gioco per una persona
Autore: A. J. Porfirio
Editore: Van Ryder Games (www.vanrydergames.com)
La figura del negoziatore ci è diventata “familiare” soprattutto per la sua apparizione nei film hollywoodiani: un rapinatore prende in ostaggio i clienti e gli impiegati di una banca ma viene bloccato dalle forze di polizia e minaccia di ucciderli se non verranno esaudite le sue richieste, a questo punto entra in scena una persona preparata ad affrontare in modo specifico queste situazioni. E questo è il soggetto del gioco “Hostage Negotiator”, un solitario realizzato da una piccola casa editrice francese attraverso la piattaforma di crowdfunding di Kickstarter (che oltre a essere utilizzata per giochi mastodontici con centinaia di miniature trova la sua, per me, naturale applicazione in “piccoli” progetti come questo); notate che si tratta di un gioco esclusivamente per una persona che interpreta il ruolo del negoziatore, mentre il rapitore viene gestito con regole automatica (in effetti non sarebbe stato molto appropriato dare la possibilità ad un giocatore di operare scelte come l’uccisione di uno o più ostaggi).
La scatola è molto piccola (più o meno come quelle per due mazzi di carte) e contiene:
– una plancia,
– un mazzo di carte,
– segnalini di legno,
– cinque dati a sei facce non standard,
– il regolamento (in inglese).
I materiali sono buoni, e rispecchiano la cura che viene spesso (ma non sempre) utilizzata nei progetti su Kickstarter (tra parentesi, in questo caso siamo alla seconda edizione), i dadi sono incisi per aumentare la durabilità, carte e plancia sono ben illustrati e contengono molte informazioni che aiutano a non dimenticare alcuna regola; come al solito conviene imbustare le carte dato che, soprattutto quelle principali, andranno maneggiate continuamente. Le carte contengono principalmente dei simboli, ma molte azioni speciali sono indicate con del testo, per cui conviene conosce la lingua per giocare (visto che si tratta di una piccola casa editrice, per ora non ci sono edizioni italiane in vista).
Per giocare, innanzitutto va scelto un rapitore tra i tre disponibili nella scatola base, e si pescano le relative carte “Richiesta” e “Via di fuga” (ogni rapitore ha un mazzetto di carte “Richiesta” personale) da posizionare a faccia in giù sul tavolo; oltre a queste ogni carta rapitore ha l’indicazione di quanti ostaggi ha all’inizio (segnalini gialli da vanno piazzare sulla plancia), dove va piazzato inizialmente il segnalino sulla scala “Minaccia” e se ci sono regole speciali che vanno applicate durante la partita. Si pescano dieci carte dal mazzo “Terror”, che rappresenterà un conto alla rovescia per la fine della partita, e si aggiunge una carta “Pivotal Event” sul fondo. Le carte “Conversazione” vengono tutte disposte sul tavolo a faccia in su, a parte le sei a costo zero che formano la mano iniziale del giocatore. Si piazza il segnalino dei punti conversazione sullo zero e si può iniziare la partita.
Ogni turno di gioco è diviso in tre fasi: Conversazione, Acquisto e Terrore. Nella fase di conversazione vengono giocate le carte dalla mano, una alla volta, fino a quando il giocatore ritiene opportuno (oppure è costretto a terminare la fase), ogni carta può essere utilizzata in due modi, coperta per acquisire un punto conversazione, oppure scoperta, nel qual caso vengono lanciati da uno a tre dadi in base al livello corrente di Minaccia, e applicati gli effetti indicati (ogni carta ha anche del testo che permette di capire l’oggetto della conversazione tra il negoziatore e il rapitore), i dadi hanno due facce che riportano un successo e una faccia che potrà essere trasformata in successo scartando due carte dalla propria mano; sulle carte sono riportati gli effetti di zero, uno o due successi (o più), ovvero si potranno ottenere (o perdere) punti Conversazione, potrà aumentare o diminuire il livello di Minaccia, aumentare o diminuire il numero di dadi da lanciare, il rapitore potrà liberare un ostaggio oppure ucciderlo, infine la fase di Conversazione potrà terminare immediatamente. Oltre a questi effetti standard ci sono altre possibilità, descritte con un testo, come ad esempio rivelare la richiesta del rapitore (oppure il suo mezzo di fuga), aumentare il numero di ostaggi, e così via.
