KULT Underground

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Intervista con Ekat Bork

7 min read
 
Blob Agency presenta
Ekat Bork
Il nuovo ep KONTROL della musa di ghiaccio
 
Dopo il successo di pubblico e critica di YASДYES e la recente striscia di date in Europa e India, l’artista siberiana presenta il nuovo lavoro: quattro brani dalle vaste atmosfere elettroniche animate da ritmi stimolanti.
 
Ekat Bork, la cantautrice siberiana, dalla scorso novembre ha lavorato a Reykjavik con il suo storico produttore Francesco fabris per dare alla luce, dopo i 2 album Veramellious e  YASДYES,  il suo nuovo EP “Kontrol”. KONTROL è un EP di quattro canzoni, due divenute singoli e video. Il primo è la title track con il suo video allarmante, che esprime la frustrazione di Ekat per la pervasiva sorveglianza della società nel cosiddetto “libero West”. Il secondo, ZHIVAGO, che racconta del fiume Amur, il grande fiume che separa la terra di Ekat dalla Cina. Il potente e sacro fiume Amur di oltre 4000 chilometri, chiamato “il re” e protetto dalla tigre dell’Amur, la tigre siberiana che lotta per la sopravvivenza. Evoca il senso della perdita: perdita della famiglia, perdita dei legami con il possente fiume Amur, perdita della connessione con le sue radici.
 
Tracklist
ZHIVAGO
BIG BOY
HEROIN
KONTROL
 
http://www.ekatbork.com/
https://www.facebook.com/ekatborkmusic/
Videos: https://www.youtube.com/user/ekatborkmusic/videos
 
Video “Zhivago”
Video “Kontrol”
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Intervista
 
Davide
Ciao Ekat e ben tornata sulle pagine di Kult Underground. Perché hai scelto di pubblicare un Ep di quattro brani? Precede un nuovo album?
 
Ekat
Kontrol è uscito come EP per poter sfornare al più presto nuova musica. L’ultimo album YASDYES aveva 14 brani e può capitare che i produttori a un certo punto siano molto occupati su altri fronti e poi le cose si dilungano per niente, meglio andarci piano.
 
Davide
Gli islandesi negli ultimi vent’anni hanno prodotto musica molto interessante. Perché hai registrato “Kontrol” a Reykjavik? Cosa cercavi in Islanda o dall’Islanda?
 
Ekat
Non cercavo Björk. Islanda perché il mio fedele produttore e amico di lunga data Francesco Fabris lavora in uno studio a Reijkiavik. Ho potuto approfittare dell’occasione per girarla quasi tutta, d’estate e d’inverno, una fortuna poter unire così piacevolmente l’utile al dilettevole.
 
Davide
Chi ha suonato con te in questo lavoro?
 
Ekat
Il lavoro è opera mia rifinita alla grande da Francesco. Un prodotto prettamente elettronico privato della chitarra elettrica che avevamo in YASDYES e con sistemi modulari in aggiunta .
 
Davide
Quali i temi di questi testi? Ci sono argomenti che ti interessano maggiormente in questo periodo affrontati qui o che vorresti affrontare in futuro?
 
Ekat
Di solito i miei testi nascono solo come concetto mentre nasce la musica e prendono sempre più forma con l’avanzare della produzione. Non programmo quasi mai il tema dei miei testi, nascono  spontaneamente con la canzone per cui non so di cosa parlerò in futuro e non so perché ne sto parlando oggi. È un bisogno che viene in quel preciso momento da dentro, basta liberarli. Se sono attuali vuol dire allora che era il momento giusto!
 
Davide
Sei con la tua band da poco tornata da una tournée che vi ha visti protagonisti in giro per l’Europa e per l’India. Qual è la cosa più importante che in questo viaggio ti sei messa in valigia tornando a casa?
 
Ekat
L’India è un altro mondo, un esperienza fantastica, mi è piaciuto un sacco! È stato un Solo tour senza band. Mi ha colpito la gente soprattutto quella povera ma ricca di benevolenza. In valigia ho messo un biglietto di ritorno e guarda caso si sta parlando proprio in questi giorni di tornarci a dicembre. Speriamo!
 
