KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Piattaforma nel centro del mondo

2 min read

Piattaforma nel centro del mondo
(Michel Houellebecq – Bompiani)

"Se c’è qualcuno che mi ama, sulla Terra o tra le stelle, / Dovrebbe immediatamente darmi un segnale / Sento avvicinarsi il disastro" da :La Porsuite du Bonheur,raccolta di poesie – Houllebecq

Ci sono libri che ti buttano in faccia verità scomode, malate per poi darti la pillolina dolce del "non preoccuparti, non sto parlando di te", invece leggendo "Piattaforma" si ha la sensazione di una mano gelata che ti scava dentro per tirare fuori qualcosa che non si può definire "giusto"o "sbagliato" ma semplicemente umano.
Michel (il protagonista) è un uomo che si è concesso l’ unica scelta di essere mediocre. Per il resto si lascia vivere in un mondo diviso tra vittime, carnefici e spettatori. Lui ha scelto di essere uno spettatore, perché non ha la purezza della vittima né l’istinto esaltato del carnefice. E tutt’ attorno si compone lo scenario di una città e i suoi abitanti che giorno dopo giorno si lanciano in corse che li rendono sempre più vicini a nuovi traguardi e sempre più lontani da se stessi.
Il turismo sessuale è incipit ed epilogo del romanzo, nonché passatempo del nostro annoiato Michel, e sancisce indissolubilmente l’ assioma che soldi e sesso fanno girare il mondo rendendolo tuttavia servo di un meccanismo malato in cui lo "squallore" del baratto, che può far raggiungere l’estasi del corpo, può a tratti attutire il rumore metallico di una vita da automi. Ma tra routine e trasgressione sembra non esserci alcuna differenza e con una lucidità impressionante Houllebecq mostra quanto possano essere l’una legata all’altra indissolubilmente.
In questa situazione di stasi emotiva incontra Valery, donna che chiude in sé la perfezione irreale di un’anima gemella. Infatti Michel, oscillante sul filo di un amore assoluto, preso a spintoni da una realtà violenta e ingombrante, è destinato a ripiombare in un’apatia ancora più profonda di quella che aveva sperimentato. Peggio che essere un manichino indifferente alla vita è aver sentito quella stessa vita scorrere dentro per poi scivolare fuori e disperdersi in modo inutile e crudele.
Un libro sconvolgente. Che ha suscitato e suscita tutt’oggi polemiche per i contenuti violenti ed estremi (diverse organizzazioni musulmane francesi lo hanno accusato e portato in processo per incito all’odio razziale), per il sesso raccontato in modo esplicito, per il devastante cinismo che non risparmia nessuno, tanto meno una società (quella occidentale) e le sue claustrofobiche vie di fuga. Ma se vi capita questo libro tra le mani andate oltre, pagina dopo pagina, arrabbiandovi, piangendo, sorridendo compiacenti o disgustati. Arrivate alla fine. Vi sentirete piccoli, spersi ma un po’ meno soli.

Marina Forni

Altri articoli correlati

Commenta