KULT Underground

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Togliamo il disturbo – Paola Mastrocola

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Pagg. 271 Euro 17 Guanda Editore
 
La scrittrice torinese, dopo il libro “La scuolaraccontata al mio cane(1994), ritorna a parlare di scuola e di insegnamento inquesto saggio che non concede spazio alla retorica. Usando un linguaggio chiaroed efficace e interloquendo con il lettore, l’autrice di ” Una barca nelbosco”, esprime un atto d’accusa verso la sua generazione di insegnanti che,fuorviati dalle teorie scolastiche della cultura del 1968, hanno abdicato alproprio ruolo di docenti, di gente che trasmette nozioni e sapere. Le due cosesono inscindibili e il libro è un omaggio  al sapere,alla conoscenza, affinchéla “cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo  la nostrascuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto”, Oggi, scrive lascrittrice, pochi giovani sanno leggere e scrivere e la scuola non puo’accogliere tutti, ma solo quei ragazzi che hanno voglia di conoscere, diimparare e l’istituzione-scuola è in crisi, anche perché rispecchia una societàin decadenza,  perché ha perso  conoscenza e autorevolezza, accogliendo tutti,anche chi non studia e perché si è passati dalla società della conoscenza aduna società della comunicazione dove dominano internet,  facebook, iPhone chenon aiutano ad apprendere. La Mastrocola ripercorre la storia della scuolaesprimendo critiche verso la scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani,contraria al nozionismo, che secondo la scrittrice,  e è alla base dellaconoscenza, e la fantasia di Gianni Rodari, che contrapponeva ai programmiscolastici da svolgere,  ma non lesina critiche alle riforme scolastiche  comeil 3 +2 dell’ex ministro Luigi Berlinguer ,i corsi di recupero, l’esonero degli insegnanti per dare vita a dei progetti( ma progettare cosa?)  Elogia illavoro manuale che non viene svolto perché i genitori preferiscono che i figlivadano a scuola, anche se non studiano,  il più a lungo possibile piuttosto chelavorare,  considerato che il lavoro viene considerato degradante, quandol’Italia ha bisogno di tecnici, di idraulici, operai,artigiani. La scuola,afferma la scrittrice, non è per tutti ed è giusto che chi non ama lo studio,il sacrificio e i libri, faccia qualche alta scelta, segua le proprieinclinazioni e abbia coraggio, fuggendo verso la libertà.   Tesi, queste, chesi possono condividere, o meno,ma che la Mastrocola ha avuto il coraggio diesporle n questo libro passionale, scritto da chi ama la scuola el’insegnamento, l’autrice è docente di italiano in un liceo scientificotorinese denso di contenuti, interessante anche per chi non opera nel modoscolastico. Un libro che, finalmente,  rivaluta la  cultura, sovente pococonsiderata,  in questa società dedita al successo e ai soldi.

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