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Intervista con Raff Sangiorgio

7 min read
 
Debutto solista per il chitarrista Raff Sangiorgio. Chitarrista della longeva Death Metal band, “Gory Blister”, con la quale ha scritto e pubblicato 5 Full Lenght Albums, Raff Sangiorgio esordisce con un nuovo album, per la prima volta da solista. Si tratta di un progetto one-man band, incentrato su canzoni strumentali in stile metal-rock, con influenze blues, nel quale Raff Sangiorgio, ha scritto, prodotto, arrangiato e suonato, ogni singolo strumento, con particolare focus, naturalmente, sulla chitarra elettrica. Questo nuovo album contenente 9 composizioni originali, si intitola “Rebirth” ed è stato pubblicato dalla Sliptrick Records, etichetta che ha già collaborato con l’artista, avendo pubblicato l’ultimo lavoro dei  Gory Blister.
 
 
1 – Quick Trigger
2 – Lil Chuck Blues
3 – Back To Glory
4 – Glaring Soul
5 – Rebirth
6 – Cosmic Seed
7 – Magic River
8 – Fragile Existence
9 – Voices From The Sea
 
 
Intervista
 
Davide
Ciao Raff. Anzitutto perché questo lavoro come tuo primo da solista e non i Gory Blister e perché lo hai suonato tutto da te solo?
 
Raff
Si tratta di un lavoro nato spontaneamente. Non avevo in programma di scrivere e pubblicare un album come solista. Ho seguito la mia voglia di scrivere musica, che in passato è sempre stata convogliata nella realizzazione degli albums dei Gory Blister. Dopo circa 1 anno dalla pubblicazione di The Fifth Fury (il 5° album della band), ho ripreso quel poco materiale che avevo nel cassetto ed ho cominciato a lavorarlo. Dato che non c’era l’esigenza di produrre nell’immediato un nuovo album Gory Blister, ho deciso di scrivere ed arrangiare il materiale esclusivamente per me, senza dargli una direzione definita. È successo che lavorandoci e lasciando libero sfogo all’improvvisazione, il materiale ha cominciato velocemente a prendere forma, ad avere una certa personalità ed a contenere quelle mie influenze musicali che non avrebbero potuto trovare il giusto contesto nell’ambito Gory Blister o in generale nel Technical Death Metal. Ne è venuto fuori un album strumentale di Metal al 100%, con delle genuine influenze Rock e Blues, focalizzato sulla chitarra elettrica. Ho deciso quindi che valeva la pena farne un album, dargli un titolo “Rebirth”, e pubblicarlo.
 
Davide
Perché Rebirth, rinascita?
 
Raff
Di fatto si tratta di una rinascita artistica. Un distaccamento dalle influenze che hanno forgiato il mio stile compositivo, per una nuova sfida, che si svolge in  quei territori che hanno sempre fatto parte del mio background musicale, ma che non avevo mai fin ora provato a reinterpretare, rendendoli miei,  personalizzandoli attraverso il mio punto di vista artistico.
 
Davide
In cosa si differenzia dai tuoi precedenti lavori con i Gory Blister e cosa invece porta avanti?
 
Raff
La prima sostanziale differenza sta nel fatto che per “Rebirth”, ho dovuto curare tutto in prima persona, Riffs, arrangiamenti , strutture delle canzoni e produzione. Mentre con la band, sebbene possano esserci delle linee guida di partenza, tracciate dalla chitarra, lo sviluppo delle canzoni avviene con il contributo individuale di tutti. Altra differenza è che non ci sono state ore ed ore di prove come di solito accade con la band, ma tutto si è svolto nel mio studio di registrazione, in un clima di isolamento dal resto del mondo e dalle mie attività quotidiane. Ho cercato poi in corso d’opera, di valutare il lavoro sotto diversi punto di vista, facendo riferimento all’esperienza fatta in questi 20 anni di musica, sforzandomi di essere il più oggettivo possibile nelle scelte, ed evitare la trappola dell’ indulgenza, essendo coinvolto al 100% nel progetto come unico attore.
Certamente porta avanti la ricerca degli arrangiamenti in funzione della struttura della canzone e non del singolo riff, ed una maggiore propensione verso la melodia, permettendo alla tecnica di essere funzionale alle canzoni e non fine a se stessa.
 
Davide
C’è un fil rouge o un pensiero o un’aspirazione comune che lega tutte le nove tracce strumentali?
 
Raff
In realtà no, se si esclude la volontà di fare tutto per il semplice amore per la musica. Di fatto la musica stessa è l’ispirazione di “Rebirth”, ed il fil rouge che ne lega le canzoni della scaletta. Questo approccio vale anche per quando scrivo per i Gory Blister. Il tutto probabilmente e’ inconsciamente influenzato dalle emozioni  del momento, tradotte in musica.
 
