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Intervista con Electroadda

6 min read
 
 
Electroadda: esce il primo, omonimo EP di inediti.
Il duo milanese partorisce 5 brani dal sound diretto, arricchito da atmosfere eteree a tratti psichedeliche.
Genere: electro rock
Etichetta: auto-produzione
Release date: 21.3.2016
 
 
Dopo anni di ricerca sonora negli svariati generi musicali, gli Electroadda pubblicano ufficialmente il loro primo, omonimo lavoro in studio. Un EP di 5 brani che funge da riassunto di quella che si può definire la loro forma più espressiva dallo stampo prettamente electro rock.
Un sound diretto e compatto arricchito da atmosfere eteree a tratti psichedeliche. Grazie all’uso dell’elettronica, l’impatto è potente e in grado di riempire lo spettro delle frequenze come se la band comprendesse più elementi.
Il duo milanese, formatosi nel 2004 e composto da Carlo Frigerio alla batteria e da Leonardo Ronchi a chitarra e voce, ha personalmente prodotto, arrangiato e mixato questa prima fatica discografica.
Il singolo di debutto A Better Life porta, come si evince dal titolo stesso, un sentito messaggio di positività grazie agli arpeggi di synth e chitarra elettrica.
Non mancano momenti dal forte impatto rock come in Star Girl, che si contrappone agli altri brani per la sua struttura asciutta ed energica, o episodi più complessi e multiformi come Rabbit’s Hill con il suo connubio di batteria suonata ed elettronica trascinate da più strumenti.
La conclusiva Tired, introdotta da una parte prettamente strumentale, si sviluppa invece in stile classic rock per esprimere precisi stati d’animo.
 
Tracklist
1. A Better Life
2. Star Girl
3. Rabbits’ Hill
4. Tired Intro
5. Tired
 
 
Biografia: Gli Electroadda sono un duo che nasce nel lontano 2004, praticamente per caso, dopo una jam session in una sala prove dove, per anni avvenire, avrebbero suonato ogni lunedì dalle 8 di sera all’infinito, fino poi allo spostamento, nel 2008, in un piccolo studio dedicato esclusivamente alla loro strumentazione. Entrambi i componenti vivono al Nord nella provincia che era di Milano e che invece ora è “Monza e della Brianza” nei rispettivi paesi di Mezzago e Bellusco. Il nome della band nasce invece verso la fine del 2013, anno in cui giunge finalmente la decisione di suonare dal vivo. Il gruppo è formato da Carlo Frigerio alla batteria e Leonardo Ronchi alla vocechitarra. Sebbene i componenti suonino anche altri strumenti come tastiere e synth e che abbiano svariati gusti musicali, nel tempo gli Electroadda hanno sviluppato una tendenza prevalentemente rock. Lo stile del cantato può facilmente avere definizioni anche grunge, anche se non mancano però brani e registrazioni di tutt’altra pasta.
 
 
Contatti
Press Media Office
 
Intervista
 
Davide
Ciao. Prima omonima prova discografica dopo 12 anni dai vostri inizi musicali come duo. Cosa vi ha fatto aspettare tutto questo tempo?
 
Electroadda
Ciao. Dunque direi che non è stata un’attesa ma bensì una crescita che, verso il 2013, ci ha portato allo stimolo di proporre la nostra musica dal vivo e, verso il 2015, a registrare dei brani che ci rappresentassero in quel momento. 
 
Davide
In che modo avete pensato una prima uscita formato extended play rispetto a quello che non è stato  piuttosto un disco long playing con più brani musicali?
 
Electroadda

Non è stata una decisione ma più il rispecchiare la nostra esigenza di riassumere ciò che siamo in un formato dalla durata “ascoltabile” in un periodo storico dai ritmi frenetici.

Premettendo infine che diverso materiale è stato scartato perché non ci soddisfaceva, resta il fatto che è una prima autoproduzione e di conseguenza puntare ad un LP ci sembrava eccessivo.
 
