È uscito “MIND THE GAP” (Agoge Records), il disco d’esordio della band romana THE FALLS. Un viaggio attraverso gli ultimi decenni della migliore tradizione musicale “made in UK”. Un sound moderno e accattivante che lascia ampio spazio alla melodia e agli arrangiamenti, a volte scarni e “diretti” con la chitarra a farla da padrona, a volte arricchiti da atmosfere profonde ottenute grazie all’inserimento di piano, synth ed elettronica.
“Tenetevi pronti per un viaggio attraverso decenni della migliore tradizione musicale inglese – afferma la band – si tratta di un disco con molte anime, molte sfumature che si rifanno ad un minimo comune denominatore che guarda oltre Manica. L’album risulta all’orecchio volutamente “easy listening”, pur adottando, nella realtà, spesso soluzioni melodiche, armoniche e di arrangiamento tutt’altro che immediate”.
È in rotazione radiofonica “SUPERMAN”, il primo singolo estratto dall’album che i THE FALLS descrivono così:“È probabilmente il brano che meglio rappresenta il concetto che sta dietro l’intero album. Un pezzo che coniuga la volontà di intrattenere l’ascoltatore con una melodia memorabile e allegra, con liriche dalle tematiche leggere ma con un retrogusto amaro. Le sonorità si rifanno all’indie-rock di fine anni 2000”.
Questa è la tracklist dell’album “MIND THE GAP” disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming: “Superman”, “Homesick”, “It’s Up To You”, “Let The Music Be Your Saviour”, “Run Away”, “ Beware Of The Empty”, “Just To Make It Clear”, “Alive”, “The Call”, “Running Out With Time”.
Un progetto nato dalle menti del polistrumentista Riccardo Alemanno e del cantante Francesco Lattes alla fine del 2014. I due iniziano a scrivere brani nei quali convergono le diverse esperienze musicali da loro precedentemente vissute, sempre in coerenza con un indirizzo compositivo che guarda “oltre Manica”, ripercorrendo 40 anni di musica “made in UK” dal Beat alla New Wave, dal Brit Pop anni 90 fino all’indie di fine anni 2000. Dopo aver terminato le pre-produzioni di 10 brani, viene completata la line-up, con la batterista Aurora Di Rocco e con il bassista Nello Castellano, e siglato un accordo con l’etichetta discografica Agoge Records per la produzione e distribuzione su scala mondiale dell’album, che prenderà poi il titolo “Mind The Gap”. La band entra in studio nell’estate del 2015, a fine anno viene rilasciato il disco accompagnato dal primo singolo “Superman” con relativo videoclip.
Davide Veniamo da subito al titolo: a quale Gap o vuoto bisogna fare attenzione? O è solo un titolo che ci porta subito con le idee e le atmosfere a Londra e in Inghilterra?
The Falls Abbiamo voluto richiamare la voce di Philip Sayer, che risuona nella metro londinese come simbolo dell’UK, ma la distanza a cui invitiamo a fare attenzione è quella che si crea tra le persone e che sembra aumentare nonostante (o forse proprio a causa) dei social network. È un richiamo a curare le relazioni con chi ci sta vicino.
Davide Perché una musica che guarda oltremanica e richiami al “made in UK”?
The Falls È stata una scelta ponderata. Abbiamo voluto esprimere la componente Brit che alberga nel profondo della musica attuale e che noi sentivamo particolarmente dentro di noi.
Davide Avete scelto un nome che rievoca quello dei Fall di Mark E. Smith. Perché “The Falls”?
The Falls
Al di là del fatto che The Falls richiama l’autunno, stagione in cui la band è nata ed è stato pubblicato l’album, ci piaceva il suono della parola e i tanti significati che può assumere anche nelle assonanze con altri termini, il tutto senza voler rimandare ad opere esistenti.
Davide
Di cosa parlano i testi e qual è la loro tematica generale?
The Falls
Parliamo di tematiche leggere, che spaziano dalla società, all’amore ma anche agli aspetti “patologici” delle incomprensioni e dei tradimenti; il tutto accomunato da un’esortazione a vivere pienamente e a restare se stessi in una società che tende ad annientare le nostre attitudini umane.