Ci sono alcuni aspetti importanti da considerare: se il livello di minaccia è già al massimo, ogni volta che deve aumentare verrà ucciso un ostaggio, mentre se è al minimo e deve diminuire verrà liberato un ostaggio (che è lo scopo del negoziatore), e in qualunque momento si debba liberare un ostaggio, e non ce ne sono più nelle mani del rapitore, quest’ultimo viene catturato.
Dopo la fase Conversazione il giocatore potrà spendere punti Conversazione per acquistare carte da giocare nel turno successivo, considerando che le carte appena giocate non possono essere acquistate (c’è in pratica un turno di attesa prima di poterle riutilizzare); l’altra limitazione è che non può essere superato il limite di mano, che è di dieci carte.
Nella fase Terrore viene pescata la prima carta dal mazzo e risolta (di solito sono eventi negativi), se ci sono ancora richieste non rivelate verrà eseguito anche l’effetto secondario (indicato in basso sulla carta); tra queste carte ci potranno essere anche richieste secondarie, che rimangono visibili e verranno scartate solo se il giocatore ritiene utile esaudirle (di solito si ottengono dei vantaggi immediati ma delle penalizzazioni successive).
Se viene scoperta l’ultima carta del mazzo Terrore allora si dovrà giocare l’ultimo turno (come eccezione, durante l’ultima fase Conversazione si potranno acquistare carte e utilizzarle immediatamente). In alternativa all’esaurimento del mazzo Terrore, la partita finisce quando non ci sono più ostaggi e il rapitore è stato catturato (o ucciso); se sono stati salvati almeno la metà degli ostaggi la partita è vinta, in caso contrario (oppure se il rapitore riesce a fuggire) si ha una sconfitta.
Questo titolo si rivela subito coinvolgente e articolato, nonostante il basso numero dei componenti; dato che la disponibilità delle carte conversazione (il motore del gioco) dipende molto dalle scelte del giocatore (oltra al costo), sono molte le opzioni possibili e quindi le decisioni da prendere, soprattutto considerando che risulta cruciale la decisione di quando utilizzare le carte di valore zero (dato che è molto penalizzante rimanere “scoperti” in un turno perché le si è utilizzate tutte nel turno precedente). L’influenza del caso si sente (dopo tutto il risultato delle azioni dipende dall’esito del lancio di dadi), ma il giocatore ha diverse possibilità di gestirne l’impatto, attraverso le sue scelte e l’utilizzo delle carte.
Nel gioco base trovate tre rapitori, ognuno con le proprie carte Richiesta, combinandoli con il fatto che ci sono ventuno carte Terrore (se ne usano dieci in una partita) e sei carte “Pivotal Event” (se ne usa una) si ottiene una buona rigiocabilità, considerando anche che la difficoltà è impostata su un livello medio-alto. Se questo non bastasse, l’autore ha già pubblicato quattro mini espansioni (chiamate “Abductor Pack”) sotto forma di bustina (come quelle dei giochi di carte collezionabili), contenenti ognuna una nuova personalità per il rapitore (assieme a variazioni sulle regole) che aumentano ulteriormente la longevità. Esistono anche altre due mini-espansioni, ovvero pacchetti di dieci carte che danno un’abilità speciale al negoziatore, da utilizzare una sola volta in partita. E come bonus per chi ha partecipato a Kickstarter ci sono dei meeple con le fattezze dei rapitori, da utilizzare come indicatori personalizzati del livello di tensione.
Il tema potrebbe sembrare un po’ lugubre o di cattivo gusto (soprattutto al giorno d’oggi), ma all’autore va un plauso per essere riuscito a realizzare un gioco così coinvolgente, nel ristretto panorama dei giochi in solitario questo titolo spicca sicuramente; e infine un consiglio: non leggete tutte le carte, così almeno per le prime partite ci sarà anche lo spazio per qualche colpo di scena!