(Corrado Farina – Marco Valerio Editore)
Conosco e apprezzo il raffinato regista Corrado Farina sin dai tempi di Baba Yaga (1973), un film ispirato alle storie di Valentina, il popolare fumetto di Crepax, e rimasto nell’immaginario collettivo dei ragazzini degli anni Settanta per la scena fantasma di Carrol Baker nuda, che io non ho mai visto perché si trova solo nel dvd inglese. Mi sono perso – e me ne dolgo – l’apologo horror – sociale sui vampiri padroni contenuto nell’introvabile Hanno cambiato faccia (1971). Spero di riuscire a reperirlo, un giorno o l’altro, visto che la mia grande occasione per vederlo l’ho persa al Joe D’Amato Horror Festival a Livorno. Ero ospite anch’io per presentare i miei libri su Milian, D’Amato e Deodato, ma quando sono arrivato al Festival il film era appena finito, c’era l’intervista a Farina e l’ho solo sentito parlare. Sono questi i momenti che invidio Aldo Nove, chi vive di letteratura e non deve sorbirsi la banca. Per aprire un fottuto conto corrente sono arrivato tardi al Festival e mi sono perso Hanno cambiato faccia. Ditemi voi cos’era più importante… Ma lasciamo stare che qui si torna sul solito discorso e ne ho parlato pure troppo in Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura.
Corrado Farina oggi come oggi non fa più il regista (ed è un peccato) però scrive romanzi che sembrano sceneggiature cinematografiche. La deformazione professionale è quella, tanto che spesso sembra nata prima la sceneggiatura e dopo il romanzo. O forse non pare, mi sa che è proprio così, magari uno di questi giorni me lo faccio spiegare. Recentemente di Corrado Farina ho letto Storia di sesso e di fumetto (Mare Nero, 2001) e Il calzolaio (Marco Valerio, 2005). Mi sono perso Un posto al buio (Biblioteca del Vascello, 1994) e Giallo antico (Fògola 1999 – premio Scerbanenco), ma rimedierò. Storia di sesso e di fumetto per ora non lo cercate, ché non si trova mica dopo che Mare Nero è fallita, speriamo solo che Coniglio lo recuperi con il nuovo marchio. È una bella storia che racconta di un editore di fumetti erotici alle prese con i suoi incubi veri e fantastici. Sarebbe un film perfetto, ironico, dissacrante, pure un pizzico anticlericale e con quel tocco di erotismo che non guasta.
Il calzolaio invece lo trovate (pure se farsi mandare il libro da Marco Valerio non è così facile) ed è un sexy thriller che ricorda i vecchi film di Sergio Martino. Qui viene fuori la mia deformazione professionale di appassionato recensore e cultore di pellicole anni Settanta. Forse voi non li ricordate ma sto parlando di film come Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (1972), Lo strano vizio della signora Wardh (1970) e Tutti i colori del buio (1971) interpretati da una bellissima Edwige Fenedch e da un tenebroso George Hilton. Corrado Farina realizza una sceneggiatura perfetta per un giallo erotico che affronta la deviazione sessuale del feticismo. Racconta una storia molto visiva ricorrendo a una miriade di personaggi che parlano in presa diretta e dicono la loro su quanto sta succedendo. La protagonista femminile è Martina, una bella trentenne insoddisfatta che cade nella rete di un improbabile calzolaio – feticista che con la scusa di riparare calzature femminili se ne impossessa e le usa per eccitarsi. Il romanzo è molto ben costruito su un crescendo di tensione che rende il rapporto tra il calzolaio e Martina sempre più stretto e morboso. Il finale raggiunge punte notevoli di erotismo malsano e non vi nascondo che più volte ho immaginato la Fenech nel ruolo di Martina e Hilton in quello del calzolaio. Sarebbero stati perfetti. Non vi dico come finisce il romanzo perché il libro lo dovete cercare e leggere, io servo solo per stuzzicare la fantasia. Attenzione perché con i libri che consiglio siamo alle solite, non è che si trovano come i cartonati Mondadori, però dal mio punto di vista è garanzia di qualità. La mail dell’editore è: marcovalerio@marcovalerio.com. Provate a contattarlo e a farvi spedire il libro. Ne vale la pena. Solo un appunto all’editore per curare meglio un’eventuale ristampa. Il libro è infarcito di refusi tipo: dò, glie lo, E’… che vanno corretti. Stonano con la qualità del testo. Va bene che Rizzoli ci regala copertine tipo "Oriana Fallaci intervista sé stessa", ma non ce ne approfittiamo. Aggiungo solo che Corrado Farina scriverà un racconto per Il Foglio e sarà l’autore di punta di ToriNoir, un’antologia di storie thriller e nere ambientate a Torino. Dovrebbe uscire per la Fiera del Libro di Torino. Noi ci contiamo.
Il calzolaio
Gordiano Lupi