Davide
Sembra che in musica l’intelliggibilità sia impossibile senza ripetizione. E mentre la ripetizione senza variazione può facilmente ingenerare monotonia, l’accostamento di elementi con affinità può facilmente ingenerare monotonia. L’accostamento di elementi con affinità lontana può facilmente degenerare nell’assurdo, specie se vengono a mancare gli elementi unificatori… Eccetera. Questo e molto altro scriveva nel trattato “Elementi di composizione” Arnold Schömberg… Come nasce un vostro brano, in che modo affrontate la composizione?
 
Electroadda
Abbiamo sempre avuto di base la voglia di suonare fine a se stessa.
Ciò ci ha fatti incontrare in tutti questi anni per diverse ore a settimana in determinati giorni indipendentemente dalle nostre vite e posso personalmente affermare che ci siamo conosciuti realmente dopo alcuni anni che già suonavamo insieme.
Durante questi incontri, che chiamiamo “prove”, suoniamo praticamente senza pause e improvvisiamo parecchio cercando sempre di mantenere la forma di brano.
Capita così che, senza preavviso, ci ritroviamo ad improvvisare su qualcosa che ci piace in particolar modo e che prende quasi subito forma.
Nelle prove successive si definiscono sempre meglio le idee fino a concretizzare il tutto in un nuovo brano.
 
Davide
Io sempre ho cercato, in tutte le mie composizioni, di lumeggiare non soltanto una forma musicale ma anche un’idea. Così affermò Schumann. Qual è la vostra idea di Electroadda ancor prima che forma musicale?
 
Electroadda
Credo che si possa definire come una ricerca e di una sintesi di ciò che vogliamo esprimere.
 
Davide
Perché l’Adda, oltre ad essere il fiume della vostra provincia?
 
Electroadda
Credo la risposta migliore sia citando la nostra biografia:
Se devo scrivere dell’origine del nome, non posso che pensare al tempo passato a cercare profondi significati in brevi parole e ad assurdi nomi che poi finiscono per perdere il loro fascino di lì a breve.
È bastato invece leggere il nome di una fabbrica dalla nostre parti, per puro caso, in un pomeriggio estivo mentre si cercava un posto dove tuffarsi tra fiumi e laghi, per trovare qualcosa che riguarda il luogo da cui proveniamo:
un fiume, l’ADDA, che imponente quanto pericoloso attraversa e rappresenta tutta quella parte del nord Italia che viviamo ogni giorno.
Inutile scrivere dell’effetto che suscita abbinato al significato di ELECTRO, che può includere sia le strumentazioni di ogni epoca musicale degli ultimi 60 anni, che le vistose ed eterne centrali elettriche Edison e la sensazione che ne consegue nel vedere l’energia di un fiume imbrigliata per illuminare dai freddi led, dei moderni apparecchi, alle roventi valvole di un amplificatore d’epoca.
 
Davide
A cosa vi ha condotto anni di ricerca nei più diversi generi musicali? A quale consapevolezza o capacità di sintesi?
 
Electroadda
Credo che gli anni di ricerca affinino il gusto musicale mentre la consapevolezza che ne consegue è quella di rispettare i propri limiti per creare qualcosa di accettabile.
 
Davide
Quali sono i vostri principali obiettivi rispetto a un paese come l’Italia, di cui si dice esserci per vari aspetti – non certo per mancanza di buona musica – una situazione frustrante e deprimente?
 
Electroadda
Intorno a noi abbiamo molti gruppi che vivono una realtà molto stimolante a livello di concerti e locali pur rimanendo nell’ambito underground. Riuscire a far parte di quei gruppi  sarebbe già una buona cosa…
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Electroadda
Di sicuro abbiamo sempre del materiale da proporre e registrare ma al momento abbiamo come obbiettivo l’ambito dei live.
 
Davide
Grazie e… à suivre. 
 
Electroadda
Grazie a te

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