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incastRIMEtrici

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Autore: AA.VV., a cura di Paolo Ornaghi e Marco Borroni
Editore: Arcipelago Edizioni Dati: 363 pagine, 15 euro

 

 

Ecco un esperimento davvero alternativo e ambizioso nel panorama culturale italiano: un’antologia comprendente ben 41 autori, divisi in due categorie: poeti performativi e rappers.

La spiegazione di una scelta così singolare si trova nella prefazione. “A cosa serve la poesia? Qual è l’utilità dell’arte degli incastri metrici nella contemporaneità? In che direzione va la nuova poesia? Dov’è la poesia del terzo millennio?”, questo si chiedono i curatori, Paolo Ornaghi e Marco Borroni, partendo alla ricerca di una nuova poesia che sia prima di tutto azione, performance, all’insegna della contaminazione di stili e sensibilità diverse tra loro. Questa nuova poesia, secondo loro, non potrebbe che essere una fusione, il cui risultato finale sia superiore alla semplice somma dei suoi elementi costitutivi.

Questa ricerca si è catalizzata attorno a due poli, quello della poesia performativa e quello del rap italiano, visti non come due estremi che non si toccano ma anzi come forme espressive la cui vicinanza sta risultando evidente più che mai in questi ultimi tempi. Questa antologia raccoglie i frutti della ricerca tra le sue quasi quattrocento pagine ben diciassette poeti e ventiquattro rappers, spaziando tra artisti affermati ed emergenti.

 

Nel “Lato A” di questa antologia troviamo il mondo della slam poetry e dei nuovi poeti girovaghi sempre pronti a confrontarsi col proprio pubblico in un rapporto di reciproco scambio. Questa scena variegata è qui rappresentata da poeti affermati come Biagio Cepollaro, Nicola Frangione, Lello Voce, da esponenti della scena underground come Vincenzo Costantino Chinaski, Icaro Ravasi, Guido Catalano, insieme a molti altri.

 

Il “Lato B” è invece dedicato alle forme espressive provenienti dalla strada, dalla cultura hip hop, alla pluralità di voci espressive che spaziano dalla musica alle arti visive, fino ad arrivare, si sostiene qui con convinzione, alla poesia. Ecco in che ottica vengono proposte liriche di rappers come Club Dogo, Colle der Fomento, Cor Veleno, Bassi Maestro, Esa, Turi e molti altri.

 

incastRIMEtrici ha il merito di indagare oltre la superficie del fenomeno, in un momento in cui l’attenzione mediatica è puntata sul panorama hip hop italiano ma spesso lo liquida sbrigativamente come moda, senza soffermarsi ad indagare le reali urgenze espressive e le potenzialità che hanno portato alla ribalta questa forma culturale.


Il risultato è buono, la ricerca compiuta in modo accorto, e il libro riesce ad essere stimolante non solo per gli appassionati delle due scene specifiche, ma soprattutto per tutti i curiosi disposti a dare un’occhiata più da vicino a quella che è forse il fenomeno più vivace di questi ultimissimi tempi.

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