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Uomini da mangiare – Christine Leunens

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traduzione diMaurizia Balmelli
Meridianozero (Padova,2011), pag. 170, euro 14.00
 
Uscito per la prima volta nel 2003,”Uomini da mangiare” fa parte di quel genere di libri che, senza dubbio, grazieanche al fatto d’essere romanzi, non si dimenticano facilmente. Ma vediamosubito perché. Avevate mai sentito, allora, della storia d’una persona che daessere destinata a provare odio per il cibo diventa devota del cibo? Pensiam dino. Allora ecco qui la storia pescata, grazie alla scrittrice ChristineLeunens, dall’infallibile editore padovano. Kate, figlia d’una vedova lituanache non vive ovviamente più nel suo paese, subisce le trovate della mammina:una su tutte: rinchiudere la pulzella sua nella dispensa per farle ammazzare lasua totale e assoluta avversione per le cibaglie, ficcandola fra i prosciuttial laccio. Dove, quindi, la pulzella sviluppa le sue fantasie, le ingrandisce emoltiplica, le rende caleidoscopiche. E la pulzella risponderà da sola alledomande che dall’esperienza della dispensa vengon fuori. Kate si spiega, sempresola sola, che tanto per cominciare donne e uomini in amore si mangiano.Letteralmente. Si sfamano fra loro. Per Kate mangiarsi, nel senso di mangiareed essere mangiali, significa prosecuzione della specie. Allora dopo i primibruciori pubici Kate si dice affamata. E si prepara, tranquillamente, a farepranzi e cene col metodo che conosce. Christine Leunens mette in bocca e intesta a una ragazzina una strampalata e divertentissima visione della vita. Lacorreda di battute servite dal fumo delle domande e degli interrogativiesistenziali posti. Predispone un fiocco che tiene insieme le due attenzioni.La crescita di Kate, che da adolescente comincia a praticare dopo quei brucioriquanto l’immaginazione che s’era voluta spingeva a fare, è nell’accoglierel’uomo. In quanto l’uomo è l’altra parte del discorso che Kate si fa. Grazie alconsumo di donna e uomo, ma dove la peggio capita certamente al maschio, ilmondo deve continuare. Mangiando. Il racconto di Leunens mette, a tratti,paura. Di certo a noi uomini. Ma almeno, nel passaggio di battute quasicomiche, la scrittrice ha composto un romanzo di quelli che dicevamodifficilmente dimenticabili.

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