Davide
L’India di rado è interessata dalle tournée di gruppi e artisti europei o statunitensi. Dove sei stata di preciso, che tipo di pubblico hai trovato e perché questa particolare meta asiatica?
 
Ekat
In India ci vorrebbero andare tutti ma non è così facile. Sono stata fortunata, ho incontrato gente interessata al mio nuovo progetto Solo performance, mi hanno chiesto di riarrangiare i miei brani in stile Club e così ho fatto e ho suonato un progetto completamente nuovo e inedito per la prima volta a Jaipur, Delhi e Hyderabad (ToT), poi a causa dello stato di calamità nel Kerala dovuto alle inondazioni monsoniche il tour si è purtroppo accorciato.
Ma non è finita qui…
 
Davide
La robotica umanoide è in una fase molto avanzata oggi. Il videoclip di “Kontrol”, diretto da Marco Cordaro, vuole essere un monito verso qualcosa in particolare nel presente e nel futuro dell’uomo?
 
Ekat
Si, Kontrol è un grido d’allarme. Il testo è molto duro e credo che il video parli da solo. Democrazia e controllo stanno andando di pari passo con la scusa che l’una ha bisogno dell’altro per esistere, ma più il tempo passa più ci stiamo fottendo da soli.
 
Davide
Diceva John Coltrane: Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c’è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l’essenza, il meglio di ciò che siamo. L’elettronica rende virtualmente illimitata la disponibilità di suoni diversi. Come avviene la tua ricerca tra i suoni, quando hai la sensazione di avere usato quelli giusti, quelli cioè – per tornare al pensiero di Coltrane – che contengono la tua essenza, “il meglio di ciò che sei”?
 
Ekat
John ha ragione non c’è mai fine nella ricerca, ma la produzione di un  progetto purtroppo deve finire e deve rispondere a tempistiche diverse che non riguardano quelle della ricerca dei suoni che potrebbe protrarsi all’infinito. Bisogna fare attenzione a non perdersi…
I suoni vanno un po’ a gusto come la musica i colori e profumi; io quando trovo il suono giusto lo sento mio da subito e quando invece non mi piace non riesco ad ascoltarlo e lo cambio ricercando tra infinite soluzioni e  nell’imbarazzo della scelta c’è  sempre  il mio produttore che trova sempre una soluzione.
 
Davide
C’è invece un suono naturale o ambientale che ami in particolare?
 
Ekat
Mi piace molto ascoltare il rumore dell’ acqua in tutte le sue dimensioni .
 
Davide
La Siberia è nota, insieme a Tuva, per il canto armonico o difonico. Secondo leggende locali i tuvani cominciarono a cantare utilizzando questa tecnica per stabilire un contatto con le entità spirituali della natura e per acquisirne la forza. Il canto, il suono e la musica sono per te la via preferenziale verso chi o cosa?
 
Ekat
Faccio musica per puro piacere personale ed è diretta a chi la vuole ascoltare; poi più mi ascoltano,  più mi motivo a continuare. Penso che sia così un po` per tutti. Credo sia per quanto mi riguarda il modo migliore per mettermi in gioco. Anche il canto armonico se fosse stato solo per gli Dei si sarebbe spento tanto tempo fa.  Alla gente piace, ne rimane sempre esterrefatta e chi lo canta è un cantante come tutti gli altri. La mia musica non è paragonabile… ma perché no, magari qualcosina nel prossimo album si potrebbe aggiungere ai soliti sistemi modulari e sintetizzatori. Che idea!
 
Davide
Domanda, come si suol dire da noi, a bruciapelo: Björk o Kate Bush?
 
Ekat
Borg, amo anche il tennis.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Ekat
Mi trovo in montagna in Vallese sola con il mio cane da un mese e sto studiando ininterrottamente programmazione e ricerca del suono.
Metterò tutto presto in pratica per me è per voi. Mi piace essere libera e indipendente, produrre i miei video, cucire  i miei abiti per lo show, gestire la mia immagine e presto spero di poter produrre da sola anche la mia musica dalla a alla z. 
Stay tuned!
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Ekat
Grazie a te Davide,  alla prossima.

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