Davide
Come riassumereste le decadi ’60, ’70, ’80, ’90, duemila e duemiladieci facendo un solo nome di artista o gruppo inglese per ognuna di esse, il più oggettivamente rappresentativo secondo voi, ma poi anche soggettivamente per voi nel distillato della vostra musica?
The Falls
Beatles, Bowie, Queen, Blur, Franz Ferdinand, Soulwax…….The FALLS?
Davide
Billy Idol disse che il rock non è arte, ma il modo in cui parla la gente normale. Cosa c’è di nuovo nel rock, cosa lo rende un linguaggio musicale ancora valido e attraente anche per le nuove generazioni?
The Falls
Il segreto dell’eterna giovinezza del rock sta probabilmente nel fatto che non si è mai mantenuto simile a se stesso, ma è in continua evoluzione: non ha canoni ripetibili ma si adatta a tutte le soluzioni possibili. Un esempio: se decidessimo di fare rock esclusivamente con strumenti a fiato, sarebbe senza dubbio fuori qualsiasi canone, ma nessuno se ne scandalizzerebbe.
Davide Quali obiettivi vi siete posti fin dal principio?
The Falls Diventare la band simbolo del decennio 2010-2020, suscitando una leggerezza di cui, a nostro avviso, c’è un gran bisogno nella vita delle persone e che i live ci dimostrano.
Davide Il rock nasce ed evolve come controcultura, un essere contro. Joe Strummer precisò: penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo antifascisti, contro la violenza, siamo antirazzisti e per la creatività. Noi siamo contro l’ignoranza. A cosa siete contro voi?
The Falls Siamo contro chi è contro. Contro chi propone un malessere, spesso causato dal troppo benessere
Davide L’attore e cabarettista Pino Caruso ha detto scherzosamente: a Londra, tranne il Papa, c’è tutto. A Roma, tranne tutto, c’è il Papa. Qual è la vostra Roma e qual è la vostra Londra?
The Falls Prendi il meglio di ogni capitale europea e avrai la nostra Londra. Quanto a Roma ci viviamo e non credo ci sia molto da aggiungere.
Davide Cosa seguirà?
The Falls Date live è sicuramente nuovo materiale che prenderà forma nei prossimi mesi. Continuare a seguire il nostro sito e i nostri social. https://www.facebook.com/thefallsitaly
Davide Riccio, di Torino, educatore, musicista polistrumentista, compositore, scrittore e giornalista. Svolge l’attività di educatore. Ha pubblicato poesie e racconti su svariate antologie e riviste dal 1985 ad oggi.
Suoi libri: Povertissement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (libro illustrato con cd musicale, Genesi editrice, 2011), Bowie.It – Italian Bowie (e-book Kult Underground, 2019), Solo a Torino (Albatros, 2019), Raccolti (Oedipus, 2019), “Poesie fuoriporta” (Campanotto Editore, 2019), La banca dei reincarnati (romanzo, Genesi editrice, 2021), Poi Sia (Genesi editrice, 2021), “Il Musico – Una storia ritrovata”, biografia di David Rizzio, prefazione di Sergio Soave (Genesi, 2022), “A qualsiasi titolo” (Genesi, 2022), “Italian Bowie – Tutto di David Bowie visto in Italia e dall’Italia” (Arcana, 2023).
Dal 1999 ha collaborato con quotidiani e periodici (Torino Sera, La Val Susa, Oblò). Dal 2004 scrive di musica e cura interviste con gruppi musicali e musicisti italiani e internazionali per la e-zine Kult Underground.
Dal 2013 ad oggi ha realizzato programmi radiofonici tematici come autore e speaker per la webradio torinese Radio Banda Larga, RadioArte e Webradio Network.
Dal 2010 ha curato o preso parte ad alcuni cortometraggi e lungometraggi di fiction e documentari come regista, autore o co-autore, attore o voce narrante. Suona e compone musica, ha pubblicato lavori come ospite, a nome proprio o con l’aka DeaR o in diversi gruppi e progetti. Suoi ultimi lavori sono il doppio cd “New Roaring Twenties/Human Decision Required” (New Model Label, 2021) e “Out of Africa” (Music Force, 2021), “Mon Turin” (Music Force, 2022), “DeaR me!” (2023).
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