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Predatori di bambini – Massimiliano Frassi

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….Chissà, forse è inutile continuare a lottare!…

 

Comincia così l’introduzione del libro di Massimiliano Frassi, presidente dell’Associazione Prometeo, dedita alla lotta della pedofilia e alla tutela dell’infanzia violata. Sicuramente il lettore si sarà identificato più di un volta con questa frase arrendevole, del resto è umano pensare che non ci sia più nulla da fare… che ormai la pedofilia si sia insinuata ovunque e che il mercato criminale che la rende così florida sia inattaccabile. Lo stesso Massimiliano Frassi nel suo libro ci sbatte prepotentemente in una realtà brutale, violenta, sudicia, che maltratta senza alcuna pietà, anche sino alla morte, bambini di non più di dieci anni, e da quanto traspare negli ultimi dati, anche più piccoli, sempre più piccoli, sino ad arrivare a poche settimane di vita. Il grido che si eleva dalle pagine dell’ultimo libro dell’autore bergamasco è un grido di rabbia, di disapprovazione, di rimprovero ad una società civile che si è arresa, sconfitta dalla propria ipocrisia, convinta che possa trovare una soluzione ad un male che avanza lentamente, nascosto e subdolo, ma che si diffonde come un virus, un cancro che grazie ad un pubblico distratto, annienta i corpi e le anime di milioni di bambini. Massimiliano Frassi si rivolge al lettore costringendolo ad una riflessione e lo fa con racconti raccapriccianti, con parole crude, reali, chiedendo a gran voce di non essere più spettatori di un abominio, ma attori di una rivoluzione culturale che possa poggiare su basi più severe e meglio attuabili alla realtà dei fatti. La società si è dimenticata dei propri figli, il problema “pedofilia” non è considerato con l’importanza che merita, le leggi sono inadeguate a tutelare chi subisce violenza, chi viene maltrattato, seviziato, ucciso. Pagina dopo pagina si viene catapultati in un mondo che nessuno enuncia a gran voce, un mondo che passa in secondo piano, che soffoca tra reality-show diseducativi e telegiornali vuoti, quasi fosse un argomento scomodo, scottante, nefasto… e lo è. Lo è come tutte quelle realtà che turbano la vita delle società perbene, di quella parte di mondo che non vuole vedere, che non vuole sentire, che preferisce voltare le spalle alle sofferenze dei più deboli, persino se si tratta di bambini.

Nel capitolo “Tutti gli zeri del mondo” l’autore ci riporta un lungo, incessante elenco di cifre che dovrebbero condurre il lettore alla riflessione, magari ad un punto di partenza per un risveglio globale di coscienze. I dati raccolti sono impressionanti e lo stupore dilaga, rigo dopo rigo, lasciando quell’amaro in bocca difficile da camuffare. Quando si spera che il tutto finisca ecco “Le storie di tutti i giorni”, fatti salienti, talmente inconcepibili da far saltare in piedi dalla sedia, per pura indignazione, anche il più distratto lettore. I toni del libro sono gravi, pesanti e spesso e volentieri l’autore incita il lettore a non mollare, anche se ne ha abbastanza, anche se il cuore non regge. Lo incita a continuare perché è giusto che tutto questo si sappia, che entri dentro le case, dove il più delle volte avviene la violenza, che si parli nelle scuole, dove ci sono stati numerosi casi di abuso, che se ne discuta anche in chiesa, dimora del Signore, spesso e volentieri infangata da comportamenti poco sacerdotali. E’ nostra la colpa di tale situazione, è la società che fa passi indietro, che si mostra inadatta, ma che non è ancora stata del tutto sconfitta. Bisogna credere in un futuro migliore e convincersi che la pedofilia non è solo un male che riguarda paesi lontani e realtà di estrema povertà. Anche a casa nostra il diavolo è presente e nella forma peggiore perché si nutre di indifferenza e ricchezza economica, perché costa quattrocento euro seviziare un neonato e trecento euro (o di più a seconda delle trattative) abusare di una bambina di quatto anni. E’ nei paesi ricchi che tutto questo ha un senso, è grazie al benessere che la pedofilia dilaga ed impera. Quando alla fine del viaggio che il lettore ha intrapreso lo sconforto è ovunque, Massimiliano Frassi  ridà la carica proponendoci figure paragonabili a Dio per bontà e sacrificio verso il prossimo, uomini come Padre Shay Cullen, candidato al Premio Nobel, missionario cattolico da anni impegnato in prima linea nel recupero dei bambini abusati nelle Filippine e nel mondo. Non sono molti questi angeli buoni, ma bastano a lenire lo spirito di chi crede che tutto sia perduto, che niente si possa più fare. Da queste persone Massimiliano Frassi trova l’energia necessaria per andare avanti nella lotta contro la pedofilia, da questi angeli buoni e da tutte le numerose vittime che ha incontrato in questi lunghissimi dieci anni di lavoro incessante. Dedica questo libro a loro, alle vittime dei predatori e alla loro indescrivibile sofferenza, spesso e volentieri resa ancora più insopportabile dall’ignoranza delle persone e dalla loro meschinità.

“Svegliati, non lasciarti imbrogliare, non abituarti mai al dolore. Apri gli occhi, apriti all’Amore” è una frase tratta da una canzone di Renato Zero, testi che spesso e volentieri Massimiliano Frassi utilizza nei suoi libri e nei suoi convegni (che si tengono i tutta Italia) per rendere ancora più forti le sue battaglie, guerra che non avrà mai fine, che non avrà speranza se l’uomo non riscoprirà di avere un cuore e di sapere ancora AMARE.
“Predatori di bambini” per non dimenticare che il male “pedofilo” è ovunque e che nessun bambino può ritenersi al sicuro e protetto da una società sorda e cieca.

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