Davide
Non ci sono parti vocali: come sono cambiate per te chitarra e composizione nel non mettere questa volta chitarra e composizione al servizio di una canzone e di un cantante?
 
Raff
Tutto è sempre stato al servizio di una canzone, ma non essendoci delle parti vocali, mi ha reso paradossalmente più libero, in ogni brano c’è sempre una linea melodica che può ricordare una linea vocale, e lavorandoci con la chitarra senza dipendere dallo stile di voce di un/una cantante, mi ha permesso di scrivere senza paletti e secondo il mio stile, vagliandone nell’immediato la bontà di una linea melodica rispetto ad un’altra.  La scelta di dare più spazio alla melodia, ha reso più semplice creare delle linnee melodiche che potessero ricordare  una linea di cantato e contestualizzarle nel modo giusto. Per citare alcune canzone di Rebirth, Quick Trigger, Lil’Chuck Blues, Glaring Soul, Cosmic Seed e Fragile Existence, sono probabilmente il migliore esempio che da l’idea di  questo tipo di approccio.
 
Davide
Nella tua/vostra carriera siete progressivamente andati o avete pubblicato con etichette sempre più a nord: da Taranto a Milano, poi in Germania e poi ancora in Olanda… Il tuo cd ora mi è stato spedito dalla Lituania, sebbene la Sliptrick records non abbia sede solo in Scandinavia. C’è un motivo?
 
Raff
Sin dagli esordi con i Gory Blister, abbiamo sempre cercato di dare spessore alla nostra proposta musicale, e visibilità europea in termini di pubblico.  La band nasce negli anni ’90, ed a quel tempo le record labels indipendenti italiane, non riuscivamo a penetrare con decisione il mercato Metal europeo. Tutt’oggi e’ in buona parte ancora cosi. Per questo motivo abbiamo per scelta, puntato a labels europee, e per quanto sia stato difficile, siamo sempre stati ricambiati. La tedesca Noise Record ci propose un primo contratto per l’album di esordio Art Bleeds, poi con l’olandese Mascot Records abbiamo pubblicato 2 albums Skymorphosis (l’album che ha venduto piu’ copie fisiche in tutta la nostra carriera)e Graveyard of Angels, ed ora la Svedese/Lituana Sliprick Records. Siamo dell’idea che avere una approccio europeo al mercato ed ai media, puo’ non stravolgerti la vita, ma certamente offre maggiore credibilità e ti permette di raggiunge un pubblico più ampio e variegato.
 
Davide
“Il paradiso per me? Mia moglie ed io sulla Route 66 con una tazza di caffè, una chitarra da quattro soldi, un registratore preso dal rigattiere, una stanza del Motel 6, e una macchina in buone condizioni parcheggiata davanti alla porta”, questo per Tom Waits. Il paradiso per te?
 
Raff
Mi affascina questa versione del paradiso di Tom Waits(mitico ), ma per me il paradiso è vivere di sola musica, senza dovermi preoccupare di fare un altro lavoro per vivere. Vivere vicino al mare per respirarne tutti i giorni anche in inverno, la sua energia, circondato da animali, gatti in primis, e dai miei cari.
 
Davide
Cosa significano per te le tre parole “tecnical”, “death” e “metal”? Ce n’è una quarta a tua scelta che ritieni altrettanto se non più importante?
 
Raff
Si, “Progressive”!
Per progressive intendo quell’ingrediente che serpeggia negli arrangiamenti, che rende l’aspetto tecnico del suonare meno noioso e la parte Death più godibile, permettendo alla band di far emergere la propria personalità. Progressive Death Metal “oggi” per me significa, Gory Blister. 
 
Davide
Quando suoni la chitarra stai tracciando una cornice attorno a un momento e stai dicendo all’ascoltatore, ecco come voglio che tu sperimenti questo…” ha scritto Phil Sudo, autore di Zen Guitar. Cos’è per te la chitarra e cosa vuoi dire attraverso di essa all’ascoltatore?
 
Raff
La chitarra per me è prima di ogni casa piacere, ma anche terapia. Un luogo non luogo dove entrare in punta di piedi, per seminare le mie emozioni consce ed inconsce, e raccoglierne in un momento, il frutto che gratifica il mio “IO” e la mia spiritualità. Se queste sensazioni riesco ad arrivare anche all’ascoltatore, posso solo esserne contento, perché’ può goderne anche lui a suo modo, ed in modo diverso.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Raff
Non  saprei, come raccontavo all’inizio di questa intervista, il progetto Rebirth nasce un po’ per caso, quindi prendo per buono tutto cio’ che arriva, e se ci saranno dei concerti, tanto meglio

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