Lucio Dalla eSorrento, il rock e i tenori
Pag.153 – Euro 17
Donzelli Canzoni– www.donzelli.it
Melisanda Massei Autunnali siconferma eccellente divulgatrice della storia musicale italiana pubblicando perDonzelli un libro dedicato a una canzone simbolo come Caruso. Ricordiamoaltri suoi saggi editi da Coniglio come Chiedi chi sono gli Stadio, GiannaNannini e Claudio Baglioni, ma anche il sito musicale www.lacanzoneitaliana.itche cura con professionalità e competenza. “Se canto il pop è colpa di Caruso“,ha detto una volta Luciano Pavarotti, frase che è la miglior conferma delgrande valore simbolico di una canzone entrata nella leggenda. Carusocompie venticinque anni, conta un numero infinito di versioni musicali e ha vendutotrentotto milioni di copie. Nasce nell’estate del 1968, da un incontro soltantoideale tra Lucio Dalla ed Enrico Caruso, un pezzo struggente nel quale ilcantante bolognese mette l’anima, pure se i discografici storcono il naso,perché lo considerano strano e poco piazzabile sul mercato. Il disco che locontiene è un doppio live di successi registrato in America, intitolato DallAmeriCaruso,invece del progettato DallAmerica, per sottolineare la grande importanzache il cantautore conferisce al brano inedito. Il doppio album esce a sorpresa il10 ottobre del 1986, nove mesi dopo Bugie, ultimo lavoro contenentepezzi inediti. Dalla era già stato molte cose in passato e la sua musica avevatoccato diverse anime: jazz, beat, sanremese (Piazza Grande e 4 marzo1943), intellettuale (il periodo dei testi scritta dal poeta bolognese Roversi),modernista, soft rock, sperimentale… Caruso rappresenta ancora qualcosadi nuovo: da un lato l’amore per la canzone napoletana e dall’altro quello piùsotterraneo per la romanza e per il melodramma.
“Ho scritto la canzone come unpiccolo omaggio alla tradizione musicale napoletana. Del resto qualcunoricorderà che avevo già dichiarato il mio amore per questa grande musicaall’epoca di Banana Republic, cantando con Francesco Addio mia bellaNapoli“, ha detto Lucio Dalla. Caruso cita anche un classico dellacanzone napoletana come Dicitencello vuje (Te voglio bene/ te vogliobene assaje,/ si tu chesta catena/ ca nun se spezza maje). Caruso èamore per la canzone napoletana, sensibilità operistica, sperimentazione,folgorazione improvvisa e casuale, avvenuta a Sorrento, ripensando a unepisodio terminale della vita del grande tenore. Caruso è un omaggio alpassato, frutto del coraggio di Dalla, che mette da parte le macchine elettronichee rilancia la canzone napoletana delle origini. Roberto Vecchioni aveva fattoun simile esperimento – di minor successo – con Reginella, altra canzonestorica che meriterebbe uno studio approfondito. Caruso è un brano chesi impone all’attenzione mondiale, sia del pubblico che degli interpreti,perché cantanti di ogni latitudine vogliono incidere una cover. LucianoPavarotti e Andrea Bocelli sono gli interpreti più importanti del pezzo diDalla, capaci di superare i limiti della semplice musica leggera. Tra gli interpretistorici citiamo Julio Iglesias, Anna Oxa, Mina, Giani Morandi, Celine Dion, MercedesSosa, Teresa Salgueiro, Laura Pausini, Gigi D’Alessio, Katia Ricciarelli epersino il leader Udc Pierferdinando Casini, istigato da Fiorello nel corso delprogramma radiofonico Viva Radio 2.
“Caruso non sarà dimenticatafinché ci sarà in qualche parte del mondo un esecutore intraprendente. Caruso èun pezzo magico che crea energia nella performance, il cantante si stimola eprima o poi ci si butta dentro”, ha affermato Lucio Dalla.
Caruso è un libroimportante su una canzone che ha fatto epoca, scritto come un romanzo daun’autrice che dispone di uno stile brioso e accattivante, da narratrice dirazza. Segnaliamo un inserto fotografico a colori, un’appendice sui tenoriitaliani e una minuziosa discografia con tutte le incisioni di Caruso.Un libro che ogni appassionato di Lucio Dalla deve avere in biblioteca. Uniconeo un prezzo non certo economico, vista la confezione da tascabile, ma ilcontenuto merita il sacrificio.