Davide

Quali chitarre hai usato in questo disco e a quali chitarre in assoluto sei più legato? 

Egidio

Ho avuto il piacere negli anni di avere diverse chitarre e di essere endorser di marchi come Godin, Ibanez, Crafter, PRS, etc. sempre alla ricerca del suono migliore… da qualche anno utilizzo chitarre fatte su misura per me, due signature ACHIA EM realizzate da Angelo Chiarappa e sono quelle che ho suonato nel disco.

Davide

Una volta si giocava al “gioco del se fosse…” O forse lo si gioca ancora. Ecco, se tu fossi una chitarra, quale saresti?

Egidio

Le mie signature sono quelle che mi rappresentano ovviamente anche se stiamo pensando di svilupparne altre con caratteristiche nuove per la mia continua ricerca del suono… è evidente che i marchi storici non fanno per me.

Davide

Madaski, nel documentario dedicatogli nel 2016 “About Madaski”, ha affermato che l’Italia è musicalmente a livelli di terzo mondo. Tu cosa ne pensi?

Egidio

Credo che la musica sia in mano a dei commerciali e non a persone che abbiano la capacità di scoprire nuovi talenti… è diventato tutto molto veloce, cotto e mangiato, ma alla fine non rimane quasi nulla. So e sono convinto che di artisti capaci ne abbiamo, siamo dei creativi e fino a qualche decennio fa abbiamo esportato l’arte nel mondo. Bisogna crederci non possiamo permetterci il lusso di lasciarci andare.

Davide

Cosa seguirà?

Egidio 

Non c’è due senza tre… penso già al prossimo anche se mi sto adoperando per portare in giro questo lavoro il più possibile la voglia di suonarlo live è tanta.
La musica è vita… buona vita a tutti.

Davide

Grazie e à suivre…

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